GIGI CASTALDO IL TRASCINATORE DELL´AVELLINO foto

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Gigi Castaldo è un attaccante che assomiglia molto a Cavani. Attaccante tecnico, che con gli anni ha migliorato la sua capacità realizzativa, ragazzo umile e molto altruista. Gigi Castaldo è questo e tanto altro. Due gol in tre gare, quattordici realizzati nello scorso campionato, dieci quelli con la Nocerina, in serie B nel 2011-12. Un leader che non ama definirsi tale, un trascinatore anche quando non segna, un gigante buono e amante del gruppo. Il legame con Avellino è stato forte da subito, cresciuto con il tempo, esploso oggi. «E pensare che in Irpinia sarebbe già potuto arrivare dopo la promozione con il Foggia»: a parlare è Francesco Maglione, ex diesse dei lupi, ma soprattutto scopritore di Castaldo. «Lo presi dalla Puteolana, in C2 e lo portai ad Ancona, in serie B, quando aveva – rivela Maglione – diciotto anni. Però l’esperienza durò poco: aveva nostalgia dei suoi affetti, della famiglia e preferì tornare a casa». Ma la fortuna bussò di nuovo alla sua porta. Dopo quattro stagioni alla Juve Stabia, ecco la grande occasione chiamata Siena, in serie A. «Anche in questo caso andò come ad Ancona. Dopo pochi giorni Gigi decise di fare ritorno in Campania, in preda alla nostalgia, e fu allora che, dopo aver lasciato Avellino, lo portai con me a Benevento, dove è rimasto per tre stagioni». Proprio quando indossava la maglia dei sanniti, nel 2008, fu vittima di un grave incidente stradale. «Un incidente – continua Maglione – che avrebbe potuto costargli la vita. Gigi fu sottoposto ad un delicato intervento chirurgico alla schiena. Furono mesi difficili, ma lui ha avuto la forza di rialzarsi e tornare più forte di prima». Secondo il diesse è un attaccante completo. «Ha fisicità, colpo di testa, visione di gioco perché riesce a capire il movimento dei compagni, è veloce, bravo nei dribbling e negli assist, e soprattutto incredibile nel fase di controllo e guida palla. Con gli anni è anche migliorato nella fase realizzativa. Cosa chiedergli di più ? Avellino poi è la sua piazza ideale, perché sente affetto e fiducia». Eziolino Capuano lo ha fatto esordire appena maggiorenne, poi lo ha ritrovato a Castellammare. Un legame speciale, che il tempo non ha cancellato. «Meritava di giocare a livelli altissimi, non certo in serie B. Di giocatori e uomini così ce ne sono pochi. Nonostante l’altezza è rapido nel girarsi, un fenomeno spalle alla porta, ha progressione, è bravissimo a servire anche i compagni di reparto e ad inserirsi. Un misto tra Cavani e Gomez, o forse anche un po’ Van Persie». Umanamente speciale. «Di solito il calciatore, l’attaccante in particolare, è egoista. Lui è altruista in tutto, dentro e fuori dal campo. Sono contento e fiero di averlo allenato. All’inizio della carriera e quando aveva voglia di rilanciarsi. Gli auguro il meglio». Chi gli riconosce tanti pregi è anche Felice Evacuo. In coppia con Castaldo ai tempi del Benevento. «Anche se per pochi mesi – confessa Evacuo – perché Gigi rimase vittima dell’incidente stradale. È riduttivo dire che fa la differenza, perché le sue caratteristiche gli permettono di giocare prima, seconda punta, persino esterno all’occorrenza. E poi sul terreno di gioco non è mai egoista, è un piacere stargli affianco. Uno dei più forti che ho conosciuto, oltre che un ragazzo eccezionale». Qualche difetto però ce l’ha. «Non ama giocare fuori dalla Campania ed è un vero peccato visto il talento che gli è stato donato. Il fatto di essere troppo legato alla famiglia gli ha impedito di volare come avrebbe meritato. Ma a lui si perdona tutto, anche questo».

Il tempo per fermarsi non c’è. L’Avellino ieri mattina è tornato ad allenarsi per preparare la sfida di sabato a Lanciano contro la Virtus. Lavoro defaticante e atletico per chi ha preso parte al match contro la Ternana, il resto del gruppo ha svolto esercitazioni. Ancora fermo ai box Seculin per infortunio. È rimasto a riposo, sottoponendosi a terapie, anche Abero il quale si è procurato, al suo esordio contro gli umbri, una distorsione alla caviglia sinistra da valutare nelle prossime ore. Sotto osservazione, come sempre in queste ultime settimane, Eugenio Romulo Togni, non ancora al top della condizione.

fonte:ilmattino

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