FINANZIARIA: VIA LIBERA DAL SENATO CON 161 SI´

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    ROMA  – Via libera dal Senato alla legge finanziaria da 11,7 miliardi di euro. I voti favorevoli sono stati 161, i no 157.





    FINANZIARIA: APPROVATO BILANCIO,MANOVRA VA ALLA CAMERA
    ROMA  – Il Senato ha approvato il bilancio cosi’ come corretto dalle due note di variazione che recepiscono le modifiche introdotte durante l’iter a Palazzo Madama al decreto collegato e alla legge Finanziaria. I voti favorevoli sono stati 162, i contrari 154. Il Senato ha terminato il proprio iter di approvazione, ora la manovra passa alla Camera.

    FINANZIARIA: PRODI, SONO SODDISFATTO, E’ DI SVILUPPO
    ROMA – ”Sono soddisfatto. Questa e’ una manovra che aiuta lo sviluppo. Avevamo bisogno di nuove politiche per il Paese dopo la Finanziaria dello scorso anno che ha risanato i conti disastrati del passato”. Cosi’ Romano Prodi ha valutato lo spessore della manovra subito dopo l’approvazione al Senato. 

    FINANZIARIA: PRIMO SI’ SENATO, LA SPALLATA NON RIESCE
    (di Marco Dell’Omo)
     ROMA – Dopo 42 giorni di riunioni e sedute, con 715 voti sempre sul filo del rasoio, minacce di spallate, nervosismi tra alleati e ostruzionismo in aula, il Senato ha dato il suo si’ alla Finanziaria per il 2008. Il voto dell’aula sulla manovra da 11,7 miliardi e’ stato accolto dalla maggioranza con un sospiro di sollievo. I si’ sono stati 161, i no 157, e il voto dei senatori a vita non e’ stato determinante: quattro a favore della Finanziaria (Ciampi, Montalcini, Colombo, Scalfaro), uno contro (Cossiga). Tra i senatori della maggioranza non ha votato solo il dissidente di Rifondazione Franco Turigliatto, uscito dall’aula. Ma i problemi politici per la maggioranza restano tutti, perche’ Dini, in pratica, ha chiesto un cambiamento di governo. Il centrodestra usa proprio questo argomento per attaccare governo e maggioranza; ma il voto di Palazzo Madama e’ stato anche la ratifica del fallimento della spallata. Per il centrosinistra e’ stato un successo essere arrivata al si’ nei tempi stabiliti e senza strozzare il dibattito parlamentare. ”Ce l’abbiamo fatta senza ricorrere alla fiducia”, ha detto il premier Romano Prodi arrivando a Palazzo Madama per godersi lo spettacolo del voto finale, su cui per molti mesi l’opposizione aveva ”gufato”. Era dal 2002 che la Finanziaria non passava a Palazzo Madama senza che il governo mettesse la fiducia. Ma il successo piu’ grande e’ stato quello di aver respinto il progetto di Berlusconi di far cadere il Governo nel voto finale sulla manovra: e infatti Prodi, quando esce da Palazzo Madama, non puo’ trattenersi dall’osservare: ”Credo che ora il Cavaliere dovrebbe dire ‘mi sono sbagliato’. E il centrodestra dovrebbe fare un’esame di coscienza su una strategia sbagliata”. Gli ha fatto eco Veltroni: ”Il voto e’ stata una grande sconfitta del centrodestra”. Dini ha sciolto la sua riserva parlando per ultimo in aula. L’ex presidente del Consiglio ha spiegato che avrebbe votato si’ alla Finanziaria in ottemperanza al principio dell’etica della responsabilita’; pero’, ha aggiunto, ”dobbiamo superare rapidamente l’attuale quadro politico, perche’ questo governo non appare adatto ad attuare una politica in grado di invertire il declino economico e civile del paese”.

        Non molto diverso l’annuncio del si’ di Willer Bordon. ”Non esiste piu’ una vera e propria maggioranza politica”, ha detto l’ex capogruppo dell’Ulivo. E quindi ha annunciato: ”D’ora in poi, sui singoli provvedimenti, decideremo volta per volta”. Poco prima l’aula si era scaldata per l’intervento della capogruppo dell’Ulivo Anna Fioncchiaro: la battagliera senatrice del centrosinistra aveva stigmatizzato il pressing di Berlusconi sui senatori della maggioranza, arrivando a pronunciare la parola ”corruzione’. Alla fine della seduta, l’emiciclo del Senato e’ stato teatro di una rissa tra esponenti della maggioranza e opposizione, sedata solo dall’intervento dei commessi. Il voto serale e’ stato preceduto da una lunga giornata di battaglia d’aula. In mattinata la maggioranza era inciampata su un emendamento di Forza Italia sulla riorganizzazione degli uffici periferici del ministero dell’Economia: uno ”scivolino”, come l’ha subito ribattezzato il sottosegretario Grandi, se non fosse stato per il fatto che l’emendamento era passato anche grazie alle assenze dei liberaldemocratici Dini e Scalera. La Finanziaria esce da Palazzo Madama ben diversa da come era entrata. Nella giornata di oggi e’ stato approvato il tetto agli stipendi dei manager pubblici, con le correzioni che chiedeva Mastella sui 25 dirigenti pubblici da salvare dalla scure. Via libera anche alla class action, voluta da Bordon e Manzione: l’emendamento, anche se passato fortunosamente grazie a un errore del senatore di forza Italia Antonione (che dopo essersi accorto di aver spinto il tasto sbagliato e’ scoppiato in lacrime) dara’ piu’ forza alle cause intentate alle aziende dalle associazioni che rappresentano i consumatori. I giorni scorsi era stato la volta delle assunzioni dei precari nella pubblica amministrazione, approvate con il voto dei diniani, convinti a superare le loro contrarieta’ dai paletti messi alla sanatoria. Ora la partita passa alla Camera, che comincera’ a esaminarla lunedi’, senza troppi patemi d’animo, visti i rapporti di forza di Montecitorio molto piu’ favorevoli alla maggioranza rispetto a quelli di Palazzo Madama.


    FINANZIARIA: DA FRENO SALARI BUROCRATI A SALVA-PRECARI

    LE MISURE APPROVATE OGGI E TUTTE LE PRINCIPALI NOVITA’DEL SENATO
    (di Manuela Tulli)

    ROMA – Dal tetto ai super-stipendi dei manager pubblici alla sanatoria per i precari nella pubblica amministrazione, dalla class

    action allo sconto sulle tasse per i negozianti che denuncino il racket. E ancora: conferma anche nel 2008 per gli sconti Irpef per gli asili nido e fondi per la sicurezza dei tabaccai. Sono queste alcune novita’ arrivate dall’Aula del Senato con il voto di oggi sulla Finanziaria che ha concluso l’esame degli articoli. Il passaggio a Palazzo Madama, tra Commissione Bilancio e Aula, segna pero’ altri cambiamenti di rilievo della manovra. L’eliminazione anche nel 2008 dei ticket da 10 euro, l’impegno a calare le tasse per i lavoratori dipendenti, il ritorno del credito di imposta per le assunzioni nel Mezzogiorno, l’estensione dello sconto Ici a tutte le prime case, con la sola eccezione delle abitazioni di lusso: queste sono solo alcune delle misure di maggior peso inserite dai senatori. Ecco in pillole tutte le misure, a partire dalle novita’ piu’ rilevanti introdotte proprio nel passaggio al Senato.
    – FRENO PER SALARI BUROCRATI. Ma il tetto di 274.000 euro varra’ solo per i contratti futuri, non riguardera’ gli artisti Rai e 25 top-dirigenti dei ministeri da indicare per decreto.
     – POSTO FISSO AI PRECARI DA 3 ANNI. Dovranno avere maturato il requisito entro il 28 settembre 2007 e comunque dovranno superare un concorso di selezione. Esclusi i portaborse.
    – CLASS ACTION , LIMITE PER LE SPESE LEGALI. Saranno al massimo pari al 10% in caso di soccombenza. Si amplia la platea delle associazioni che possono adire l’azione collettiva.
    – STIPENDI CONDUTTORI RAI PUBBLICI. Gli stipendi dei conduttori Rai, compresi quelli di trasmissioni giornalistiche, dovranno essere consegnati alla commissione di vigilanza Rai.
    – PRECARI P.A., AL MASSIMO SARANNO IL 35%. Il Senato allenta la norma che originariamente prevedeva paletti piu’ rigorosi: limite massimo del 15% dei collaboratori sul totale.
    – MENO RIGOROSA RIORGANIZZAZIONE TESORO. Mini-scivolone per la maggioranza: passa un emendamento di Fi che mantiene alcune direzioni territoriali. Il governo: norma verra’ corretta.
    – VITTIME LAVORO, AIUTI A FAMILIARI. Ok all’emendamento An che estende agli incidenti sul lavoro le norme sul collocamento previste per i superstiti delle vittime del terrorismo.
     – SCONTI FISCO, DA ASILI A MUTUI. Confermate alcune detrazioni Irpef in vigore e maggiori detrazioni degli interessi per i mutui. Controlli incrociati sulle detrazioni per i figli.
    – TABACCAI, RISORSE PER TELECAMERINE. Arrivano aiuti pro-sicurezza ma anche per diffondere di piu’ l’utilizzo della moneta elettronica.
     – TASSE BASSE A IMPRESE ANTI-RACKET. Congelate le addizionali Irap per negozianti e artigiani che abbiano denunciato richieste estorsive. L’emendamento era bipartisan.
    – 180 MLN PER EMOTRASFUSI. Finanziati i risarcimenti per malattie legate a trasfusioni. L’emendamento del centrodestra, con parere favorevole del governo, e’ approvato all’unanimita’.
     – RINCARO IN ARRIVO PER LE SIGARETTE. I fondi per risarcire gli emotrasfusi arriveranno da un aumento delle aliquote sui tabacchi, che portera’ a un aumento del prezzo delle sigarette.
     – TICKET SU DIAGNOSTICA, VIA ANCHE NEL 2008. Si conferma l’abolizione del ticket di 10 euro sulle visite specialistiche. La spesa e’ di 834 milioni di euro.
     – SCONTO ICI A TUTTE LE PRIME CASE, TRANNE VILLE. Il taglio sull’imposta e’ dell’1,33 per mille e il beneficio potra’ essere al massimo di 200 euro. Escluse sole ville e castelli.
    – TORNA BONUS SUD. Agli imprenditori che assumeranno a tempo indeterminato sara’ concesso un credito di imposta di 333 euro al mese a lavoratore (416 in caso di lavoratrici).
     – TESORETTO 2008 AI LAVORATORI DIPENDENTI. L’extragettito che verra’ accertato il prossimo anno sara’ utilizzato per abbassare la tassazione sul lavoro dipendente.
     – IMPRESE: NOVITA’ PER IRES. Confermato il calo dell’aliquota dal 33% al 27,5% ma si allenta la stretta sulla deducibilita’ degli interessi passivi per i mutui contratti dalle pmi.
    – FORFETTONE MENO RIGIDO. La possibilita’ di pagare il 20% per le micro-imprese e’ meno rigida. Possibile revocare la scelta per il regime ordinario gia’ l’anno successivo.
     – NIENTE CANONE RAI PER POVERI OVER-75. Il reddito per accedere al beneficio deve essere quello di una pensione minima, 516,46 euro per 13 mensilita’.
    – 40 MILIONI A DOTTORATO RICERCA. E’ l’emendamento di An che ha causato il primo scivolone della maggioranza sulle votazioni. Il governo ha evidenziato problemi di copertura.
     – 20 MILIONI A FORZE POLIZIA. 10 per ammodernare i mezzi e 10 per pagare gli straordinari. L’emendamento era bipartisan e aveva avuto l’ok di governo e relatore.
     – ENERGIA PIU’ VERDE. I finanziamenti Cip6 sono concessi solo agli impianti realizzati e non anche a quelli autorizzati. Incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
    – 50 MILIONI AL BELICE. Ancora risorse per il terremoto che colpi’ la Sicilia 39 anni fa. Aiuti anche per la ricostruzione in Molise e Puglia, dopo il sisma del 2002. Queste le misure che invece sono state confermate.
    – SCONTI PER INQUILINI. Arriva una detrazione Irpef sugli affitti per gli inquilini a basso reddito (300 euro per redditi fino a 15.493,71 euro e 150 per redditi fino a 30.987,41). – BONUS BAMBOCCIONI. Lo sconto sugli affitti sara’ piu’ alto per i giovani tra i 20 e i 30 anni che lasciano la casa si mamma e papa’ (991,60 euro per i redditi fino a 15.493,71 euro).
    – RISORSE PER IL PROTOCOLLO DI LUGLIO. La dotazione del pacchetto welfare e’ di 1.548 milioni per il 2008, 1.520 per il 2009, 3.048 per il 2010 e 2011 e 1.898 a decorrere dal 2012.
    – RISORSE PER RINNOVO CONTRATTI PUBBLICO IMPIEGO. Per il 2008 viene stanziato poco piu’ di un miliardo di euro per il biennio contrattuale 2006-2007. 

    PRODI,MANGIAMO PANETTONE,HO STESSA MAGGIORANZA DI PRIMA

     (di Fabrizio Nicotra)
    ROMA – Romano Prodi incassa la vittoria al Senato e la primissima considerazione e’ squisitamente politica: ”Ritengo che ci sia una maggioranza parlamentare e politica identica a quella del giorno dopo le elezioni”. Insomma, si va avanti cosi’, nonostante nell’Unione, guardando a gennaio, sia tornata a circolare l’ipotesi di un rimpasto. Il premier e i suoi piu’ stretti collaboratori prendono pero’ atto delle posizioni di Lamberto Dini e dell’Unione democratica di Bordon e Manzione e stanno pensando a un rilancio programmatico che leghi il centrosinistra a quattro o cinque punti prioritari a partire da gennaio. Se gli uomini vicini a Prodi fanno notare che ora la priorita’ resta il ‘triangolo’ d’autunno (approvazione definitiva della Finanziaria, Protocollo sul welfare e decreto fiscale), ma nell’Unione si torna a parlare dell’ipotesi di un rimpasto di governo. Anche perche’ Dini e Bordon (nelle dichiarazioni di voto sulla manovra) hanno mostrato di essersi allontanati ancora di piu’ dalla maggioranza. Liberaldemocratici e Ud potrebbero dare vita ad una loro componente in Senato, alla quale sembra interessato anche l’Udeur di Clemente Mastella. Se forze dell’Unione chiedono discontinuita’ o, come ha fatto Dini, un quadro politico rinnovato, allora a Palazzo Chigi potrebbero decidersi a ”riorganizzare” la squadra, diminuendo il numero dei ministri. Una dieta che andrebbe soprattutto a scapito del Pd. Oggi la Velina Rossa, foglio parlamentare vicino alle posizioni di Massimo D’Alema, ipotizza un rimpasto con ”un posto di responsabilita”’ proprio per Dini.

       Prodi pero’, almeno per il momento, vorrebbe evitare il passaggio e aggiunge: ”Dini ha fatto delle critiche ma poi ha votato a favore, non ci sono novita”’. Il presidente del Consiglio sa che oggi, pur nella sua debolezza cronica, e’ piu’ forte di Silvio Berlusconi, che ha fallito la spallata. Non a caso il Professore, con una frecciata velenosa, invita il Cavaliere ad ammettere di ”essersi sbagliato”. Il premier dunque si e’ detto certo che ”mangeremo il panettone a Palazzo Chigi”. E se si apre, come dovrebbe aprirsi, il confronto con parte della Casa delle liberta’ (Udc e Lega per prime, ma anche Alleanza nazionale) sulle riforme e la legge elettorale, il governo potrebbe contare su un’opposizione piu’ dialogante da parte dei partiti di Casini e Bossi, letteralmente terrorizzati dal referendum di primavera. La scadenza referendaria agita pero’ anche l’Unione. Solo Rifondazione comunista e Fausto Bertinotti hanno infatti dato il via libera all’ipotesi di Walter Veltroni e del Pd per una riforma in senso proporzionale. I ‘piccoli’ sono pronti a dare battaglia, o comunque a difendersi. Vanno lette cosi’ le voci di possibili accelerazioni della Cosa rossa, unica ancora di salvataggio per Verdi, Pdci e Sinistra democratica, se passasse il modello tedesco rilanciato dal sindaco di Roma. Se il tavolo delle riforme comincia a lavorare davvero, lo scenario potrebbe essere questo: Udc, An e Lega pronte a trattare, con un Cavaliere in conseguente posizione di debolezza.

        Anche se Berlusconi, non si puo’ escludere la sorpresa, potrebbe anche cambiare strategia per non restare isolato. E’ del resto sempre lui l’azionista di maggioranza del centrodestra. Per quel che riguarda invece il centrosinistra, Pd e Prc trainerebbero l’Unione, con i ‘piccoli’ che si devono in qualche modo attrezzare. Cosi’ Prodi e il governo si guadagnerebbero un altro anno e mezzo di vita. Perche’, come hanno detto diversi esponenti della maggioranza, una volta fatte le riforme istituzionali e varata una nuova legge elettorale, si potrebbe andare al voto. Non prima dunque della primavera 2009. Tutto e’ pero’ legato alle scadenze piu’ ravvicinate. La maggioranza deve dimostrare di tenere e superare gli scogli rappresentati da manovra, welfare e decreto fiscale. E le mosse di Dini, che chiede di fatto un cambio di governo, non lasciano tranquilli gli alleati. Tocchera’ soprattutto a Veltroni dimostrare di voler sostenere questo governo fino in fondo. In caso contrario, se il governo dovesse inciampare in uno degli ostacoli che lo attendono in quest’ultimo scorcio di anno, per Prodi la via di uscita sembra restare una e una sola: andare alle elezioni.

    FINANZIARIA:FINOCCHIARO, DISAGI UNIONE MA OGGI RICOMINCIAMO
    ROMA  – ”C’e’ piu’ forza espressiva comune in questa maggioranza di quanta noi stessi non pensiamo. Altrimenti non ce l’avremmo mai fatta. Lo dico perche’ capisco bene disagi e difficolta’ politiche che si segnalano. E penso che vadano prese molto, molto sul serio”. Lo ha affermato la capogruppo dell’Ulivo al Senato Anna Finocchiaro, nel corso della sua dichiarazione di voto sulla finanziaria. ”Cosicche’, oggi, questa finanziaria non ci appartiene a pezzetti per gruppi, appartiene a tutta la maggioranza. Ci avevate sottovalutato – dice – ma ci eravamo sottovalutati. Da oggi ricominciamo. A ragionare, a confrontarci con le forze politiche, con i gruppi parlamentari, con i colleghi che lo sceglieranno a discutere di riforme, a cominciare da quella elettorale e da quelle istituzionali”. Finocchiaro fa anche un riferimento diretto al contributo dato dai diniani alla finanziaria. ”Ieri Natale D’Amico ha difeso in quest’Aula un articolo che quasi tutti, giornali compresi, hanno definito una ‘concessione’ alla sinistra radicale. Sbagliato. Perche’ quell’articolo, quella formulazione apparteneva ormai a tutti, uno per uno, le senatrici e i senatori della maggioranza”.


    FINANZIARIA:FINOCCHIARO,VOCI CORRUZIONE SCHIACCIANO POLITICA
    ROMA  – ”Sulla stampa, nelle dichiarazioni pubbliche e private” in questi giorni si sono lette ”una ridda di indiscrezioni, pettegolezzi, retroscena. Espliciti anche sui tentativi di corruzione, perche’ cosi’ si chiama ovunque nel mondo, dei nostri senatori”. Lo dice il capogruppo dell’Ulivo al Senato Anna Finocchiaro nel corso della dichiarazione di voto sulla finanziaria. ”Ne hanno parlato esplicitamente alcuni di voi, con accenti lievi e irridenti, come se si trattasse di una cosa cosi’, che si fa, si puo’ fare e si puo’ anche dire. A segnalare – dice ancora la senatrice – che a essere corrotta e’ un’idea della politica. Di piu’, mi sbagliavo, che quella non e’ politica, e’ cattiva pratica”. Ma, conclude Finocchiaro, ”non e’ di tutto il centrodestra. Al contrario e per sovrapprezzo, la cattiva pratica ha schiacciato la politica. E vi ha condannato tutti all’imbarazzato silenzio e all’attesa”.



     FINANZIARIA: DINI,VOTIAMO SI’PER ETICA RESPONSABILITA’
     ROMA – ”Sappiamo che e’ importante farsi guidare dall’etica della responsabilita’ che ci induce a votare a favore di questa finanziaria”. Cosi’ il leader dei Liberaldemocratici Lamberto Dini ha annunciato il via libera di Ld alla manovra. Criticandone molti aspetti, Dini ha sostenuto che ”di altro e di meglio avrebbe bisogno il paese”. ”L’etica dei principi – ha osservato l’ex premier – ci farebbe propendere per un giudizio negativo. Sappiamo pero’ che e’ importante farsi guidare anche dall’etica della responsabilita’ che ci induce a votare a favore di questa
    finanziaria . Non ci appartiene la cultura del ‘tanto peggio, tanto meglio”’. Dini ha ricordato che ”con la finanziaria il parlamento approva il quadro delle risorse, gia’ proposto dal governo e concordato con le parti sociali, entro il quale deve collocarsi il disegno di legge su pensioni e welfare. E’ importante – conclude il leader Ld – che quel quadro non venga alterato”.


    FINANZIARIA: SENATO; RISSA IN AULA TRA SENATORI CDL E UNIONE

    ROMA – La finanziaria e’ stata approvata da pochi minuti quando nell’Aula del Senato scoppia una rissa tra esponenti della maggioranza e del centrodestra. Un senatore di Forza Italia cerca di prendere a testate un parlamentare del centrosinistra che viene circondato dai colleghi e portato in salvo fuori dall’emiciclo dal presidente della commissione Giustizia Cesare Salvi. Parte una parolaccia dal deputato di An Pasquale Viespoli. E la rissa e’ scoppiata all’inizio tra Guido Viceconte (Fi) e un senatore dell’Unione che gli avrebbe dato del ”corrotto”. Il parlamentare azzurro si e’ visibilmente irritato e sono scoppiati dei tafferugli anche tra esponenti di An e del Pd.

     

    fonte ansa

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