Chef del San Pietro di Positano in Pakistan per cucinare la pace

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Mentre il presidente Pervez Musharaff proclamava lo stato di emergenza e sospendeva la Costituzione arrestando quasi duemila suoi oppositori, due giovani salernitani cucinavano ogni sera al Cosmoz, uno dei miglior ristorante di Karachi, la capitale economica del Pakistan che conta oltre 18 milioni di abitanti. Rocco Iannone, chef del ristorante Pappacarbone di Cava de’ Tirreni e Antonio Ricco, chef di partita del San Pietro di Positano sono stati invitati dal consolato italiano a Karachi che ha organizzato “True taste of Italy”, un evento per promuovere la cucina italiana. Rocco e Antonio sono arrivati a Karachi dopo l’attentato che il 18 ottobre ha provocato la morte di quasi 130 persone nel giorno in cui qui e’ tornata l’ex premier Benazir Bhutto. La vicenda pero’ non li ha turbati e sono partiti lo stesso. Parmigiana di melanzane con gamberi, gnocchi di patate con tartufi di mare, dentice con la scarola, alici del golfo di Salerno sotto sale servite con zuppa di patate. Un angolo di Pakistan profumato di Salerno. «È un’esperienza unica e irripetibile – dicono – anche se la situazione è delicata e talvolta fa paura». Rocco e Antonio hanno cucinato con una brigata di ragazzi pakistani, attirando ogni sera al Cozmos imprenditori, personale delle ambasciate internazionali e appassionati gourmet locali. Un canale satellitare, Masala tv, ha mandato in onda anche speciali e approfondimenti sui due chef salernitani. Alla serata di inaugurazione, il 31 ottobre, a celebrare l’arrivo di Rocco e Antonio c’erano insieme allo stesso tavolo i consoli americano, russo e dell’Arabia Saudita. Per l’occasione i due chef hanno preparato un soufflè al cioccolato che ha mandato in giuggiole gli ospiti. Un problema? Gli approvvigionamenti. Da Salerno Rocco e Antonio hanno potuto portare con loro solo poche cose tra cui alici sotto sale, capperi e origano. Dalla vicina Dubai arrivavano a Karachi diversi tipi di pasta italiana, olio extravergine d’oliva di buona qualità e riso carnaroli. Ma per completare il menu spesso i due chef si recavano sotto scorta armata nel grande bazar del quartiere Saddar di Karachi. Qui, accalcati tra la folla, scovavano pomodori, melanzane, zucchine e pesce fresco. Nel poco tempo libero a loro disposizione, Rocco e Antonio hanno visitato Karachi. «Gli spostamenti non erano facili – dicono – Un traffico incredibile, il caldo, le strade polverose e spesso maleodoranti… Ci ha affascinato però la vivacità e la voglia di comunicare della gente. Sono curiosi e quando dicevamo ”siamo italiani” sulle loro labbra spuntava un sorriso. Auguriamo loro di vivere presto in una situazione politica più tranquilla. Se lo meritano».


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