TENSIONI A SANTIAGO DOPO LA MORTE DI PINOCHET

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    SANTIAGO – La salma dell’ex dittatore del Cile, Augusto Pinochet, uno dei personaggi più influenti e controversi della recente storia sudamericana, è stata trasferita stanotte nella Scuola militare di Santiago del Cile, dove resterà aperta per 24 ore, in attesa dei funerali militari che si terranno domani a Santiago.

       Tutto attorno nella capitale cilena sono scoppiati violenti disordini tra la polizia e manifestanti che festeggiavano la morte del dittatore e la fine di una delle pagine più nere nella vita del Paese e, sul fronte opposto, tra polizia sostenitori di Pinochet, molti anche giovani di estrema destra. La polizia ha riferito di aver arrestato circa 24 persone.

       Decine i feriti, sia tra i dimostranti sia tra le forze dell’ordine. I pirmi incidenti sono scoppiati in serata quando la polizia ha cercato di fermare un corteo di manifestanti lungo corso Alameda, nei pressi del palazzo presidenziale della Moneda. La polizia – dicono fonti ufficiali del governo cileno – è intervenuta dopo aver constatato la presenza di uomini con il volto coperto infiltrati nel corteo composto da circa 5.000 manifestanti. Gli agenti hanno impiegato idranti e razzi lacrimogeni per cercare di disperdere la folla.

       Dal corteo, però, è arrivato un fitto lancio di pietre verso le forze dell’ordine. Altri manifestanti hanno incendiato dei cassonetti, divelto pali della pubblica illuminazione e distrutto vetrine di negozi. La circolazione su Corso Alameda è stata interrotta in entrambi i sensi. Incidenti analoghi sono segnalati anche a Villa Francia, nella località di Penalolen, nella periferia di Santiago, e a Valparaiso, 120 km a ovest dalla capitale.

       Complessivamente, gli oppositori dell’ex dittatore hanno manifestato in una dozzina di città cilene. Ma anche ammiratori dell’ex dittatore, riferisce la Bbc, sono scesi in piazza scontrandosi con le forze dell’ordine e con giovani di sinistra. Tra loro molti neo-naziskin, in versione latino-americana.

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