DOPO POSITANO ANCHE AMALFI DIVENTA UNA CITTA’ SLOW

Più informazioni su

    DOPO POSITANO ANCHE AMALFI DIVENTA UNA CITTA’ SLOW

    Amalfi diventa città Slow. Dopo Positano, che è stata fra le città fondatrici del circuito internazionale delle città del buon vivere, in Costiera Amalfitana anche Amalfi ha avuto il placet della commissione dell’associazione Città Slow. Con la capitale dell’antica Repubblica Marinara sono in quattro, le altre sono Chiazzo nel casertano e Pollica nel Cilento, le città della Campania che fanno parte del circuito che imprime un marchio di qualità alle cittadine che garantiscono alcuni requisiti che le fanno diventare “Slow”.

    Intanto i requisiti architettonici, l’accoglienza turistica, la presenza di artigianato e di emergenze enogastronomiche. Circa un anno fa il comune di Amalfi chiese di aderire al  circuito internazionale delle città del buon vivere. “Siamo soddisfatti di questa new entry – dice il responsabile della condotta Slow Food e membro del coordinamento Città Slow, Gaetano Marrone -, speriamo che altre città che ne abbiano i requisiti seguano l’esempio di Amalfi.”

    “Crediamo molto in questo riconoscimento – dice l’assessore alla cultura del Comune di Amalfi Pietro Buonocore -.Amalfi, aderisce a questa associazione grazie a molti fattori: ambiente, accoglienza, raccolta differenziata, barriere architettoniche per l’accesso ai monumenti, produzioni artigianali e punti enogastronomici di qualità. Requisti messi al vaglio di una commissione che ci ha dato la qualifica di Città Slow, una qualifica riconosciuta in tutto il mondo.” La presentazione ufficiale avverrà di fatto il 24 aprile in occasione di un convegno sulla qualità dell’accoglienza turistica col presidente dell’associazione Città Slow, Roberto Angelucci, sindaco di Francavilla.

    Il movimento Cittaslow è stato fondato con lo scopo di perseguire obiettivi comuni, coerenti con un codice di comportamento condiviso e verificabile, i cui valori di riferimento si ispirano, alla qualità dell’accoglienza, dei servizi, del tessuto urbano, dell’ambiente, alla buona tavola. 
    I Comuni che aderiscono a questa iniziativa, come si ritrova nello statuto delle Città Slow, sono:animati da individui “curiosi del tempo ritrovato”, dove l’uomo è ancora protagonista del  lento, benefico succedersi delle stagioni;  rispettosi della salute dei cittadini, della genuinità dei prodotti e della buona cucina; ricchi di affascinanti tradizioni artigiane, di preziose opere d’arte, di piazze, di teatri, di botteghe di caffè, di ristoranti, luoghi dello spirito e paesaggi incontaminati; caratterizzati della spontaneità dei riti religiosi, dal rispetto delle tradizioni, dalla gioia di un lento

    Più informazioni su

      Commenti

      Translate »