Massa Lubrense il Caffoncello nasce a Termini

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Oggi arriviamo a Massa Lubrense a Termini, snodo cruciale per due passeggiate straordinarie: Punta Campanella e Monte San Costanzo. Di fronte alla Chiesa di Termini, con i carri di carnevale ancora in bella mostra, in una splendida giornata di sole, con il responsabile della redazione inglese di Positanonews Frank Carpegna troviamo l’azienda che cercavamo da diversi giorni, quelle realtà di nicchia che piacciono a noi, “Il Nastro d’Oro”, e qui ci riserviamo di assaggiare Il Caffoncello. Una curiosità ed un gusto unico ed originale nato da un’idea di Vincenzo Amoroso, ingegnere meccanico, originario di Bologna, che ha deciso di vivere a Massa Lubrense dove sta portando avanti l’azienda di limoncello “Nastro D’Oro” con la moglie. E’ una delle poche aziende artigianali della Penisola Sorrentina. 40.000 litri circa di prodotto. Compra i limoni dai contadini del circondario, lavora le bucce e gli infusi tutto sul posto, il ciclo completo porta poi ad uno dei prodotti migliori  che abbiamo mai assaggiato (limoncello,  ma non solo, il finocchietto, limitatissimo purtroppo, è straordinario). Vincenzo è una persona pura ed onesta, crede ancora nello sviluppo di un prodotto “legato al territorio” e nasconde bene l’amarezza della disillusione con una ironia pungente, ma veritiera, è dotato di intelligenza e capacità profonda, non solo nel suo lavoro odierno, basti pensare che come ingegnere ha brevettato delle invenzioni, poi con la passione della vela si è dato alle crociere transoceaniche ed è un mito nell’ambiente della Penisola Sorrentina e non solo. La sua invenzione straordinaria, per il gusto e l’aroma, farà storcere il naso ai puristi, ma noi lo abbiamo trovato geniale, il Cafoncello. “Metto in infuso sia le bucce di limone che i chicchi di caffè – spiega Vincenzo -, per quattro giorni, poi imbottiglio il prodotto e nasce il Cafoncello, un marchio che ho registrato, è nato quasi per caso, una sera ho preso un limoncello nella tazza del caffè, con una goccia che vi era rimasa, e mi è piaciuto il sapore.” Per capirne il sentore bisogna provarlo. Non ve ne pentirete..

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