Il patrigno assassino alla moglie: « Non volevo uccidere Mathias »

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Il patrigno assassino alla moglie: « Non volevo uccidere Mathias »

AMALFI — « Non so cosa mi abbia preso, non volevo ucciderlo, ora passerò il resto dei miei giorni in prigione, perdonami » . I carabinieri della Compagnia di Amalfi, guidati dal Capitano Enrico Calandro, hanno acquisito la lettera che Roberto Vacca ha lasciato alla moglie Debora Romana poco prima di costituirsi. Intanto per domani è stata fissata l’udienza di convalida degli arresti davanti al giudice delle indagini preliminari Gaetano Sgroia. Sulla ricostruzione della vicenda hanno indagato gli uomini dell’Arma di Amalfi. Alle 22 del 19 febbraio arrivò la notizia nell’abitazione di Romano che Mathias era scomparso dalla clinica La Quiete di Salerno, quello dove è stato ricoverato in mattinata. In casa ci sono la madre, Debora Romano, e il patrigno, Roberto Vacca. La donna si agita. Il marito, come già accaduto in precedenza, lascia l’abitazione di Montecorvino Pu gliano e parte alla ricerca di Mathias. Fa un giro di telefonate per sapere da qualche amico dove sia finito il ragazzo. Finalmente la dritta giusta: « Mathias dovrebbe essere al Winner Garden con altri amici » .
Roberto, al volante della sua Opel Agila, si dirige verso la zona di Mercatello. Vede Matt i a s i n c o m p a gnia di alcuni amic i c h e non conos c e . Lo chiama. Il ragazzo si avvicina, poi sale in macchina. Il diciassettenne è un po’ stordito. Forse ha bevuto, forse ha assunto dei sedativi in clinica. Senza fare storie, decide di seguire suo padre adottivo. Roberto Vacca si allontana dal locale. Improvvisamente decide di non fare ritorno verso L’udienza di convalida degli arresti davanti al giudice delle indagini preliminari è fissata per domani ca sa ed imbocca la strada che collega Salerno alla Costiera Amalfitana. Mathias è passivo, non fa domande. Padre e figlio percorrono diversi chilometri con la macchina, fino al numero 11.220 della statale Amalfitana. Poco distante da Positano Roberto Vacca scorge quella piazzola di sosta. È bui a , semi nascosta.
Quasi invisibile attraverso i vetri dell’auto, app a n n a t i d a u n a pioggia insistente e violenta. Decide di accostare.
L’auto si ferma con i fari puntati verso il mare. Roberto Vacca scende dalla macchina. Sul sedile posteriore della sua Agila ci sono alcuni utensili idraulici. Afferra il mazzuolo e gira intorno alla macchina. Apre lo sportello di destra. Afferra Mathias e lo trascina fuori dall’auto. Il ragazzo non reagisce è frastornato. Ha lo sguardo rivolto verso il mare quando il suo patrigno lo colpisce al cranio.
Il diciassettenne cade a terra. Roberto Vacca si inginocchia su di lui lo colpisce ancora. Ed ancora. Il sangue del ragazzo schizza ovunque. L’assassino si ferma quando vede il cranio dI Mathias spappolato.
Durante tutto il tragitto non chiama mai la moglie.
Non avvisa la donna del suo imminente ritorno. Quando arriva a Montecorvino Pugliano sono circa le 2. Debora è sveglia. Chiede di Mattias. Roberto Vacca risponde di averlo incontrato a Salerno. Ma che il ragazzo è fuggito di nuovo. Poi si prepara per la notte.
Il corpo di Mattias intanto era ancora riverso sulla statale. Mi. Ci.




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