NAPOLI ARRIVA BALOTELLI PER LA NAZIONALE E SI ARRABBIA CON MEDIASET CHE LO ASSALE

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     Cori di acclamazione per Balotelli e Insigne, cartelli di sostegno a superMario e a tutta la nazionale. È stato un abbraccio caloroso e pieno di affetto quello che stasera Napoli ha regalato all’arrivo della nazionale di Prandelli, che martedì sera al San Paolo giocherà contro l’Armenia l’ultima gara com i tre punti in palio prima del Mondiale brasiliano. Perfino troppo caloroso, se alla fine Balotelli innervosito dalla calca ha avuto uno scatto di ira verso la telecamera di Mediaset.

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    «Il calcio è bello, sono qui per la partita», aveva twittato prima della partenza l’attacante, polemizzando con chi lo accreditava di un ruolo di testimonial anti-camorra domani Quarto, come fosse il principale motivo del suo viaggio a Napoli. «Questo lo dite voi», la risposta stizzita, e destinata probabilmente ad aprire nuove polemiche.

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    L’attesa per gli azzurri, che mancavano a Napoli dal sette anni, ha prodotto un abbraccio quasi asfissiante mentre non ci sono state le temute contestazioni: l’unico momento di tensione ha riguardato Balotelli, stretto nella morsa di telecamere e fotografi.

    L’attaccante ha anche urtato un cameraman e, secondo quanto riporta il sito web di Mediaset, avrebbe spostato con una mano la videocamera: in effetti il video postato sul web mostra la calca, le telecamera che si avvicina oltre il limite di sicurezza, la razione stizzita del giocatore e l’obiettivo spostato, poi un braccio strattona quello di Balotelli, l’azzurro si gira di nuovo, lancia un’occhiataccia e torna con aria arrabbiata verso la telecamera ora punta verso il basso.

    Il più atteso era proprio superMario che però oggi ha gelato un po’ tutti, affermando di essere a Napoli per la partita e non perché si sente un simbolo anticamorra. «Io vengo perchè il calcio è bello, tutti devono giocarlo dove vogliono e poi c’è la partita», ha scritto infatti l’attaccante su Twitter mettendo anche una foto di un titolo della Gazzetta che parla di lui come simbolo anticamorra e scrivendo «Questo lo dite voi». Parole pesanti, dopo che nei mesi scorsi il giocatore era stato al centro delle rivelazioni di un pentito di camorra che parlò a giugno di una visita del ragazzo a Scampia, con tanto di spaccio per scherzo. Balotelli andò su tutte le furie, e dopo aver parlato di un peccato di ingenuità parlò di «falsità» sul suo conto. «Odio la droga, ora basta».

    Domani mattina, intanto, tutta la nazionale si trasformerà un un simbolo anticamorra, andando ad allenarsi allo stadio Giarrusso, che ospita le partite della Nuova Quarto, il club locale che è ora gestito da un amministratore del Tribunale, dopo l’arresto con accuse di associazione camorristica del suo presidente. Il gesto sarà una testimonianza forte per la squadra flegrea, che nei mesi scorsi ha anche subito atti di vandalismo e intimidazioni per la sua battaglia contro la criminalità organizzata.

    L’attesa, ancora una volta, sarà tutta per Balotelli che oggi, intanto, ha partecipato alla partitella che la nazionale ha svolto a Coverciano prima di partire per Napoli. «Sta un pò meglio» ha commentato il ct Prandelli rispondendo alle domande sulla gastroenterite che ha colpito il milanista ma senza sbilanciarsi sulle sue chances di giocare martedì. Il recupero ora però è possibile.

    E c’è attesa anche per come lo stadio San Paolo tratterà supermario: finora sono 14.000 i biglietti venduti per una partita che è vissuta come un evento positivo nonostante manchi l’adrenalina per la qualificazione ai Mondiali già ottenuta. Rientrerà Pirlo, forse Buffon – oggi a riposo – cederà il posto a Marchetti. A far salire l’entusiasmo sarà però Insigne che per la prima folta sarà con la maglia della nazionale nel suo stadio e ha dimostrato orgoglio per l’allenamento di domani a Quarto: «È giusto andare nelle periferie. E date le mie origini vivrò questi giorni in modo speciale», ha detto oggi Lorenzo che viene da un quartiere difficile di Frattamaggiore. Dopo Quarto per lui ci sarà di sicuro l’abbraccio del San Paolo.

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