DEAGLIO INDAGATO

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    ROMA – Enrico Deaglio è indagato dalla procura di Roma per diffusione di notizie false, esagerate e tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico. Lo ha annunciato lo stesso responsabile di Diario.

    L’iscrizione di Deaglio nel registro degli indagati della procura di Roma per l’ ipotesi di reato prevista dall’art.656 cp, è stata disposta dai pubblici ministeri Salvatore Vitello e Francesca Aloi nel corso dell’ interrogatorio al quale stavano sottoponendo il direttore di Diario nell’ambito dell’inchiesta aperta sui presunti brogli elettorali denunciati nel film-documentario “Uccidete la democrazia”. Alla luce di ciò l’interrogatorio è stato sospeso e Deaglio é stato invitato a presentarsi prossimamente in procura accompagnato da un avvocato per la prosecuzione dell’atto istruttorio.

    ”Mi sembra una accusa da anni ’60”. Così Enrico Deaglio ha commentato l’iniziativa della procura di indagarlo. “Sono stato indagato – ha detto – sulla base del presupposto che è impossibile manipolare i dati sulle elezioni a livello informatico”. Il direttore di Diario ha aggiunto poi che per il pm “il meccanismo di procedura elettorale non è manipolabile perché la Cassazione proclama il risultato delle elezioni solo tramite cartaceo. E il cartaceo è impossibile da modificare”.

    Resta per il momento remota l’ ipotesi di un riconteggio delle schede bianche ordinata da parte della Procura della Repubblica di Roma. E’ quanto hanno ribadito ieri gli ambienti giudiziari di piazzale Clodio, nell’ ambito dell’ inchiesta sui presunti brogli alle scorse elezioni politiche denunciati dal film-documentario di Enrico Deaglio. La posizione della Procura sulla ipotesi di un riconteggio delle schede resta anche quella espressa sabato scorso, anche alla luce dell’ audizione – avvenuta ieri – del responsabile dell’ ufficio elettorale del Ministero dell’ Interno, Adriana Fabbretti, testimonianza raccolta dai pm Salvatore Vitello e Francesca Loy.

    La deposizione della funzionaria è servita ai magistrati di piazzale Clodio ad escludere anche presunte alterazioni informatiche che avrebbero potuto modificare l’ attribuzione dei voti alla luce del calo delle schede bianche registrato alle ultime elezioni politiche. I magistrati hanno raccolto ufficialmente la testimonianza della funzionaria stabilendo che per quanto riguarda il conteggio ufficiale dei voti – dall’ apertura delle urne fino alla Corte di Cassazione – i dati raccolti vengono trasmessi a mano senza nessuna elaborazione informatica.

    Per tale motivo, con l’ audizione di Enrico Deaglio e di Beppe Cremagnani, gli autori del dvd ‘Uccidete la democrazia’, i magistrati hano voluto ascoltare dai firmatari della denuncia i perché della denuncia stessa. E ciò proprio in virtù del fatto che, secondo quanto stabilito ieri, i dati ufficiali, non quelli del Viminale che ha soltanto un compito divulgativo, non sono suscettibili di elaborazioni informatiche nella catena di passaggio dalle singole sezioni elettorali, agli uffici elettorali circoscrizionali presso le Corti d’ Appello fino ad arrivare alla Corte di Cassazione. In sostanza Deaglio e Cremagnani hanno dovuto spiegare, alla luce di quanto gli stessi magistrati hanno constatato nella visione del dvd, il motivo della denuncia stessa e a portare eventualmente nuovi elementi per il proseguo dell’ indagine.

    www.ansa.it

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