Operazione ´Shop and go´, 24 arresti

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Un’operazione antidroga, denominata ‘Shop and go’, è stata avviata dai carabinieri nelle province di Trapani, Palermo, Napoli e Bologna, con l’arresto di 24 dei 38 indagati dalla Procura di Trapani, mentre sono oltre 50, compresi molti minori, gli assuntori segnalati alle prefetture.


Eseguite perquisizioni nella periferia di Trapani e in alcune zone a rischio di Palermo, Partinico e Monreale, nonchè a Giugliano (Napoli) e a Bologna, ad opera dei rispettivi comandi provinciali dell’Arma, con il supporto di unità cinofile, elicotteri e personale del Battaglione carabinieri di Palermo.
 

Attraverso indagini riguardanti alcuni danneggiamenti e incendi avvenuti nel 2006 in varie località della provincia di Trapani, gli investigatori hanno individuato ‘tre distinte cellule di spacciatori trapanesì, risalendo poi a ‘quattro differenti canali di rifornimento: un grossista napoletano per l’acquisto dell’hashish e referenti di Palermo, Partinico e Marsala per l’approvvigionamento soprattutto di cocainà.

Dei 38 indagati, nove sono sospettati di favoreggiamento personale, mentre tutti gli altri, compresi gli arrestati, devono rispondere di spaccio di stupefacenti, con un giro di affari stimato in circa 250 mila euro. Tra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare, figurano varie categorie di lavoratori, compresi diversi commercianti, mentre la clientela era composta soprattutto da studenti, professionisti e operai di varie fasce di età.

Nel corso delle indagini, sono stati eseguiti numerosi sequestri di stupefacenti. Oltre a varie dosi di cocaina e marijuana, in due circostanze erano stati intercettati due carichi di hashish rispettivamente di 9 e 13 chili. Inoltre, sono state sequestrate somme per un totale di 110 mila euro, ritenute provento dell’attività di spaccio.


L’autorità giudiziaria ha anche disposto il sequestro di alcune auto di lusso
(compresa una Porsche Carrera di recente immatricolazione) e moto di grossa cilindrata per un valore complessivo di mezzo milione di euro. Questi ultimi provvedimenti cautelari sono stati eseguiti nei confronti di due degli indagati, considerata la sproporzione tra i beni mobili registrati e i redditi dichiarati.

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