Positano Teatro Festival. "Luparella e le altre" trionfo di Enzo Moscato con la Donadio e Affinito FOTO foto

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Il Positano Teatro Festival entra nel vivo continuando con eventi di spessore. E’ la volta di Enzo Moscato, uno dei più grandi della drammaturgia contemporanea con “Luparella e le altre”. Uno spettacolo straordinario, che ha scosso il pubblico “Il teatro per me è una missione – ha detto Moscato a Positanonews -, salvo pochissimi nessuno ci guadagna, credo in un teatro che dia dei messaggio,  che deve portare trasformazione nel pubblico che assiste” un cast eccezionale con Cristina Donadio e Giuseppe Affinito.

Dell’ universo espressivo di Moscato le cosiddette ‘donne di piacerè – che più spesso è piuttosto disgusto, rammarico, dolore – sono forse le figure più emblematiche e centrali. Dalla Signora di ‘Piece noirè all’ Assunta di ‘Bordello di mare con città’, dalle ‘omologate – nel mestierè Lulù 1, Lulù 2, Lulù 3 di ‘Trianon’ alla stessa ‘Luparella’ o a Bolero Film e Grand Hotel di ‘Ragazze sole con qualche esperienza’, le puttane hanno tutte rappresentato un punto fermo e privilegiato nel dare voce e corpo al concetto/prassi di una scena tesa a smascherare – con malinconia ma anche con tanta ilarità – la presunta insufficienza e marginalità di ciò che viene detto il femminile. Soprattutto quello ferito, venduto, comprato, mercificato, ingannato e mistificato da una Storia gestita da millenni, in assoluto, dal maschile. ‘Luparella e le altrè, allora, è una piccola ma significativa silloge di questa inclinazione e amore di Moscato. Un rapsodico ma profondo omaggio a quella sorta di casa, territorio, comune luogo di giacenza e resistenza che egli ritiene di dividere e con-dividere con la Donna – naturale o artificiale, tale per biologia o per libera, esistenziale scelta – e con la Prostituta – hegelianamente, libera schiava di un padrone incatenato – facce, entrambe, nella sua scrittura, di un ‘materno’ feroce e tenerissimo, nel mettere in moto tutta la sua accesa fantasia di cantore della Differenza e della Contro-serialità.”  

 Enzo Moscato è attore, autore e regista teatrale; in un ventennio di teatro ha scritto e interpretato spettacoli di grandi invenzioni stilistiche e sceniche. Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti il Premio Riccione/Ater per il Teatro 1985, il Premio Ubu per il Teatro 1988 e 1994, il Biglietto d’Oro AGIS 1991, il Premio Franco Carmelo Greco 2004 e il Premio Annibale Ruccello a Positano. Ha liberamente tradotto in italiano per la scena testi come “Arancia Meccanica”, “Ubu Re”, “Tartufo”. Al suo attivo ha anche due cd come chansonnier. Per il cinema ha lavorato in “Morte di un matematico napoletano” di Mario Martone, “Libera” di Pappi Corsicato, “Il verificatore” di Stefano Incerti, con Antonietta de Lillo in “Racconti di Vittoria”, “Maruzzella” (episodio de I vesuviani) e “Il resto di niente”. Nel 2006 viene scelto dal regista Mimmo Paladino nella sua particolarissima versione del romanzo di Cervantes in Quijote, storia del viaggio interiore dell’eroe senza patria, perso nella mancha, dove divide il set con gli attori Peppe Servillo e Ginestra Palladino e il compianto Lucio Dalla .

Foto Vito Fusco

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