Capri ancora caos trasporto per lo sciopero dei marittimi della Caremar

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Capri. Non si intravede nessuna schiarita sullo sciopero proclamato dai marittimi della Caremar sabato sera con l’abolizione delle corse serali per Capri, Ischia e Procida. Secondo l’annuncio dei sindacati, l’astensione dal lavoro dei lavoratori della Caremar, a partire dalla 12ma ora di lavoro giornaliera, andrà avanti per ben trenta giorni. Un braccio di ferro che gli aderenti al sindacato Filt-Cgil intendono continuare anche perché la promessa di pagamenti degli stipendi arretrati, che era stata loro fatta nel corso degli incontri istituzionali da parte dei funzionari della Regione, non è stata mantenuta. I motivi che sono stati addotti – spiega il Segretario Regionale Campania della Filt-Cgil Mario Salsano- sono dovuti a pastoie burocratiche che impediscono agli uffici della Regione di rispettare l’impegno assunto. Una spiegazione però che non soddisfa i lavoratori, che come dichiara uno degli storici dipendenti della Caremar, Ernesto Garzia, 35 anni di servizio sulla flotta, non hanno ancora percepito lo stipendio di dicembre, ed è a rischio, secondo il sindacato, anche quello del mese di gennaio. E intanto da sabato sera è andato in vigore l’orario estivo, per quanto riguarda i collegamenti con Capri, e dopo la cancellazione della partenza della nave lenta delle 20.10, sulla rotta per Capri è stata impiegata la motonave veloce Isola di Capri, che se resterà in piedi la protesta partirà da Calata di Massa alle 21.35 di ogni sera per poi fare ritorno a Napoli alle 23.00 senza passeggeri, un orario impensabile per i mesi invernali e che crea notevoli disagi ai residenti ed ai pendolari, che vedono messa a rischio la loro mobilità nei mesi peggiori dell’anno, con rischio di cancellazioni causa condizioni meteo, e ritardi nelle partenze proprio come accaduto nel primo giorno di sciopero quando la motonave veloce è salpata da Calata di Massa alle 22.10 con circa 40 minuti di ritardo. Situazione quasi analoga per Ischia e Procida dove è stata abolita la corsa delle 19.25 da Ischia e delle 19.25 da Napoli. Cancellata a giorni alterni per l’isola verde, dove esiste il servizio di aliscafi Caremar, la partenza del mezzo veloce alle 6.45 e quella da Napoli per Procida ed Ischia alle 18.15. Intanto dai territori partono verso le istituzioni regionali e Prefetto note di protesta, a partire dai sindaci. I due primi cittadini isolani, Ciro Lembo e Franco Cerrotta, hanno infatti inviato in Regione una nota in cui si lancia l’allarme della sicurezza e salute pubblica, infatti, come spiegano nella nota i due sindaci con la partenza da Capri della motonave veloce alle 23.00 l’isola rimane priva di un mezzo nautico in grado di assicurare un trasferimento con l’autoambulanza in caso di gravi incidenti o emergenze sanitarie di pazienti che devono essere trasferiti in uno degli ospedali cittadini. L’allarme è stato lanciato anche dalle associazioni di categoria, Ascom Capri ed Anacapri, Federalberghi e Capri Excellence e nell’isola si attendono risposte concrete su un argomento importante che interessa tutta la popolazione. Sino a ieri però nessuna risposta è stata inviata alle istituzioni locali, anche se nel comunicato della Cgil che è stato diffuso a nome dei lavoratori aderenti è stato chiarito che i motivi dello sciopero sono molteplici, e non sono solo legati ai mancati pagamenti delle spettanze. «Prima di tutto – scrive il segretario Salsano – abbiamo chiesto alla giunta regionale Campania di deliberare la proroga del contratto di servizio che scade il 28 febbraio, e per garantire la sopravvivenza della società ed evitare il fallimento, erogare nuovi finanziamenti, e infine chiediamo che l’azienda riconosca tutti i diritti dei lavoratori, incluse le promozioni, le assunzioni, lo straordinario, e il pagamento regolare degli stipendi, così come è previsto dalla normativa vigente. Ci dispiace di creare disagi agli abitanti delle isole, ma la responsabilità – conclude Salsano– è tutta da attribuire all’azienda Caremar, alla Regione ed all’Assessorato ai Trasporti».

 

Anna Maria Boniello

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