EXPO 2015, VINCE MILANO

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    Milano ce l’ha fatta. Ha battuto la concorrenza della città turca di Smirne e nel 2015, dal 1/o maggio al 31 ottobre, ospiterà l’Expo Universale. I delegati del Bureau International des Expositions (Bie), al termine di una lunga sessione, hanno consegnato il loro verdetto: 86 voti a Milano, 65 a Smirne. Dei 152 aventi diritto solo un delegato non si è presentato alla votazione, che ha avuto momenti di tensione per notizie incontrollate, che in anticipo davano la vittoria ai turchi, e per problemi tecnici nel voto elettronico.

    Mentre nell’Anphiteatre Bleau del Palais des Congress i delegati stavano ancora ritirando le tastiere per il voto, da Smirne è rimbalzata la notizia della vittoria e i turchi, che attendevano l’esito, hanno iniziato ad esultare e a sventolare le loro bandiere. Superato il momento di sconcerto, è iniziata la lunga attesa delle votazioni. La tecnologia non ha assistito i delegati, molti dei quali hanno avuto più di una difficoltà a capire il sistema di voto elettronico, per cui sono state necessarie almeno cinque prove: alle 18.26 sullo schermo gigante é comparso il grafico con il risultato e la foltissima delegazione milanese si è impadronita della sala, che i turchi, invece, hanno subito abbandonato, rinunciando anche alla conferenza stampa. Profonda la loro delusione. “Questa è una grande vittoria di Milano e dell’Italia”. Lo hanno ripetuto tutti, dal presidente del Consiglio Romano Prodi, ai ministri Massimo D’Alema e Emma Bonino, al governatore Roberto Formigoni e, ovviamente, al sindaco Letizia Moratti, che ha aggiunto: “in questo momento mi sento orgogliosa di essere una cittadina italiana”. Il risultato non era scontato e le diplomazie si sono mosse fino a poco prima dell’inizio della sessione del Bie. Anche in mattinata sia Prodi che D’Alema, la Bonino e la Moratti hanno avuto incontri bilaterali per avere la conferma del voto. Se all’inizio, quella di Milano contro Smirne poteva sembrare una gara semplice, nel corso di questi mesi si è dimostrata molto più complicata del previsto. Al tema dell’alimentazione e dell’energia, proposto da Milano, la città turca ha infatti risposto con quello della salute per tutti, riuscendo a coalizzare attorno a sé anche paesi tradizionalmente alleati dell’Italia. E’ il caso della Germania, della Grecia, della Polonia e anche di Israele.

    Nel voto, infatti, hanno pesato non solo giudizi sul progetto ma anche opportunità di geopolitica e di politica interna. E’ stato così per la Germania, che ospita una comunità turca molto numerosa, e per Israele che vuole avere buoni rapporti con un paese dall’islam moderato. L’Italia è comunque riuscita a muovere tutte le pedine sullo scacchiere internazionale puntando molto sulla capacità di cooperazione e sulla politica multilaterale portata avanti in questi anni. E’ così riuscita ad assicurarsi i voti di molti paesi dell’America Latina e dell’Africa. “Questa vittoria – ha detto Letizia Moratti subito dopo la proclamazione – è la dimostrazione che l’Italia, quando vuole, é capace di fare sistema anche tra maggioranza e opposizione, sia a livello nazionale che locale. E’ capace di fare squadra con tutto il sistema delle imprese, delle università e del grande mondo del volontariato. Rappresentiamo un’Italia capace di fare sentire una voce amica in un mondo che ha bisogno di amicizia”. Anche Prodi ha sottolineato che la vittoria è arrivata grazie ad un lavoro di squadra. “Abbiamo fatto – ha commentato – un’azione diplomatica di convinzione che è durata fino a questa mattina.

    L’ultima telefonata l’ho fatta tra mezzogiorno e l’una. Solo ieri abbiamo contattato 15 paesi incerti. C’é sempre stato un grande rispetto perché non abbiamo fatto giochi di prestigio né pressioni indebite”. A Parigi baci e abbracci tra i rappresentanti del governo uscente di centrosinistra e quelli dell’amministrazione comunale milanese di centrodestra, mentre dall’Italia è arrivata una dichiarazione di Silvio Berlusconi, secondo il quale il merito della vittoria non può essere ascritto al governo della sinistra. “Si vergogni”, è stata la secca replica di Romano Prodi. Dopo la delusione per gli Europei di calcio con le lacrime del ministro Giovanna Melandri, questa volta per l’Italia è arrivato un successo internazionale importante almeno quanto le Olimpiadi invernali di Torino. E il pianto di Letizia Moratti è stato di gioia. Sul palco dell’Anphiteatre Blue è salito anche il marito Gianmarco che l’ha abbracciata forte. Anche lui non ha trattenuto le lacrime per un successo che la moglie ha fortemente voluto perché l’organizzazione dell’Expo 2015 era addirittura nel suo programma elettorale.

















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