SALERNO NOMINE LOTTIZZATE BUFERA SULL´ARPAC

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Arpac: volano gli stracci. Protagonisti dello scontro in seno all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente Giuseppe Manzo e Luciano Capobianco. Il primo — consigliere regionale dell’Udeur qualche anno fa, ora in transito sotto le insegne di Italia dei Valori — da maggio 2005 al 30 giugno 2008 è stato direttore del dipartimento dell’Arpac della provincia di Salerno. Non gli è stato rinnovato il contratto. Il secondo, ingegnere, è il direttore generale dell’Agenzia. Manzo, che di professione è avvocato e risiede a Nocera Superiore, pochi giorni fa ha inoltrato un esposto alle Procure di Napoli di Salerno e di Santa Maria Capua Vetere. La stessa missiva è stata indirizzata al presidente della Regione Campania: Bassolino. Denuncia una gestione familistico- clientelare dell’agenzia e gravi irregolarità, da parte del direttore generale.
I lavori – Scrive Manzo: «Il direttore generale ha consentito all’impresa aggiudicataria della ristrutturazione dei locali di via Scavate Case Rosse, a Salerno, dove ha sede in fitto l’Arpac salernitana, che si occupa della Costiera Amalfitana e del Cilento, di effettuare i lavori in un’altra e diversa struttura, sempre a Salerno, in via Lanzalone, che aveva solo bisogno di piccoli interventi di carattere ordinario. Il tutto solo per sperperare fondi Por e comunque senza indire una nuova gara, come avrebbe richiesto la legge. Capobianco ha nominato quale direttore dei lavori l’ingegnere E. G. (nell’esposto il nome è indicato, ndr) di Sant’Egidio del Monte Albino, paese di residenza dell’ex assessore Luigi Nocera, grande amico e referente politico di Capobianco ».
Arpac Multiservice – Recita l’esposto di Manzo: «Il direttore generale ha nominato quale responsabile una parente dell’assessore Nocera, moglie di uno dei soci della Kaidos Comunicazione di Nocera Inferiore, che compare spesso nell’organizzare incontri promossi dall’Arpac e dall’Udeur ».
Le nomine contestate – Nella denuncia l’ex responsabile dell’Arpac di Salerno cita vari casi che, sostiene, sarebbero dovuti solo all’appartenenza politica e familiare dei beneficiati. «G. C.(per esteso nella denuncia, ndr) di Sant’Egidio del Monte Albino (il paese dell’ex assessore Nocera compare continuamente, evidentemente per le capacità professionali dei suoi abitanti) è stato scelto come supporto tecnico al responsabile del laboratorio regionale della Legionella. A fronte di una prestazione quasi inesistente ha avuto un compenso forfettario cospicuo. L’avvocato M.C. (per esteso nella denuncia, ndr), di Salerno, figlia di Bruno, ex manager Asl, anch’egli vicino a Nocera, è stata nominata segretaria con un contratto triennale, a partire da gennaio 2008, senza alcuna procedura di selezione. La scelta di 250 Co.Co.Co è stata effettuata, nella quasi totalità, tenendo conto dell’appartenenza all’Udeur».
I dirigenti – Espone Manzo alla Procura: «Lo stesso Capobianco è stato nominato dal presidente della Giunta Regionale nonostante mancasse di un requisito fondamentale. Ovvero, l’aver ricoperto il ruolo di dirigente di struttura complessa. Era un semplice funzionario regionale, che al momento della nomina svolgeva il ruolo di Presidente della Commissione per la selezione degli idonei per la nomina dei segretari generali dei parchi regionali, appannaggio anche quest’ultimo settore dell’Udeur. In quota Campanile pure la scelta di noti personaggi nelle varie commissioni dei concorsi banditi dall’Arpac».
La replica di Capobianco – «Non avrei avuto i titoli per essere nominato? Strano che Manzo se ne accorga solo ora. Non mi sono mai occupato dei lavori della sede salernitana e non ne so nulla. C’era un responsabile del procedimento. Non ho competenza alcuna su Arpac Multiservizi e neanche tessera alcuna dell’Udeur. A differenza di Manzo, la cui assunzione tre anni fa mi costò infatti più di una critica ». Conclude: «C’è un esposto, attendo di leggerlo e risponderò nelle sedi competenti. Chi ha presentato accuse immotivate se ne assumerà la responsabilità ».
Fabrizio Geremicca Corriere del Mezzogiorno

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