Roma, due cortei e sit-in al ministero

Più informazioni su

    ROMA – Due i cortei della scuola e dell’università che attraversano Roma. Quello dei sindacati, che parte da piazza Bocca della Verità alle 9.30 e arriva in piazza Navona dove parlerà Epifani, e quello degli studenti, con tre concentramenti: piazzale Aldo Moro, piazza Esedra (studenti medi e studenti che vengono da fuori Roma) e Ostiense (studenti Roma Tre). Il percorso degli studenti tocca via Cavour e via dei Fori Imperiali per poi unirsi a lavoratori dell’università e della ricerca in sciopero e arrivare a piazza Navona. Inevitabile il caos per il traffico e il trasporto pubblico, soprattutto nel centro, cui si aggiungono i disagi per il nubifragio di giovedì. «La mobilitazione rimarrà alta per tutto il prossimo mese, anche in vista dello sciopero generale convocato dalla Cgil per il 12 dicembre e al quale anche noi guardiamo come prossima data di opposizione al disegno miope e inadeguato del governo» hanno dichiarato i rappresentanti degli studenti.

    CONCENTRAMENTO – In piazza Bocca della Verità stanno arrivando anche ricercatori, docenti e personale tecnico dell’università. Al momento si contano circa 2mila manifestanti, ma la maggior parte degli autobus non sono ancora arrivati. Tanti i palloncini «No 133». Molti manifestanti hanno appeso al collo un cartello che recita: «Berlusconi se hai i capelli è solo grazie alla ricerca». Gremito di studenti piazzale Aldo Moro. Molti hanno trascorso la notte nelle facoltà occupate della Sapienza, dormendo nei sacchi a pelo. Si sta riempiendo anche piazza della Repubblica, da dove partirà il corteo degli studenti medi. In piazza dei Cinquecento, davanti alla stazione Termini, si è radunato un migliaio di persone. Due gli striscioni: «Atenei contro la 133» e «Ora vi diamo noi una lezione». Due fantocci raffigurano i ministri Tremonti e Gelmini. «Oggi è una delle più grandi giornate di mobilitazione di questi anni – afferma Roberto Iovino, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti – a dimostrazione che l’Onda ha ormai travolto questo Paese. Gli studenti sono oggi la più grossa forma di opposizione, anche perché parla di temi concreti».

    PRESIDIO ALLA CAMERA – Alcuni gruppi hanno annunciato l’intenzione di «assediare simbolicamente» Montecitorio, nonostante il divieto della Questura. Nel pomeriggio, dalle 15 alle 18, ci sarà invece un sit-in davanti al ministero dell’Istruzione, in viale Trastevere. I manifestanti protestano contro la legge 133, approvata ad agosto, che taglia circa 1,5 miliardi di euro di finanziamenti per le università, e la legge 169, cioè la riforma Gelmini sulla scuola. In un’intervista a Repubblica il ministro dice: «A questi ragazzi dico che capisco il loro disagio e che la loro preoccupazione è anche la mia. Io sto dalla loro parte, anch’io sono stata studente e ho avuto preoccupazione per il futuro. Ma proprio questo stato di cose mi convince che occorre avere il coraggio di cambiare».

    500 DA FIRENZE – I manifestanti sono partiti da ogni parte d’Italia: oltre 500 universitari e studenti medi da Firenze, con un treno regionale dopo una trattativa sul prezzo del biglietto: hanno strappato uno sconto comitiva del 20% con andata e ritorno a 24 euro, ma la loro speranza era di pagare 10 euro su un treno speciale. C’è stata delusione, un po’ di rabbia e qualche attimo di tensione. La Questura ha organizzato un servizio dedicato in stazione, con funzionari, personale Digos, scientifica, volanti, polfer e carabinieri. «Molti ragazzi sono arrivati alla stazione credendo ci fosse a loro disposizione un treno dedicato – ha spiegato il questore di Firenze Francesco Tagliente -, perché si era sparsa questa voce, peraltro non fondata. Ma i manifestanti hanno fatto regolarmente i biglietti cumulativi con lo sconto previsto e sono partiti tutti senza problemi».

    BOLOGNA E NAPOLI – È partito alle 2.10 dalla stazione di Bologna l’Espresso charter con a bordo un migliaio di studenti. Dai finestrini sono spuntate bandiere e pochi saluti a pugno chiuso. Il treno ha percorso un centinaio di metri e si è fermato prima di uscire dalla stazione, perché un ritardatario ha tentato di salire e qualcuno ha tirato il freno di emergenza. C’è stato uno stop di un ventina di minuti. Gli studenti di Rimini, una cinquantina, avevano fatto sapere: «Porteremo con noi anche un pensiero per Andrea (il senzatetto cui qualcuno ha dato fuoco notti fa mentre dormiva su una panchna ndr), perché questo movimento chiede diritti, libertà e indipendenza; per tutti e soprattutto per chi non ha nulla e paga più di altri la crisi economica e generalizzata». Circa 700 gli studenti che da Napoli si sono diretti a Roma: per loro un treno speciale messo a disposizione da Trenitalia con una tariffa comitiva di 16 euro. Dalla Campania sono partiti all’alba anche una quarantina di autobus organizzati.

    Più informazioni su

      Commenti

      Translate »