Con la Grande Bellezza di Sorrentino il cinema italiano trionfa ad Hollywood

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     Il cinema italiano torna trionfale a Hollywood: “La grande bellezza”, l’affresco struggente e inquietante di Paolo Sorrentino, ha vinto il Golden Globe come miglior film straniero. Il premio, assegnato dalla stampa straniera accreditata di Hollywood, è considerato l’anticamera degli Oscar. La kermesse, che segna l’inizio della stagione dei premi che vede quest’anno in lizza una serie di film di alta qualità, ha premiato come miglior film drammatico “12 anni schiavo”, mentre la migliore commedia è stata giudicata “American Hustle”. Cate Blanchett è stata l’attrice giudicata la migliore di un film drammatico in “Blue Jasmine” di Woody Allen, mentre Matthew Mc Conaughey ha trionfato come miglior attore di un film drammatico in “Dallas Buyers Club”.

    Era dal 1989 (con ‘Nuovo Cinema Paradiso’ di Giuseppe Tornatore) che l’Italia non vinceva un Golden Globes, ma ‘La grande bellezza‘ di Paolo Sorrentino ha rotto l’incantesimo. Il film italiano sta facendosi dunque strada nel cammino degli Oscar.

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    Ci voleva Jep Gambardella, il giornalista mondano che ci porta per mano a scoprire la grande bellezza, decadente e frivola, di Roma (e dell’Italia), per riportare il nostro Paese a sperare, quanto meno nel suo cinema.

    TUTTI I VINCITORI DEI GOLDEN GLOBES

     

    “Grazie Italia, questo è un Paese davvero strano ma bellissimo”, ha detto Sorrentino nel ritirare il premio. Non se lo aspettava, ha poi raccontato. Il film di Sorrentino “Non mi è stato anticipato niente, è stata una grande emozione. Agli americani è piaciuta la libertà con cui è stato utilizzato il mezzo cinematografico e questa grande cavalcata dentro Roma e una certa umanità”. Ora c’è da sperare per l’Oscar. Giovedì prossimo saranno annunciate le candidature, ma intanto Sorrentino si gode il momento di gloria e il ricordo della serata speciale che si è appena conclusa. “Ero seduto accanto a Bono che si è mostrato molto felice del fatto che avesse vinto il nostro film”.

     

    Golden Globes Awards si sono tenuti all’Hilton di Beverly Hills e hanno visto vincere ‘12 anni schiavo‘, miglior film drammatico e ‘American Hustle – L’apparenza inganna’, migliore commedia.

     

    Il premio, organizzato da 71 anni a questa parte dall’Hollywood Foreign Press Association è considerato da sempre un buon indicatore di cosa succederà fra un mese e mezzo quando la stagione dei premi si concluderà con l’assegnazione degli Oscar (il 2 marzo).

     

    Se così davvero è, allora possono ben sperare Matthew McConaughey, che ha vinto il premio al migliore attore drammatico per Dallas Buyers Club‘, e Leonardo Di Caprio, vincitore dell’analogo premio nella categoria migliore attore brillante per la sua interpretazione nel film di Martin Scorsese ‘The Wolf of Wall Street‘. “Non avrei mai pensato di essere definito un commediante”, ha ironizzato Di Caprio nel ricevere il premio, prima di ringraziare Scorsese e definirlo “Uno dei più grandi filmaker di tutti i tempi”.

     

    I Golden Globes si differenziano dagli Oscar proprio per la scelta di differenziare i ruoli drammatici da quelli brillanti, una scelta che raddoppia le statuette assegnate ma che talvolta categorizza i film in maniera non del tutto accurata.

     

    Fra le attrici hanno vinto Amy Adams, migliore attrice brillante per ‘American Hustle’, e Cate Blanchett, migliore attrice drammatica per la sua interpretazione in ‘Blue Jasmine‘ di Woody Allen, a cui è andato il premio alla carriera Cecile B. DeMille. Come di consueto Allen non era presente e a ritirare per lui il riconoscimento è stata Diane Keaton.

    I GOLDEN GLOBES, TUTTI I PREMI

     

    ‘American Hustle’ è stato il film che ha vinto di più, aggiudicandosi anche la statuetta alla migliore attrice non protagonista, Jennifer Lawrence, mentre il Globo d’oro al miglior regista è andato ad Alfonso Cuaron, che ha diretto Sandra Bullock e George Clooney in ‘Gravity’.

     

    I giornalisti della Hfpa premiano anche la televisione e a vincere sono stati Breaking Bad, miglior serie drammatica, e Brooklyn Nine-Nine, miglior serie brillante.

     

     

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