SERVIZI SOCIALI IN COSTIERA? UN FALLIMENTO

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    “Così come sono in Costiera Amalfitana i servizi sociali sono un fallimento, non ci sono spazi ne strutture e Cava schiaccia la Costa, ma nessuno mi ha ascoltato e per coerenza verso gli impegni presi verso gli elettori ho abbandonato.” E’ la prima volta che parla da quando si è dimessa quella che era la punta di diamante dell’amministrazione di Gennaro Amendola e forse uno dei maggiori esperti sui servizi sociali in circolazione.Annamaria Caso, originaria di Tramonti, da tutti conosciuta perchè è campionessa italiana di maratona, terza ai mondiali (nella foto metre corre con il Premier Prodi quando venne in vacanza a Positano), si è dimessa dal ruolo di assessore ai servizi sociali del Comune di Praiano, un ruolo che ricopriva con competenza, laureata in sociologa, ex assessore a Praiano, e aveva vinto anche un concorso. Era stata nominata come prima in graduatoria nel ruolo di coordinatore dei servizi sociali e per questioni di opportunita, e non incompatibilità, ha rinunciato al suo ruolo, cosa più unica che rara. Il prestesto per sentirla è stato un fax giuntoci dal Comune di Praiano segretariato sociale al proposito di un articolo uscito su Praiano rigurdante una minorenne che avrebbe avuto una gravidanza, rispetto alla quale, senza entrare nel merito, si era parlato di servizi sociali,, ma solo per contestualizzare una riflessione sul sociale che non riguarda il fatto specifico o Praiano ma tutta la Costiera Amalfitana, per cui ovviamente non possiamo rivelare le fonti ne l’identità dove ci chiedeva di dare maggiore spazio e precisazioni all’affermazione “…i servizi sociali non messi in grado di operare..” Cosa che ci meraviglia e ci sarebbe venuto spontaneo dire, basta farsi un giro fra la gente, la nostra osservazione è frutto di esperienza, ma ci sembra più qualificante sentire al proposito chi da almeno un decennio affronta le problematiche sociali da operatore, assessore e, non dimentichiamolo, anche mamma di due figli, che ha cresciuto studiando e correndo contemporaneamente. Non è la prima volta che sentiamo Annamaria Caso, sempre di corsa, anche sul lavoro, sempre sui servizi sociali, e da sempre, ne siamo testimoni, si è lamentata di carenze che non riusciva a sopperire perchè non era messa in condizioni di farlo. In realtà Annamaria Caso andava sentita comunque e ne abbiamo approfittato per parlarle, ed era nostro obbligo farlo anche prima, delle sue considerazioni sulle politiche sociali in Costiera Amalfitana e sulle sue dimissioni dalla Giunta Amendola. Assessore come funzionano i servizi sociali? “Ho sempre manifestato in sede di coordinamento le mie critiche sul funzionamento dei servizi sociali in Costiera Amalfitana, poichè le politiche sociali sono la cenerentola. Il nostro contesto ci dovrebbe vedere tutti insieme compatti in modo che il ruolo di Cava de Tirreni non ci penalizzasse, purtroppo Cava schiaccia oggettivamente la Costiera sia per numero di abitanti che per il ruolo da protagonista, mentre la Costiera ha dei problemi specifici e molto gravi. I servizi sociali in Costiera Amalfitana non sono in grado di operare, noi paghiamo inprima persona peche non siamo stati capaci di svolgere un ruolo da copratoganisti. Eclatante è la mancanza di spazi non abbiamo una sede visibile in Costiera Amalfitana, una sede per il segretariato sociale, una sede per i minori e non solo, spesso le sedi per i servizi sociali sono improvvisate o adattate per scopi che dovrebbero avere maggiore valorizzazione. Da questo punto di vista si può dire che i servizi sociali in Costiera Amalfitana sono un fallimento per come sono salvo casi sporadici e la buona volontà di qualche operatore non c’è investimento da parte dei comuni, c’è un appiattimento, ci si è adagiati solo sull’assistenza domiciliare” Praiano ha problemi sociali? “Praiano soffre degli stessi problemi della Costiera Amalfitana. Ha tanti problemi ma tutti facciamo come gli struzzi e nascondiamo la testa solo la sabbia, bisogna ragionare in termini comprensoriali. In Costiera Amalfitana ci sono minori tribunalizzati che siamo costretti a tenere in istituto novanta euro a giorno invece di tenere strutture sul territorio, queste strutture farebbero sentire maggiormente la presenza del sociale fra la gente e fungerebbero anche come possibilità lavorative. A Praiano in pratica il servizio è itinerante, c’è questo segretariato che è uno sportello di collegamento per i servizi, ma ha un ruolo marginale perchè i servizi non ci stanno, quindi, da questo punto di vista, non serve a niente.” Parliamo delle sue dimissioni… “Le mie dimissioni sono nate anche per denunciare questa situazione. Ho sempre detto che se le cose non fossero cambiate e se non ci fosse stato un ruolo per la Costiera Amalfitana non si poteva fare molto e bisognava agire tutti insieme e far rete.” Lei parla sempre in generale, ha voluto dare un segnale a tutti, ed è giusto, ma parliamo in particolare di Praiano che è successo? “Avevo detto che volevo gestirmi le politiche sociali visto che non mi piaceva come venivano gestite e volevo farlo in modo autonomo e non mi è stato fatto fare. Questa mia volontà faceva parte del nostro programma elettorale che per tanti motivi non è stato effettuato e visto che mi ero spesa in prima persona ed ho rinunciato anche al mio ruolo professionale non potendo rispettare l’impegno con gli elettori per coerenza mi sono dimessa. Ho dato veramente tutto, avevo vinto anche un concorso come sociologa in Costiera, ma per dimostrare che non avevo alcun interesse non ho accettato, nonostante non vi fosse alcuna incompatibilità per legge.” Il sindaco non ha detto niente? Preferisco non parlarne. A testa alta sono entrata e a testa alta voglio uscirne, non voglio fare polemiche, un pò di rammarico c’è è ovvio, ma la politica è anche questo.. Michele Cinque

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