RAPPORTO UE: NEL 2071 FUGA DEL TURISMO DAL MEDITERRANEO?

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    ROMA – Per la metà di questo secolo – secondo uno studio della Commissione europea – il riscaldamento climatico potrebbe trasformare il mare del nord nella nuova “riviera” e ridurre il Mediterraneo in un’area torrida, con conseguenze drammatiche per il turismo e l’economia di Italia, Grecia e Spagna. Lo studio, compilato dalla Commissione ambientale di Bruxelles con i dati raccolti dal satellite europeo, dovrà essere approvato la prossima settimana, ma il Financial Times ne ha oggi anticipato i contenuti.

    E’ la prima volta che viene fatta una ricerca specifica sulle conseguenze dell’effetto serra e dei mutamenti climatici sul continente europeo. Il quadro che ne emerge è di una Europa divisa, con un nord che diventerà sempre più mite e gradevole ed un sud , invece, sempre più a rischio per il caldo. Nel 2071, avverte il rapporto, ci potrebbero essere tre gradi di media in più nell’area mediterranea, con una crescita di 87 mila decessi all’anno a causa dell’eccessivo calore. I flussi turistici verrebbero sconvolti. Circa 100 milioni di persone all’anno ( un sesto dell’intera popolazione turistica mondiale) trascorre le proprie vacanze nel sud dell’Europa, con un giro di affari che si aggira sui 130 miliardi di dollari.

    “Più i turisti rimarranno a casa o sceglieranno altre destinazioni, più grande sarà l’impatto sulla redistribuzione delle ricchezze nel continente”, avverte il rapporto. Tutto ciò, è ovviamente il monito degli esperti della Ue, potrà essere scongiurato, se verranno prese adeguate misure per tagliare l’emissione dei gas di scarico, colpevoli dell’effetto serra e del surriscaldamento del pianeta.







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    Michele De Lucia


     

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