POSITANO, RACCOLTA FONDI DELLA PARROCCHIA PER IL BURUNDI

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Domenica 9 marzo dalle 9 in poi la Parrocchia di Positano organizza una raccolta fondi con la vendita di palme per far costruire una scuola nel Burundi a don Sebastiano, un parroco che assiste don Giulio Caldiero, titolare della Parrocchia Santa Maria Assunta di Positano. Nel Burundi la situazione è ancora molto grave, diamo qui di seguito le ultime notizie di episodi di guerriglia, e morte, che c’è. Positanonews sostiene questa iniziativa e insiste, come testata, a far chiedere, anche con un appello di cui si potrebbe far promotore anche la Chiesa, a far si che l’ONU e le forze mondiali intervengano per la Pace in questo paese (e non solo dove c’è il petrolio o interessi geopolitici come in Afghanistan e Iraq) e inoltre affinchè si annulli il DEBITO che questi paesi hanno con noi. Forse non lo sappiamo, mentre noi da una parte facciamo donazioni, dall’altra le nostre imprese e i nostri Governi chiedono milioni di euro a questi Paesi poverissimi riduncendoli allo stremo. Promuoviamo un appello per il movimento CANCELLA IL DEBITO.

(ANSA DEL 1 MARZO 2008) Almeno diciassette ribelli delle Forze nazionali di liberazione (Fnl), un soldato e un civile sono stati uccisi la scorsa notta in Burundi in scontri armati nella città di Gatumba (15 chilometri da Bujumbura). E’ quanto rende noto un portavoce dell’esercito burundese.

“Un gruppo di combattenti delle Fnl ha attaccato la città di Gatumba ieri sera per saccheggiare la popolazione. Quando è intervenuto l’esercito, i ribelli hanno risposto al fuoco” ha indicato il colonnello Adolphe Manirakiza, aggiungendo che “gli scontri hanno ucciso 17 ribelli, un soldato e un civile, mentre sei soldati e due civili sono stati feriti”.

Migliaia di civili sono fuggiti dalla zona per raggrupparsi nei pressi della capitale.

Secondo il portavoce delle Fnl, il pastore Habimana, sarebbe invece l’esercito ad aver attaccato. “E’ l’esercito ad aver attaccato” ha detto Habimana, sottolineando che “si tratta della deliberata volontà del potere di Bujumbura di sabotare le discussioni tra il mediatore Charles Nqakula e le Fnl per il rilancio del processo di pace in Burundi”.

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