JUVE STABIA AFFONDA A PESCARA MANIERO E BRUGMAN STENDONO LE VESPE
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Maniero (doppietta) e Brugman stendono la Juve Stabia in un match senza storia. Vespe a tratti inesistenti eccetto nei primi 20′ della ripresa Piero Braglia, alla guida della Juve Stabia dal 2010 Piero Braglia, alla guida della Juve Stabia dal 2010 Pescara, 24/08/2013 All’ “Adriatico-Cornacchia” di Pescara ha preso il via il terzo campionato consecutivo della Juve Stabia in serie B e, come accade oramai da cinque anni, le Vespe hanno steccato la prima. Per trovare l’ultima “gioia” all’ esordio in campionato della Juve Stabia bisogna tornare indietro di cinque anni quando, nel lontano agosto 2008, le Vespe di Maurizio Costantini riuscirono ad avere la meglio del Taranto in trasferta per 2-1; c’è da dire, però, che quell’anno la Juve Stabia retrocesse in Seconda Divisione dopo aver perso i play-out. A questo punto i tifosi più scaramantici staranno sicuramente facendo gli scongiuri. Tornando alla gara contro il Pescara, la parola d’ordine è archiviare e ripartire da quei primi 20′ giocati nella ripresa in cui la squadra ha dato del filo da torcere alla compagine abbruzzese nonostante i giovanissimi innesti di Parigini e Sowe, rispettivamente classe ’96 e ’95. Sebbene la scoppola rimediata a Pescara sia netta e priva di attenuanti, bisogna comunque considerare le numerose assenze per i gialloblè nel reparto nevralgico del campo. Una squadra priva di elementi essenziali quali Mezavilla e capitan Caserta non è riuscita ad esprimersi nei suoi livelli abituali di gioco mostrando evidenti lacune di carattere squisitamente tecnico e, conseguentemente tattico. Inoltre, la prova difensiva offerta dalla retroguardia della Juve Stabia a Pescara è stata completamente da dimenticare nel collettivo; non si può sperare di entrare in campo con superficialità e pretendere di non subire dinanzi a gente del calibro di Mascara, Maniero & Co. altrimenti si rischiano magre figure. E’ certamente scontato che le Vespe necessitino di almeno altri tre rinforzi, uno per reparto e sotto questo punto di vista Manniello sta lavorando meticolosamente in attesa di cogliere l’offerta giusta al momento propizio. Ripartire dopo una disfatta, specie se ininfluente come quella di Pescara alla prima giornata risulta fondamentale per incanalare già dal prossimo sabato il binario della tranquillità, provando a fare risultato dinanzi al pubblico amico in attesa di qualche buona novella dal fronte mercato. Mario Miccio – See more at: http://www.tuttocalciatori.net/notizie/2013/08/pescara-juve-stabia-3-0-le-vespe-affondano-sotto-i-colpi-di-un-ottimo-pescara/#sthash.50IgOVU1.dpuf
Per Braglia è il quarto anno al comando della Juve Stabia Castellammare di Stabia. Lui, alla vigilia della sfida con il Pescara, è sereno. Una squadra completare, e non lo manda certo a dire al patron Manniello, ma anche la sicurezza di aver ricostruito un gruppo a sua immagine e somiglianza. Così, a Pescara, stasera la sua Juve Stabia non andrà a fare la parte dello sparring partner contro una delle pretendenti alla promozione diretta: «Nel calcio si dice sempre che prima o poi bisogna affrontarle tutte – ripete – ma anche che le grandi è meglio affrontarle subito. Beh, onestamente, a vedere il Pescara nella partita contro il Torino, l’altra sera, c’è ben poco da stare allegri… Scherzi a parte, è una partita difficile, in cui mi aspetto molto dai miei. Proveremo a dare fastidio ad una delle squadre più forti della categoria, allenata da un grande tecnico. Vorrei portar via qualcosa: si gioca per i punti veri e bisogna partire subito col piede giusto».
Dovrà fare a meno di Mezavilla, squalificato, fuori anche Caserta, che sta recuperando da una condizione fisica ancora precaria: «Come giocheremo? Questa squadra è stata costruita per un 3-5-2, ma soprattutto per un 4-1-3-2 con cui tutti possono rendere al meglio. Vitale? Per me potrebbe stare anche davanti alla difesa. È uno che è nato per giocare a calcio, ha tanta qualità, deve cercare di non farsi male da solo ripetendo sempre di essere abituato in un certo modo». I gialloblù dovrebbero partire con il ballottaggio Viotti-Branescu tra i pali (in vantaggio l’ex juventino) ed una retroguardia a quattro composta da Ghiringhelli, Figliomeni (favorito rispetto a Martinelli), Murolo, Zampano. Doninelli davanti alla difesa a ridosso del trio Ciancio-Suciu-Vitale. Coppia d’attacco Diop-Di Carmine. Un test difficile quello dell’Adriatico, che aprirà anche l’ultima settimana di mercato. Braglia sull’argomento è categorico: «L’asticella del campionato si è innalzata, dobbiamo cercare di farci trovare preparati altrimenti si rischia di farsi male. La società sa bene che servono due o tre elementi per dare esperienza e cattiveria a questo gruppo. Poi speriamo in qualche ragazzo (il riferimento è anche a Perugini, ultimo innesto dal Torino, ndr), ne abbiamo diversi che possono farci fare il salto di qualità».
In arrivo l’ex azzurro Aronica dal Palermo, che prenderebbe il posto di Figliomeni, entrato nella scuderia di Mino Raiola e vicino al Brescia. Sempre più vicino lo scambio Bruno-Nardini con il Modena. Ma per il mercato c’è tempo, da stasera si fa sul serio, il campionato apre i battenti e Braglia “benedice” la novità dei playoff allargati: «Potevano pensarci prima, due anni fa li avremmo fatti anche noi… Abodi, il presidente della Lega, è avanti anni luce rispetto agli altri».
Fonte:ilmattino
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