Positano Villa Romana chiesti quattro milioni di euro per gli scavi

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Positano. A rischio stop per mancanza di fondi i lavori per gli scavi della Villa Romana di Positano, la più importante scoperta archeologica avvenuta in Costiera Amalfitana dal dopoguerra, ma il Comune di Positano ha chiesto i fondi alla Regione. Sono necessari quattro milioni di euro, altrimenti, tempo due mesi circa,  le risorse stanziate per l’opera rischiano di estinguersi. Amorini a cavallo di ippocampi, grifi, colonne dorate, persino un pegaso alato. Sono gli splendidi affreschi che lentamente si stanno svelando, a Positano, sulla parete di una villa romana riportata alla luce all’interno della Chiesa Madre, durante i lavori di restauro della cripta iniziati nel 2004. Sono rimasti meno di 180.000 euro dai fondi stanziati inizialmente, circa un milione di euro, ma questi erano previsti solo per lavori di restauro e la realizzazione di un museo nella cripta della Chiesa Madre. La scoperta di resti della Villa Romana ha fatto cambiare tutti i progetti ed ora i soldi non bastano più, così il Comune corre al riparo bussando cassa alla Regione.  “Confidiamo molto nella sensibilità del Governatore Bassolino che già ci ha manifestato l’apprezzamento per la scoperta – dice il vicesindaco Gaetano Marrone -, questo progetto è stato preparato con il nostro ufficio tecnico in collaborazione con l’architetto Diego Guarino, che segue i lavori dall’inizio, di concerto con la Soprintendenza. Entro un paio di mesi se non si muove nulla i lavori si fermano.” Per molti esperti la Villa Romana di Positano è la scoperta archeologica più importante dal dopoguerra in Costiera Amalfitana, ma se non arrivano i fondi rischia di fermarsi tutto. La richiesta, con un progetto in variante, di 3.978.585 euro per la misura 4.6 Por, è già sul tavolo dei funzionari della Regione. Inizialmente l’opera era finanziata per 1.032.000 euro e comunque era previsto anche il restauro della torre campanaria e alla fine un museo, progettato dalla dottoressa Matilde Romito, che avrebbe dato finalmente alla perla della Costiera un contenitore culturale, con reperti risalenti anche alla preistoria, fino agli artisti e intellettuali del secolo scorso. Poi la messa in luce della Villa Romana ha reso il tutto ancora più straordinario, ma difficile da realizzare. I lavori continuano con la dedizione di del direttore dei lavori, l’architetto Diego Guarino, l’archeologa Francesca Praianò, e la presenza costante del personale della Soprintendenza, guidata da Giuliana Tocco, ma le difficoltà  non sono mancate:  le perizie statiche per le condizioni dell’area degli scavi, la sistemazione delle ossa trovate nelle fosse medievali, lo smontaggio di una cabina Enel interrata. Tutte superate, ma senza fondi non si potrà andare più avanti.

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