Amalfi, IL PAESE DELLE EMERGENZE

Più informazioni su

    Le “rappezze” alla pregiata e storica pavimentazione di Piazza Duomo e di Piazza Flavio Gioia, realizzate con materiale di bassa qualità, con pessimo effetto estetico e, per giunta, di breve durata. Intervento certamente non conforme a quanto richiederebbe la soprintendenza, ma anche solo il buon gusto, per il risanamento della pavimentazione di una piazza come quella di Amalfi. Città che, ormai, sta perdendo anche il nome, oltre che la faccia.

     

    Via Annunziatella, che da anni richiede seri interventi di messa in sicurezza e che, invece, ha dovuto attendere l’ennesima caduta accidentale di pietre dal costone (solo per caso non vi sono stati danni alle persone). Evento prevedibile che ha ingenerato la chiusura d’urgenza della panoramica via comunale provocando comprensibili seri disagi per i cittadini che continuano a transitarvi, a loro rischio e pericolo, per evitare un lungo giro per raggiungere le proprie abitazioni. Tra qualche giorno gli avvisi pubblici della chiusura della strada cadranno dai muri ove sono affissi, si dimenticherà l’accaduto e si attenderà la prossima emergenza. Pregando e sperando che anche alla prossima occasione a nessuno accada nulla di grave.

     

    La serie sterminata di piccoli interventi edili, la maggior parte dei quali necessari per porre rimedio a lavori pubblici eseguiti non a perfetta regola d’arte, ma comunque collaudati dall’Amministrazione comunale come ben eseguiti. E non comprendiamo come ciò possa accadere ad una Amministrazione comunale che si avvale, oltre che dell’operato di un “poderoso” e ponderoso ufficio tecnico, anche di uno staff alle dirette dipendenze del Sindaco, ma pagato dai cittadini. Cose incomprensibili e gravi che, oltre ad ingenerare piccole difficoltà ai cittadini, comportano anche dei costi a carico della collettività.

     

    E via così. Tante altre sono le cose che rendono Amalfi,  che dovrebbe essere la capitale della Costiera Amalfitana ma si trova sempre dietro a Positano e Ravello,  sempre più il paese delle emergenze.

     

    Emergenze che oltre a degradare l’assetto urbanistico e paesaggistico della nostra Città, non si riescono neanche a risolvere. Pensiamo ai tanti lavori avviati e non ancora portati a termine da anni:

     

    – L’intervento di massima urgenza per la sistemazione dei loculi al cimitero cittadino, che comportò anni or sono lo “sfratto” in tutta fretta delle spoglie mortali di tanti nostri concittadini. Ormai nessuno più lo ricorda e nulla si sa sullo stato dei lavori.

     

    – L’impianto di 8 pali metallici alla radice del molo pennello (oggetto di recente nuovo intervento di ripavimentazione, perché?), iniziato e non ultimato e senza peraltro che nessuno sappia di preciso cosa si intenda realizzare in quel sito. Già, perchè l’Amministrazione comunale ha l’abitudine di non far sapere nulla ai suoi amministrati circa il proprio operato. Almeno in questo si dimostra coerente, mantenendo fede alla “politica del silenzio”. Interpretazione della politica che non costa nulla agli amministratori, ma che però costa molto ai cittadini e all’economia amalfitana; è dimostrato infatti che nel silenzio si riesce solo ad avviare qualunque iniziativa, per poi doversi arrendere alla politica della ragione e del confronto.

     

    Più informazioni su

      Commenti

      Translate »