Libia: rapito a Tripoli premier Zeidan Lo rende noto il governo

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    TRIPOLI – Il primo ministro della Libia Ali Zeidan è stato rapito all’alba di giovedì da un gruppo armato e portato in un luogo sconosciuto. Lo ha reso noto il governo. Le tv panarabe Sky News Arabia e Al Arabiya riferiscono che il rapimento è avvenuto in un albergo a Tripoli.

     

    Il governo ha subito sospettato di due gruppi di ex ribelli, la “Camera dei rivoluzionari di Libia” e la “Brigata di lotta contro il crimine”, che dipendono in teoria dal ministero della Difesa e e dell’Interno, di essere dietro il rapimento del premier Ali Zeidan. Il governo ha reso noto che il consiglio dei ministri tiene una riunione d’urgenza. “Il governo e il Congresso generale nazionale (il parlamento, n.d.r) affronteranno questa situazione”, aggiunge la nota, che “invita i cittadini alla calma”.

     

    Il gruppo di ex ribelli libici ‘Camera dei rivoluzionari di Libia’ ha rivendicato il rapimento del premier spiegando che Zeidan è stato rapito in seguito al ruolo del suo governo nella cattura – da parte degli Usa – di Abu Anas al-Libi, uno dei leader di al Qaida.

     

    Una foto del premier libico Ali Zeidan al momento dell’arresto è stata diffusa dai rapitori e riportata da Al Arabiya. La foto mostra il premier con una camicia marrone semiaperta e un’espressione accigliata, tenuto sotto braccio da due persone in borghese.

     

    Gruppi estremisti libici nei giorni scorsi hanno accusato Ali Zeidan e il suo governo di aver autorizzato segretamente il raid delle forze speciali Usa che il 5 ottobre scorso ha portato alla cattura a Tripoli di Abu al-libi, terrorista di Al Qaida considerato la mente delle stragi di Nairobi e Dar es Salam del 1998. Zeidan in una conferenza stampa aveva detto che i cittadini libici hanno diritto ad essere processati sul suolo libico e che la questione sarebbe stata affrontata con le autorità americane, ma che il blitz non avrebbe compromesso le relazioni fra Usa e Libia. L’ambasciatrice statunitense a Tripoli Deborah Jones era stata convocata dal ministro della Giustizia per chiarimenti e il Congresso nazionale aveva chiesto la riconsegna immediata di al-Libi. Gruppi radicali islamici avevano tuttavia lanciato appelli a colpire obiettivi americani e dei paesi alleati. Le minacce hanno spinto il Pentagono a spostare nella base siciliana di Sigonella 200 marine, pronti a operazioni di evacuazione e salvataggio ostaggi.

     

    Difesa, incontro ministro Mauro-vertici – Presso lo Stato Maggiore della Difesa stamane riunione tra il ministro della Difesa, Mario Mauro, e i vertici militari per “monitorare la situazione libica in raccordo con la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero degli Affari esteri”, dopo il rapimento del premier Ali Zeidan: lo rende noto il ministero della Difesa.

    ANSA

     

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