IRAQ: SADDAM, PER AL MALIKI L´ESECUZIONE E´ UN AFFARE INTERNO

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    BAGHDAD – Le autorità irachene potrebbero “rivedere” le relazioni “con tutti gli Stati che non hanno rispettato la volontà del popolo iracheno” sull’esecuzione di Saddam Hussein. Lo ha dichiarato oggi il primo ministro iracheno Nuri al Maliki.

    ”Respingiamo e condanniamo le reazioni, ufficiali o fatte attraverso organi di stampa, di certi governi”, ha affermato al Maliki nel corso della cerimonia per l’anniversario della fondazione delle forze armate irachene.

    L’esecuzione di Sadam, ha detto il premier iracheno, è da considerare “un affare interno dell’Iraq”, che “riguarda soltanto gli iracheni”. Si tratta della prima reazione ufficiale del premier all’esecuzione di Saddam Hussein, impiccato in una caserma di Baghdad il 30 dicembre.

    ”Siamo stupefatti delle reazioni di certi governi che piangono sulla sorte del despota con il pretesto che e’ stato giustiziato nel giorno di una festa religiosa, mentre egli le violava sempre”, ha detto il premier iracheno Nuri al Maliki. ”Riteniamo che si tratti di una insidiosa sedizione, di una flagrante interferenza negli affari interni dell’Iraq e di un affronto alle famiglie delle vittime”, ha aggiunto il premier iracheno.

    ”L’esecuzione del despota – ha detto al Maliki – non ei’ stata una decisione politica come affermano i nemici del popolo irachena. Questa decisione e’ stata presa dopo un giusto processo che peraltro il dittatore non meritava”. ”Abbiamo sempre detto che Saddam Hussein non rappresentava una componente del popolo iracheno. I crimini che ha commesso contro il popolo, il paese e le istituzioni sono indifendibili”.

    ”Continueremo a usare la giustizia contro coloro che hanno commesso violenze nei confronti del il popolo e che hanno sulle loro mani il sangue di innocenti”. ”Vorrei ugualmente dire qualcosa – ha proseguito il premier iracheno – a proposito delle organizzazioni internazionali e di difesa dei diritti dell’uomo. Mi domando dov’erano quando sono stati commessi i crimini di Anfal, di Halabja, con armi chimiche, con esecuzioni di massa, fosse comuni… Questi crimini sono costati la vita a migliaia di iracheni e di cittadini dei paesi vicini. Perche’ non abbiamo sentito allora la voce di queste organizzazioni?” .

    Il primo ministro iracheno ha poi annunciato che le forze di sicurezza irachene – assieme a quelle americane – sono pronte a lanciare una nuova grande offensiva contro i gruppi armati illegali di tutte le fazioni che stanno mettendo a ferro e fuoco Baghdad in questi mesi.

    Maliki ha annunciato che il nuovo piano ”e’ pronto” e che ”la forza multinazionale ”supportera’ ” le forze irachene, intervenendo quando sara’ loro richiesto: ”Rifiutiamo ogni interferenza da parte dei partiti politici in questo piano. Non ci sara’ scampo per tutti quelli che agiscono al di fuori della legge, indipendentemente dalla loro appartenenza o affiliazione politica”, ha promesso il premier che ha aggiunto che il piano andra’ avanti fino a quando avra’ raggiunto in pieno i suoi obiettivi: ”Assicurare queste persone alla giustizia e punirle molto severamente”. ”Sappiamo che portare avanti questo piano creera’ degli ‘inconvenienti’ per i cittadini di Baghdad ma loro sanno che lo facciamo per il loro bene”, ha concluso Maliki.

    www.ansa.it

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