Vico Equense comandante vigili indagato per falso la difesa dei caschi bianchi

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UMBERTO CELENTANO Vico Equense. Esplode su muri cittadini attraverso i manifesti la vicenda che riguarda il maggiore Michele Tatarelli, comandante dei caschi bianchi, indagato per falso in merito alle dichiarazioni rese nell’ambito di una vertenza lavorativa che da anni contrappone i caschi bianchi al Comune. Il primo passo di solidarietà pubblica al dirigente è stata espressa con un manifesto firmato dai componenti della polizia municipale. Nel documento si sottolinea che il corpo è «costretto a subire un vergognoso affronto, che va a ledere la dignità del comandante e degli operatori della polizia municipale». Nell’esprimere la loro solidarietà gli agenti chiariscono che l’indagine sul comandante è «solo e unicamente per aver difeso e tutelato i diritti della categoria». Il manifesto si conclude assicurando la cittadinanza che i vigili continueranno ad operare per il rispetto delle regole. Ma in queste ore si preannuncia un nuovo manifesto, questa volta a firma dello stesso Tatarelli. Nel documento che si apre con la gratitudine per le numerose attestazioni di stima e solidarietà ricevute, giunte anche da esponenti della polizia municipale di varie località regionali, il comandante ribadisce la fiducia negli organi giudiziari di cui auspica una celere azione ed evidenzia che il tutto nasce da una denuncia di fine giugno partita dagli uffici comunali subito dopo l’insediamento del sindaco. In pratica, un affondo diretto al vertice politico ed amministrativo della città equana che denota una frattura tra i vari organi interni dell’apparato comunale. Nel manifesto il comandante evidenzia una condotta «che travalica le regole democratiche e i diritti dei lavoratori». Il documento pubblico termina con il ribadire la volontà di tutto il corpo ad agire con serenità nell’interesse della città. Il caso Tatarelli segna una svolta clamorosa nel contenzioso che vede contrapposti gli agenti e il Comune circa la congruità delle indennità di riposo domenicale degli anni 1998-2001. I caschi bianchi si sono visti riconosciuti indennità per usura psicofisica per complessivi circa centotrentamila euro da suddividersi tra una ventina di agenti e loro dirigenti. A tale sentenza il Comune ha opposto appello, mentre altri contenziosi presso il Tar e i giudici di lavoro sono ancora in atto. In questo contesto si avvicina la data del 24 gennaio giorno in cui alla presenza degli assessori regionali Andrea Abbamonte ed Ennio Cascetta e di Dino Di Palma, presidente della provincia di Napoli, sarà ufficialmente inaugurato il sistema di 18 telecamere installate presso il Comando vigili realizzato grazie al progetto di sicurezza urbana. Intanto, l’assessore Antonio Parlato, delegato alla viabilità, cerca di ricucire lo «strappo» con i vigili: « Il progetto che ci si accinge ad inaugurare segna un qualificante punto della azione comune tra l’amministrazione e la polizia municipale, che molto si è impegnata per la redazione ed attuazione del piano sicurezza. Spero che le attuali nubi siano spazzate presto via da un rinnovato clima di collaborazione istituzionale».

 

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