Ospedale di Agropoli, ultimo atto

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C’è grande attesa ad Agropoli e in tutto il circondario per la sentenza dei giudici del Consiglio di Stato che oggi dovranno decidere se confermare o meno il piano di riconversione del locale presidio ospedaliero. Qualora la chiusura fosse confermata ci sarà lo stop definitivo ai ricoveri e la relativa dimissione dei pazienti o trasferimenti in altri ospedali, con l’attivazione del Psaut. Attualmente, in base alle disposizioni della direzione generale dell’Asl Salerno, presso la struttura sono attivi 18 posti letto così distribuiti: 4 nell’unità operativa cardiologia – utic; 4 nel reparto di rianimazione e 10 nell’area di traumatologia, chirurgia e medicina. In queste settimane i posti letto sono stati sempre occupati. Le attività di ricovero infatti, nell’attesa della sentenza, sono continuate sebbene in modo ridotto e finalizzate a garantire l’emergenza. Si è concluso anche tutto l’iter relativo alla riorganizzazione del personale che, laddove l’ospedale fosse chiuso, sarà trasferito in altre strutture. Nel caso in cui, il Consiglio di Stato sentenzi che il presidio ospedaliero di Agropoli resti attivo, bisognerà disporre un nuovo piano organizzativo e sicuramente rinvenire altro personale visto la cronica carenza, in cui versa ormai da tempo la struttura. Il clima generale è che comunque andrà si decida una volta per tutte. I cittadini sono stanchi di attendere per un ospedale in agonia da troppo tempo e per la cui sopravvivenza hanno dovuto combattere sin dal primo giorno con la mancata attivazione dei reparti promessi e di un adeguato potenziamento. Tante chiacchiere in questi anni, a cui non hanno seguito i fatti. Ed ora, a quasi dieci dall’inaugurazione in pompa magna per la quale si scomodò in campagna elettorale l’allora governatore Bassolino, la struttura rischia lo smantellamento dopo aver speso milioni di euro, parte dei quali utilizzati per pagare consulenze d’oro di 60 euro all’ora, senza un impegno concreto al suo potenziamento. Con l’attivazione del Psaut sarà sospesa l’attività del pronto soccorso e dei servizi di radiologia e laboratorio di analisi. Il Psaut (Presidio sanitario assistenza e urgenza territoriale) avrà la disponibilità di tre ambulanze. «Di fatto l’ospedale di Agropoli è già chiuso – commenta il direttore generale dell’Asl Salerno, Antonio Squillante – con un numero di posti così esiguo è un non ospedale. Sono fiducioso che il Consiglio di Stato ci darà ragione». Una struttura sempre al centro delle polemiche che non ha mai avuto una sua collocazione ben precisa dove la carenza dell’organico, soprattutto medico, è stata una delle sue costanti tanto da dover ricorrere a costose consulenze. La verità è che probabilmente non c’è mai stata la volontà politica di far sì che questa struttura, importantissima per il territorio, acquisisse nel tempo la sua necessaria connotazione. E questo è il risultato. Tra le ipotesi di riconversione, qualora naufragasse il ricorso del Comune, quella di utilizzare il presidio, dove saranno concentrate tutte le attività distrettuali, come centro di eccellenza per ammalati in stato neurovegetativo e comatoso. (La Città)

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