Provinciali Trentino, vince centrosinistra Veltroni: «Il vento sta cambiando

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    TRENTO – Per la terza volta consecutiva Lorenzo Dellai (centro-sinistra) ricoprirà la carica di presidente della giunta provinciale di Trento. Il responso delle urne non ha lasciato scampo al suo diretto contendente e agli altri aspiranti alla poltrona più importante della provincia autonoma. A Dellai, che si detto molto soddisfatto del risultato ma anche della grande affluenza registrata in questa tornata, è andato il 56,99% dei voti (165.046 preferenze); Sergio Divina (centro-destra) ha invece raccolto il 36.50% dei consensi (105.692 voti). Degli altri quattro candidati presidenti (scrutinate 527 sezioni su 527), Nerio Giovanazzi (a capo di due liste civiche) ha il 2,9% dei voti, Remo Andreolli (Democratici per il Trentino) l’1,95%, l’ex assessore provinciale alla Sanità, provinciale di Rifondazione, Agostino Catalano (1,16%) e Gianfranco Valduga (Comunisti italiani) lo 0,50%.

    PARTITI: PD OLTRE IL 21% – Il Pd risulta essere il partito più votato in assoluto, con il 21,62% dei suffragi. Al secondo posto il partito dell’attuale governatore del Trentino, l’Upt (Unione per il Trentino) con il 17,92%. Al terzo posto la Lega Nord (14,07%), seguita da Pdl-Berlusconi per il Trentino (12,26%), Patt, Partito autonomista tirolese (8,52%), Civica Divina (4,32% ), Verdi e Democratici (2,77%), Italia dei valori (2,73%), Leali (2,35%), Autonomie valli unite (2,13%), Democratici del Trentino (1,96%), Amministrare il Trentino (1,62%), Pensionati (1,31%), Giovani per il Trentino (0,99%), La Sinistra (1,16%), Ual, gruppo ladino (1,17%), La Destra (0,6%), Fiamma Tricolore (0,6%), Comunisti italiani (0,5%), Inquilini case popolari (0,5%), Fassa (0,61%), Autonomisti popolari (0,29%).

    UDC CON IL PD – Domenica il Trentino ha votato per il nuovo Consiglio provinciale della Provincia autonoma, composto da 35 consiglieri. L’Udc non ha potuto essere presente alle votazioni trentine poiché escluso dal Consiglio di Stato per vizio formale nell’ambito della presentazione delle liste, ma ha sostenuto Dellai e le liste a lui collegate, in particolare Pd e Margherita.

    LE REAZIONI – E proprio da questa alleanza arrivano i commenti degli esponenti nazionali del Pd e dell’Udc. «Emergono due chiari risultati: una grande affermazione di Dellai, del centrosinistra riformista, del Pd, e una clamorosa sconfitta del Popolo delle libertà», ha dichiarato Walter Veltroni. Per il segretario del Partito democratico «i risultati delle elezioni confermano come anche nel nostro Paese il clima stia cambiando». Secondo Veltroni quello che arriva dalle procinciali in Trentino «è un dato che deve far riflettere e che si inserisce in un mutato clima politico e sociale dell’Italia nei confronti del governo Berlusconi». Francesco Rutelli ricorda come il Trentino abbia «anticipato negli anni passati la Margherita e promosso un autonomismo riformista e non populista. La strada per il futuro è un’alleanza di nuovo conio anche a livello nazionale». Enrico Letta, ministro del Welfare del governo ombra del Pd: «Il modello delle Provinciali in Trentino è l’unico con il quale possiamo vincere anche a livello nazionale». Lorenzo Cesa, segretario dell’Udc: «I nostri elettori hanno votato massicciamente per Dellai. È la dimostrazione che con l’arroganza non si va lontano e che il centro fa vincere grazie alla sua politica responsabile e costruttiva». Cesa tuttavia assicura che il risultato a Trento non avrà ripercussioni a livello nazionale.

    «SI VINCE SOLO CON BERLUSCONI» – Per il centrodestra una delle spiegazion più nette è quella che arriva da Umberto Bossi, secono cui «il popolo delle libertà funziona quando c’è Berlusconi. Quando non c’è lui in prima persona, quando non ci mette la sua faccia, è difficile che riesca a prendere voti». Interpellato dai cronisti a Palazzo Madama, dove sono in corso audizioni sul federalismo fiscale, Bossi ha aggiunto: «La lega è una forza di popolo, siamo nati senza soldi e cresciuti tra la gente. È per questo che non perdiamo mai. Anche in queste elezioni, abbiamo vinto a Bolzano e raddoppiato i nostri consiglieri nelle altre province. A Trento il comune non reggerà senza la Lega». Meno tranchant il giudizio di Ignazio La Russa, reggente di An: «Bisognerà riflettere su questa difficoltà del Pdl di non avere nelle elezioni amministrative gli stessi risultati che otteniamo solitamente alle politiche». «La buona collaborazione con il governatore trentino Dellai proseguirà anche in futuro», ha detto il governatore altoatesino Luis Durnwalder (Svp). Secondo l’eurodeputato leghista Mario Borghezio «è un segnale indicativo per il Pdl, certo non per la Lega. Bisognerà che tutte le forze del Popolo della libertà ci ragionino e ne facciano tesoro».

    IL TRENTINO NON È L’OHIO» – E mentre i democratici esultano per la vittoria, Arturo Parisi, ulivista e leader di Democratici per la Democrazia nel Pd lancia un avvertimento ai vertici Pd. «Ci vorrebbe che pure la vittoria di Dellai venisse letta sull’onda di quella di Obama. Il Trentino è il Trentino e l’Ohio l’Ohio» afferma Parisi. «L’unica cosa che le due vittorie hanno in comune – continua – è che Dellai come Obama sono riusciti ad interpretare a loro favore la logica delle rispettive competizioni». Per Parisi «Obama era chiamato a correre da solo e da solo si è caricato della domanda di cambiamento e di speranza degli americani; Dellai era chiamato a costruire e guidare una coalizione alla vittoria e alla vittoria l’ha portata». «Spero – conclude Parisi – che almeno questo l’abbiamo capito. In America si vince da soli. In Italia da soli si perde».
     

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