Piano di Sorrento rinnovata la convenzione con il dog park di Boscotrecase

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 Ciriaco M. Viggiano
PIANO DI SORRENTO. Via libera per il rinnovo della convenzione tra Comune e Dog Park di Boscotrecase. Il comandante della polizia municipale, Marco Porreca, ha firmato il provvedimento che stanzia 6mila euro per l’alimentazione, le visite veterinarie e la custodia dei cani accalappiati sul territorio comunale. Ad occuparsene, per i prossimi tre anni, sarà ancora il centro cinofilo di Boscotrecase. Con l’aiuto delle associazioni animaliste, il Comune effettuerà controlli periodici per verificare lo stato di salute dei cani. Nel frattempo, riesplode la polemica sulla questione del canile. La legge 281 del 1991 prevede che i Comuni ristrutturino i canili esistenti o, in alternativa, costruiscano rifugi per i randagi con funzioni di canile sanitario. Da 23 anni a questa parte, però, in costiera non c’è l’ombra di una simile struttura. «L’argomento sembra non interessare affatto alle amministrazioni comunali, che continuano ad essere inadempienti –osserva Gloria Campese, presidente della sezione sorrentina della Lega per la difesa del cane– Sono anni che offriamo supporto e competenze per la realizzazione dei canili, ricevendo in cambio una inspiegabile indifferenza».
Eppure, nel 1983, il Comune di Sorrento progettò un rifugio da realizzare in località Le Tore. L’iniziativa fu poi stoppata dall’Usl. Nel dicembre 2003, i Comuni della penisola sorrentina firmarono persino un protocollo d’intesa per la costruzione di un canile consortile. Vico Equense fu nominato ente capofila. Furono individuate due aree, la Sperlonga e Montechiaro, ritenute idonee ad ospitare la struttura perché sufficientemente spaziose e lontane dai centri abitati. Ma il progetto rimase lettera morta. Eppure i fondi ci sono: nel 1985 Elena Abbagnara, un’appassionata cinofila napoletana, destinò il suo patrimonio alla costruzione di un «centro d’ospitalità» per cani e gatti randagi. Fatto sta che, a 23 anni di distanza dall’approvazione della legge 281, nessuno dei Comuni della costiera si è dotato di un canile. Risultato: le amministrazioni municipali sono costrette a sottoscrivere costosi accordi con le strutture di Boscotrecase e Grazzanise. «Il canile consentirebbe di gestire meglio l’emergenza dei randagi favorendone l’adozione –conclude Gloria Campese– invitiamo i Comuni a dare una risposta forte e concreta sulla questione».

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