Potrebbe non essere questione di ore o di giorni la cattura di Salvatore Altieri, il pregiudicato di 24 anni ricercato da ieri notte per l´ omicidio dell´ avvocato civilista Antonio Metafora, ucciso nel suo studio al Corso Umberto I a Napoli. Il movente dell´ omicidio – secondo quanto hanno accertato le indagini della squadra mobile – non è un´ intimazione di sfratto alla madre di Altieri, come si era pensato in un primo tempo, ma gli interessi nella gestione di un garage nel quartiere Secondigliano. Il giovane – che ha sposato una figlia del boss Piero Licciardi, Regina, – potrebbe infatti godere della protezione del clan nella sua latitanza. Esponenti della cosca di Secondigliano hanno svolto in passato lunghi periodi di latitanza all´ estero, sottolineano gli investigatori. Attualmente Piero Licciardi, fratello del capo clan Gennaro Licciardi, morto in carcere nel 1994, e considerato uno dei reggenti del clan, è detenuto nel carcere di Parma al regime del 41 bis. Le indagini hanno ricostruito i collegamenti di Altieri, che viveva in casa della suocera, in via Teatro San Ferdinando, nella zona di Foria. Altieri e la madre avevano interessi nella gestione di un garage al Corso Secondigliano 151, ma il canone di affitto dei locali non veniva pagato e nella gestione era subentrata la società “Rom Immobiliare”, che aveva dato mandato all´ avvocato Metafora di procedere per lo sfratto. Il pregiudicato avrebbe dunque deciso di vendicarsi del legale, che aveva notificato l´ intimazione di sfratto. Per la ricostruzione della dinamica dell´ omicidio, oltre alla testimonianza del figlio dell´ avvocato Metafora, Vincenzo, anche lui impegnato nello studio legale, la polizia sta esaminando le immagini del sistema di videosorveglianza in funzione nello studio e sul pianerottolo. Ma – secondo fonti investigative – non sarebbero emersi finora elementi interessanti.
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