Obesità e chirurgia mini-invasiva: innovativo intervento per via combinata endoscopica-laparoscopica

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    Tecnologie e competenze all’avanguardia per l’equipe multidisciplinare del Centro di riferimento regionale per la tera-pia chirurgica dell’obesità dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II Napoli, 24 settembre 2013 – È stato condotto esclusivamente per via combinata endoscopica-laparoscopica, l’intervento eseguito su un paziente con calcolosi associata della via biliare principale e della colecisti, complicata da una grave infe-zione. Il paziente era già stato sottoposto, alcuni anni prima, ad un intervento di by-pass gastrico per obesità patologica. L’intervento è stato realizzato presso il Dipartimento ad Attività Integrata (DAI) di Gastroenterologia, Endocrinologia e Chirurgia Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli, nel Centro di riferimento regionale per la terapia chirurgica dell’obesità, entrambi diretti da Pietro Forestieri. Si tratta di uno dei pochi casi al mondo trattato in maniera completamente mini-invasiva, per la complessità tecnica della procedura, la necessità di disporre di sofisticate attrezzature laparoscopiche, endoscopiche, radiologiche e di coordinare team multidisciplinari con chirurghi, endoscopisti, anestesisti e radiologi, in modo da lavorare in perfetta sintonia. L’intervento è stato realizzato da due equipe, una coordinata da Giovanni De Palma, professore associato di Chirurgia Generale e direttore del Centro di Eccellenza per l’innovazione tecnologica in Chirurgia dell’Università Federiciana, l’altra da Luigi Angrisani, direttore della UOC di Chirurgia Generale, Laparoscopica e d’Urgenza dell’Ospedale “S. Gio-vanni Bosco” di Napoli. “Nei pazienti sottoposti ad intervento di by-pass gastrico, la parte distale dello stomaco risulta esclusa dal transito inte-stinale- sottolinea il professore De Palma- in caso di calcolosi del coledoco, quindi, lo sbocco della via biliare e del dotto pancreatico in duodeno è particolarmente difficoltoso, se non impossibile, da raggiungere per via endoscopica”. In questi casi, quindi, è necessario un intervento di coledocotomia che si realizza incidendo, per via chirurgica, la via bi-liare principale, estraendo i calcoli e posizionando nella stessa via biliare un drenaggio che fuoriesce dalla parete addomi-nale, per un periodo di circa tre settimane. “Nell’intervento che è stato realizzato si è proceduto, per via laparoscopica, all’apertura dello stomaco escluso ed all’inserimento in essa di un trocar attraverso il quale è stato introdotto un endoscopio che ha raggiunto l’area vateria-na, vale a dire la sede dello sbocco della via biliare e del dotto pancreatico in duodeno, consentendo l’esecuzione di una sfinterotomia endoscopica e l’estrazione dei calcoli del coledoco. L’intervento si è concluso con la chiusura della gastro-tomia e con l’asportazione della colecisti per via laparoscopica. Il paziente è stato dimesso dopo una breve degenza ed è in buone condizione cliniche”, precisa De Palma. Un intervento innovativo che consente al paziente una rapida ripresa ed una riduzione del rischio di complicanze e che richiede competenze altamente specializzate e moderne tecnologie. “L’attenzione alle nuove tecnologie, la capacità di professionisti specializzati di integrare le competenze, con l’obiettivo di porre al centro dell’offerta assistenziale il paziente, il rapporto inscindibile tra didattica, ricerca ed assistenza, rendo-no l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II una realtà all’avanguardia nel panorama regionale e nazionale”, sottolinea Giovanni Persico, direttore generale dell’Azienda. L’intervento ha rappresentato, inoltre, un’attività di insegnamento nell’ambito del Master universitario di II livello in Chi-rurgia bariatrica e metabolica dell’Ateneo federiciano, l’unico esistente in Italia.

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