REDDITI SUL WEB, GRILLINI CONTRO GRILLO

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    MILANO – Grillo Giuseppe. Data di nascita: 21 luglio 1948. Reddito di lavoro autonomo dichiarato nel 2005: 4.272.591. Imposta netta: 1.823.010. Carta, anzi Web canta. I redditi degli italiani finiscono online e la curiosità patrimoniale dei cittadini non risparmia nessuno. Dal vicino di casa al politico, ai vip. Nel calderone anche il comico genovese, che vanta per il 2005 un reddito di tutto rispetto. E che dalle pagine multimediali del suo blog non lascia passare inosservato il polverone sollevato dalla scelta presa e difesa dal viceministro uscente Visco.
    «UNA FOLLIA» – «Follia, questa è follia» scrive Grillo, riferendosi a quanto deciso dalla agenzia delle entrate. «Gli è stato suggerito dalla Ndrangheta, dalla Mafia, dalla Camorra e dalla Sacra Corona Unita. Padoa Schioppa e Visco, con la benedizione di Prodi e del centro sinistra unido che mai sera vencido, hanno eseguito» prosegue il comico genovese, secondo il quale «dopo l’indulto che ha liberato le carceri questo ex governo di imbelli, presuntuosi e deficienti fornisce ai criminali le informazioni sul reddito e l’indirizzo di casa dei contribuenti. Pagare le tasse così è troppo pericoloso – scrive – meglio una condanna per evasione fiscale che una coltellata o un rapimento». Secondo Grillo infatti con la pubblicazione online dei redditi «i rapimenti di persone saranno facilitati, il pizzo potrà essere proporzionato al reddito dichiarato. La criminalità organizzata non dovrà più indagare, presumere. Potrà andare a colpo sicuro collegandosi al sito dell’agenzia delle entrate. I nullatenetenti e gli evasori non avranno comunque nulla da temere. Chi paga le tasse sarà punito, chi ne paga molte potrà essere sequestrato, taglieggiato, rapinato».



    LA RIVOLTA DEI “GRILLINI”- Grillo fa la sua proposta: «Inviamo una mail al prossimo ministro dell’Economia Giulio Tremonti perché ristabilisca le regole della convivenza civile e blocchi l’accesso a chiunque di dati sensibili privati» e annuncia: «Nei prossimi giorni cercherò di capire chi è l’ispiratore di questa schifezza. È giusto che tutti lo vengano a sapere e che risponda delle eventuali». Ma il post non riscuote tra gli affezionati sostenitori del comico il solito successo. E così tra quanti hanno commentato il post «La colonna infame» c’è per esempio chi si domanda come mai «prima Grillo dice che bisogna mettere tutto sulla rete e ora invoca il nemico Tremonti perche ciò non accada». O chi più semplice afferma «Questo post puzza» e si chiede «Cosa c’e dietro?». E poi ancora chi con disincanto domanda: «Voi che rimanete a bocca aperta davanti al reddito di Grillo ma non lo sapevate? Pensavate fosse senza un soldo?». Molti quelli che chiedono che il post venga tolto dalla pagina, pochi quelli che difendono il comico genovese («Beppe ha completamente ragione, le dichiarazioni debbono rimanere segrete, fatevi i cavoli vostri. Spero di essere stato esaustivo. Cordialità»). Diversi gli attacchi diretti al personaggio: «Grillo, ma sarai mica di destra?», oppure: «Penso che Beppe Grillo abbia bisogno di riposo». O ancora: «Ti brucia il cu… che si veda quanto guadagni, San Paladino dei Precari?». E c’è anche chi con ironia prova a spiegare il perché di un intervento giudicato dai più in controtendenza rispetto agli altri: «Da buon genovese – si legge in un commento – Grillo dimentica tutto il resto quando si tratta di soldi».



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