Napoli. Decreto del fare svolta per il metrò, ok a tre stazioni foto

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Napoli. Sono almeno 300 i milioni per Napoli nel «decreto del fare» varato dal governo guidato da Enrico Letta. Soldi per mettere mano alla mobilità e più concretamente al completamento della linea 1 della metro. Il cosiddetto anello, la tratta Centro direzionale-aeroporto di Capodichino con 3 fermate. L’intera opera di milioni ne vale 820 ma l’importante, come si dice, è iniziare. Dall’erogazione dei fondi al completamento della tratta che porterà turisti e napoletani fin dentro l’aeroporto di Capodichino ci vorranno 5 anni di lavori. Il progetto è della Metropolitana di Napoli Spa, originariamente costava un miliardo poi è stata fatta una variante alla quale ha lavorato Anna Donati – consulente del sindaco Luigi de Magistris sui trasporti ed ex assessore alla Mobilità – e si è scesi a 820 milioni con l’abolizione della fermata di Santa Maria del Pianto. L’opera ha una lunghezza di circa 3,5 km; è la prosecuzione della Linea 1 da piazza Garibaldi e prevede la realizzazione di 3 stazioni all’insegna dell’arte: Centro Direzionale (progetto di Benedetta Miralles Tagliabue); Poggioreale e Tribunale (progetti di Mario Botta); Capodichino (progetto di Richard Rogers). A Capodichino la linea si collegherà con l’altro pezzo della rete metropolitana Piscinola-Capodichino in concessione alla Regione con Eav/MetroCampania NordEst, in modo da completare appunto l’anello metropolitano su ferro che diventerà l’asse portante della mobilità collettiva in ambito metropolitano. La linea Centro Direzionale-Poggioreale avrà come interscambio la Circumvesuviana. Per capire l’importanza dell’opera basta pensare chela città sarà collegata al suo aeroporto in poco più di 10 minuti. Già nei prossimi tre anni si potrebbe avere una parziale consegna del primo tratto fino al Centro Direzionale grazie ai 300 milioni stanziati. La stazione di Capodichino avrà anche un parcheggio di interscambio che consentirà soste sia agli autobus che alle auto. Cosa cambia rispetto alla precedente versione del progetto? Oltre al risparmio c’è il nuovo posizionamento proprio della stazione Capodichino in funzione dell’eliminazione della prevista stazione a Santa Maria del Pianto. Poi c’è la riduzione della lunghezza delle gallerie, di gran lunga le opere più costose, e la «realizzazione di un manufatto di raccordo e di un’asta di manovra alle spalle della stazione Capodichino che consentirà la messa in esercizio della tratta anche senza il completamento delle successive opere, necessarie alla chiusura dell’anello, che sono in corso di realizzazione da parte della Regione» si legge nel progetto. Fin qui quello che dovrà compiersi nei prossimi 5 anni. In realtà la rivoluzione dei trasporti comincia già il 30 novembre, quando sempre della Linea 1 verrà scartocciata dal cantiere la fermata Garibaldi. E questo significa che non ci sarà più la navetta Dante-Università. Ma che ci si metterà in treno a Piscinola e si scenderà direttamente a Toledo. Le due stazioni intermedie di Duomo e Piazza Municipio saranno le uniche a essere saltate perché ancora non pronte. Il cronoprogramma prevede entro al fine del 2014 l’apertura di Municipio. La stazione sarà fruibile e continueranno parallelamente gli scavi archeologici. Per Duomo invece bisognerà attendere la fine del 2015. Qui i ritrovamenti archeologici emersi stanno rallentando in maniera seria i lavori. (Luigi Roano – Il Mattino)


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