PRODI: CONTI IN ORDINE, RIFORME NEI PROSSIMI GIORNI

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    ROMA -Il presidente del Consiglio Romano Prodi chiude la visita ufficiale in Turchia e vola a Soci nella dacia di Putin. Rapporti internazionali con partner “strategici” che hanno effetto di adrenalina per il premier italiano che da Istanbul accelera sul cammino delle riforme economiche. “I conti sono in ordine, nei prossimi giorni proseguiremo a ritmo sempre più veloce”, assicura il professore alludendo al varo di provvedimenti attesi, come le liberalizzazioni, già nel Consiglio dei ministri di giovedì. “Dopo avere spronato per due giorni l’ ‘amico’ Erdogan a proseguire con tenacia sulle riforme necessarie per l’approdo in Unione Europea, il professore suona la carica anche per l’Italia e nel giorno in cui il commissario europeo Joaquin Almunia sollecita a riforme rigorose, rassicura l’Europa.

    E lo fa al termine dell’incontro con imprenditori italiani e turchi: “Ora i conti – spiega Prodi – sono a posto e lo saranno per il futuro, ora le riforme dell’economia avranno il successo e i tempi necessari per formulare i propri effetti”. Non ci sono riforme efficaci senza risanamento, è la teoria del premier, perché “nessuno si sarebbe aspettato di poter fare riforme economiche senza un quadro di lungo periodo macroeconomico”. Ora quindi “dopo avere messo a posto i conti con la finanziaria” si avanza con riforme che “sono di vitale importanza, fondamentali”.

    Nessuna fase due ma una continuità nell’azione di Governo, fa capire il premier che a chiare lettere annuncia sorprese a breve: “stavo per dire la prossima settimana ma dico addirittura nei prossimi giorni”. Il presidente del Consiglio arriva da Ankara ad Istanbul in elicottero insieme al primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan, alleato ma anche ‘autista’ del professore quando a Bolu i due attraversano su una Mercedes nera il nuovo traforo dell’autostrada dell’Anatolia, costruita da Astaldi. Prodi, seduto accanto a Erdogan che è alla guida dell’auto, appare un po’ spaventato ma poi, superata la prova, incontra, come da programma, circa 500 imprenditori italiani che operano in Turchia. Istanbul è paralizzata dalla folla che partecipa al funerale del giornalista turco armeno Dink.

    E così la questione spinosa dei diritti umani e della libertà di stampa entra d’imperio nei colloqui tra i due leader “perché – dice Prodi – tra amici si deve trattare di questi temi”. Ma c’é un altro tema sul quale il premier italiano ha insistito nella visita ufficiale in Turchia ed è “il lavoro comune” dei due paesi nelle missioni di pace in Libano e in Afghanistan. E nel giorno in cui l’Afghanistan registra un nuovo attacco alla sede Nato, Prodi ribadisce la direzione del Governo: “mi auguro che si possa cominciare un rapporto con la società civile e una cooperazione per una soluzione politica necessaria perché le tensioni cessino”. Poi abbraccia Erdogan e vola a cena con il primo ministro russo con lo stesso menù di cooperazione politica, economica e internazionale.

    UE: OK IL PROGRAMMA DI STABILITA’ ITALIANO, ORA LE PENSIONI
    La Commissione Ue promuove il programma di stabilità italiano per gli anni 2006-2011: è “ampiamente coerente” con l’obiettivo di riportare il deficit sotto il 3% entro il 2007, si legge nel Rapporto messo a punto dal commissario Ue agli affari economici e monetari, Joaquin Almunia. Ma l’Italia resta un Paese a “medio rischio”. “Dopo il 2007 – si legge infatti nel rapporto – non ci sono dettagli sulla strategia di aggiustamento dei conti, e questo rappresenta un rischio per il raggiungimento degli obiettivi di bilancio e rende difficile fare una appropriata valutazione”. Per Bruxelles, comunque, un debito pubblico elevato e l’aumento della spesa previdenziale rendono necessario “attuare le riforme delle pensioni già adottate”.

    APPELLO DI BUSH: SULL’IRAQ DATEMI UNA CHANCE

    WASHINGTON – “Date una possibilità al mio piano sull’Iraq. Possiamo ancora vincere, se restiamo uniti”. Il presidente George Bush, giunto a livelli record di impopolarità, ha lanciato un appello al Congresso ostile e all’ America sempre più diffidente nei suoi confronti nel suo penultimo Stato dell’Unione. Bush ha difeso a spada tratta la sua strategia sottolineando che “un fallimento in Iraq avrebbe conseguenze terribili”. Ha porto in più occasioni un ramoscello d’ulivo all’opposizione democratica che adesso controlla il Congresso: “Come è successo più volte in passato, possiamo superare le nostre differenze e raggiungere grandi traguardi per l’America”. Sul fronte domestico Bush ha annunciato piani per ridurre del 20 per cento il consumo di benzina nei prossimi dieci anni e la dipendenza energetica da altri paesi.

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