PATRIMONIALE SI/PATRIMONIALE NO. INTERVENTO DI FRANCESCO DI LIETO

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    Egregio direttore, è di questi giorni l’accesa discussione della tassa sulla casa. Come al solito i gli Italiani si schierano a difesa dei propri legittimi interessi. Non mi sembra che i nostri concittadini siano più di tanto interessati per un motivo ideologico. Così i proprietari di immobili ritengono che le tasse debbano essere pagate dai lavoratori mentre i lavoratori sono dell’avviso che le tasse debbano essere corrisposte da chi possiede beni mobili o immobili. Lo Stato invece, a mio avviso, fa un altro ragionamento e cioè: “quale è il soggetto che mi paga e mi corrisponde un gettito sicuro e continuo con la minore dispersione di energie?”. La risposta sembra essere la seguente: ” i lavoratori dipendenti e i pensionati”. E’ facile intuire che l’invenzione che fece il legislatore nel lontano anno 1972 della figura del “SOSTITUTO D’IMPOSTA” fu per lo Stato un vero toccasana ma purtroppo non fu la medesima cosa per il lavoratori. Ora, con la crisi in pieno atto, che ha visto diminuire di non poco i posti di lavoro, penso proprio che i nostri governanti si debbano rendere conto che non è più possibile perseguire il principio “massima entrata con il minor dispendio di energie” e cominci, una volta per tutte a far pagare le tasse a chi percepisce redditi non da lavoro e sgravi soprattutto chi, per il sostentamento della propria famiglia, con grande senso di responsabilità, si reca al lavoro all’alba e fa rientro al proprio domicilio quando ormai è già buio. Francesco Di Lieto

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