Gabelle e dogane. Gli antichi privilegi di Ravello

Più informazioni su

Gabelle e dogane. Gli antichi privilegi di Ravello

 

La storia di Ravello racconta anche di tanti privilegi e imposizioni da parte della chiesa di Ravello (mensa episcopale). Prendiamo ad esempio quello delle gabelle e della dogana. Sin dal 1290 i documenti storici attestano come fossero in uso molti dazi. Dal “Jus calcariae” sulle fornaci per la calce, ad ogni mucca o maiale che si vendeva. Anche sul pescato “nella marinella di Castiglione”, la mensa episcopale percepiva la decima parte. E per antica consuetudine, si esigeva anche il “Jus Pennaurea”, obbligando ogni compratore di beni immobili della chiesa e diocesi di Ravello a dover pagare un certo interesse. Ma per poter procedere alla vendita occorreva sempre il consenso del vescovo. La duchessa di Amalfi, Costanza Piccolomini di Aragona, nel 1569 tentò di far cessare queste imposizioni, ma sembra che bisognerà attendere il 1641 per veder annullati questi privilegi. Ma la religiosità dei ravellesi era tale che tutti, poveri e ricchi, “ne davano prova largheggiando in pietose offerte”.

Più informazioni su

Commenti

Translate »