POSITANO, I RISCHI DI UNA PARALISI POLITICA

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 Positano. Dopo il documento del sindaco Domenico Marrone, firmato da nove consiglieri su nove, non si sono calmati gli animi. Da più parti si prospetta il rischio di una lunga stagione amministrativa con una maggioranza precaria, nove consiglieri contro otto. Senza obiettivi, ne prospettive se non quelle di sopravvivere. Il sindaco negli ultimi Consigli comunali, per ben due volte non ha raggiunto la maggioranza e  nell’ultimo è stato costretto a ritirare importanti argomenti come la viabilità, come hanno fatto rilevare le opposizioni. Ogni consiglio è stata sede di veri e propri psicodrammi politici e personali a cui, per quanto la cosa diverta il pubblico e faccia parlare, non avremmo voluto assistere in questi momenti così difficili per l’Italia e la Campania. Mentre Forza Italia e Alleanza Nazionale (di cui fanno parte i consiglieri di minoranza) annunciano un manifesto con cui chiedono le dimissioni di Marrone, sembra di rivivere il refrain dell’ultimo mandato che vide sindaco Ottavio Fusco. Allora come ora un gruppo della stessa maggioranza contestò il sindaco. Il risultato fu una tormentata gestione amministrativa e l’arrivo del commissario prefettizio con il paese praticamente bloccato per un anno. Di questi consiglieri che vanno con il sindaco (nove su otto) almeno due hanno manifestato più volte delle perplessità con le assenze in consigli comunali (Salvatore Rispoli, dimessosi da assessore, e Giuseppina Mandara, ma domani potrebbero essere Benedetta Russo, Gaetano Marrone o Francesco Mascolo, basta la mancanza di uno per fermare tutto). E la Giunta? Rimane a distanza di mesi ancorar monca dalle dimissioni importanti di Giuseppe Fusco e Raffaele Guarracino. Significa avere anche meno uomini per gestire il paese, meno risorse, che, per quanto ci siano sforzi, si ripercuotono sull’azione amministrativa. Opportuno sarebbe stato un gesto coraggioso come le dimissioni,  che avrebbe portato a ricompattare tutta la maggioranza che il paese ha stravotato in toto, e non solo Marrone, oppure a nuove elezioni entro il 13 aprile e così affrontare con una nuova amministrazione compatta e motivata la gestione del paese per questa difficile stagione turistica. Lasciare fuori i tre “dissidenti” di Positano, Giovane e Libera , come lo erano (in quattro) quelli di Fusco, può portare solo ad amministrare in maniera incerta e inquieta con il rischio di un lungo commissariamento. Giusta l’aspirazione a concludere il mandato, ma con una maggioranza veramente sicura. Questa di sicuro non lo è e, per quanto tutti abbiano firmato un atto di fede, perchè in altra maniera non si può chiamare la richiesta di non assentarsi dai consigli comunali, basta la mancanza, voluta o meno, di un consigliere per bloccare tutte le attività amministrative. Non crediamo che questo sia il massimo che voglia il paese in questo momento, ne tantomeno la stragrande maggioranza che ha voluto che questa amministrazione guidasse il paese. Si prospetta una navigazione a vista ed il rischio, che non auspichiamo ne a Marrone ne a Positano, di una lunga paralisi politica.

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