DIFFERENZIATA UN BLUFF, SOLO UN COMUNE SU 10 IN REGOLA

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Sono scaduti ormai da dodici giorni i termini concessi ai comuni per l’avvio della raccolta differenziata. Le amministrazioni avevano sessanta giorni a partire dall’11 gennaio per approvare i progetti e altri trenta per avviarne la realizzazione. Ma a quanto pare solo pochissimi (uno su dieci) hanno inviato al commissariato la comunicazione in cui attestano di aver dato il via alle misure per la raccolta. Secondo il presidente provinciale dell’Anci, Vincenzo Cuomo: «I comuni della provincia di hanno inoltrato a marzo nei tempi previsti i piani per la differenziata e in quelli erano incluse le pianificazioni con le scadenze. Inoltre stiamo inviando periodicamente i dati sulla raccolta all’apposito osservatorio istituito dal commissariato con il quale lavoriamo fianco a fianco. Lunedì in rappresentanza dell’Anci mi recherò al commissariato per fare un punto sulla situazione, compresa una verifica sulle procedure definite dal prefetto De Gennaro». In altri termini, secondo Cuomo, la raccolta è stata avviata, ma le attestazioni non sono partite perché i Comuni non sapevano di doverle inviare. Il 28 febbraio, però, il supercommissario aveva spedito una nota per informare i sindaci della necessità di consegnare i piani entro l’11 marzo e gli attestati entro l’11 aprile pena il commissariamento. Uno spauracchio che, però, non preoccupa l’Anci visto che il problema sarebbe solo formale e non sostanziale. La Campania dovrebbe raggiungere entro il dicembre di quest’anno il 25 per cento di differenziata, una percentuale che dovrebbe salire al 35 per cento nel prossimo anno. I Comuni delle grandi aree dovrebbero attestarsi nel 2008 al 25 per cento, l’obiettivo della città di Napoli, invece è quello del il 20 per cento (partendo dal 13 dello scorso dicembre). In città dovrebbero essere aperte dieci isole ecologiche, una dovrebbe essere inaugurata nei prossimi giorni in via Sambuco a Ponticelli, altre quattro sono già in via di reaLizzazione(in via Pigna, in viale della Resistenza, in via Feo e in via Petravalle), le altre sono già state individuate in via Manzoni, via Giochi del Mediterraneo, via Limitone ad Arzano, via del Riposo e alla Marinella. Ogni impianto costerà intorno ai trecentomila euro. In tutto si spenderanno, quindi, intorno ai tre milioni di euro. E in questi giorni si sta identificando il primo campione di ventimila cittadini presso i quali avviare la raccolta differenziata, altri 40 mila dovrebbero essere coinvolti a settembre e gli ultimi 40 mila a novembre. Intanto bisognerà sistemare i cinquecento contenitori già in possesso dell’Asia e concludere la gara per acquistarne altri 500 e avviare tre impianti di compostaggio: uno è già stato individuato da tempo nell’impianto dell’ex Icm che però dovrà prima essere bonificato. Gli altri due andranno a Bagnoli e nell’area del parco delle colline. Ma molti restano i nodi da sciogliere, primo tra tutti quello del personale da impegnare. Secondo il piano regionale che dovrebbe essere pubblicato lunedì sul Burc e diventare quindi subito operativo, i dipendenti dei consorzi dovrebbero andare alle società miste incaricate della gestione del ciclo. A Napoli dovrebbero essercerne tre. E proprio su questo punto l’onorevole Paolo Russo (pdl) osserva: «Le legge regionale sui rifiuti non sia l’ennesima occasione per mettere le mani sulla gestione del potere legato alla raccolta, al trasporto ed allo smaltimento dei rifiuti. Quanto è accaduto in passato con la Impregeco, società dei consorzi di bacino, non si ripeta. Vigileremo affinché ciò non avvenga e soprattutto denunceremo senza remore comportamenti poco lineari e strategie poco chiare». La Impregeco è stata raggiunta nei mesi scorsi da un’interdittiva antimafia.

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