TRAMONTI, DISSEQUESTRO PER IL CONSERVATORIO
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TRAMONTI = Il Tribunale del Riesame dissequestra il Conservatorio di S. Giuseppe e S. Teresa. Una antica struttura conventuale a Tramonti, in Costiera Amalfitana, che risale al 1662, alla quale, a metà gennaio, vennero apposti i sigilli dai militari della sezione operativa navale della Guardi di finanza di Salerno, in seguito alle indagini coordinate dal Sostituto procuratore Roberto Penna. Tutta la “storia” ruota attorno al cambio di destinazione d’uso dell’immobile, considerato di interesse storico ed artistico, avvenuto per consentire che potessero essere utilizzati i fondi, messi a disposizione per lavori di “riqualificazione conservativa” finalizzata al “recupero di alloggi pubblici danneggiati dal sisma del 1980”, e realizzati ventisei appartamenti, con una metratura di un minimo di 40 metri quadrati ad un massimo di 70, da destinare alle famiglie meno abbienti. Una variazione, approvata nell’ambito di una seduta consiliare del settembre del 2006, ritenuta “illegittima” dagli inquirenti. E, perciò, il progetto, peraltro già in fase esecutiva, venne stoppato dall’intervento della magistratura, che sequestrò l’immobile, ipotizzando, ai danni di tredici persone, tra cui il sindaco della cittadina costiera, Armando Imperato, dieci tra assessori e consiglieri, il responsabile dell’ufficio tecnico e un ex direttore generale del ministero delle Infrastrutture, i reati di abuso d’ufficio, falso ideologico commesso da pubblici ufficiali e falsità ideologica. Adesso la decisione del Tribunale del Riesame segna un punto a favore degli indagati, in quanto i giudici hanno accolto la tesi difensiva, sostenuta dagli avvocati Gino Bove e Michele Pinto, che hanno contestato, nel merito, le accuse mosse nei riguardi della procedura ritenuta contra legem. Resta bloccato, invece, il finanziamento di 2 milioni e 104 mila euro che, a pari del Conservatorio, era stato posto sotto sequestro, presso la sede romana della Banca d’Italia. A questo punto, per gli ulteriori sviluppi, si dovrà attendere che l’ordinanza venga depositato e, soprattutto, l’avviso di conclusione delle indagini, per fare definitivamente luce su di una vicenda che sembra regalare sempre nuovi colpi di scena. (g.d.s.)