Distretti turistici della Campania c´è Policastro Sorrento e Ischia ma non la Costiera amalfitana

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      Ischia, Penisola Sorrentina, Litorale Domizio e Golfo di Policastro. Sono queste le prime quattro aree turistiche della Campania a diventare Distretti turistici, in esecuzione della legge 106 del 2011 che ne prevede l’istituzione nei territori costieri su richiesta delle imprese del settore d’intesa con le Regioni interessate. Arrivano fino al Cilento e Pozzuoli compresa Mondragone e Sessa Aurunca, ma la Costiera amalfitana non c’è, Amalfi, Ravello, Positano perle del turismo mondiale, al momento, non sono distretto turistici, si fa la tavola dei comuni a Maiori, dove partecipa anche Agerola, il Parco dei Monti lattari, Unesco e quant’altro, Fondazioni da Ravello alla Meridies a Scala, consorzi e quant’altro, ma non si capisce perchè qui non c’è il distretto. Gli obiettivi sono rilanciare l’offerta turistica a livello nazionale e internazionale, accrescere lo svilupoi delle aree e dei settori del Distretto, migliorare l’efficienza nell’organizzazione e nella produzione dei servizi, assicurare garanzie e certezze giuridiche alle imprese e vi operano e semplificazione e celerita’ nei rapporti con le pubbliche amministrazioni. L’assessore regionale al turismo della Regione Campania Pasquale Sommese ha individuato quattro distretti: ‘Litorale Domizio’ comprendente i comuni di Cellole, Castelvolturno, Mondragone e Sessa Aurunca; ‘Isolaverde’, con i sei comuni dell’isola d’Ischia, ‘Golfo di Policastro’, con i comuni Vibonati, Sapri, Ispani, San Giovanni a Piro e Santa Marina; ‘Penisola Sorrentina’ che comprende i comuni di Massa Lubrense, Meta, Piano di Sorrento, Sant’Agnello, Sorrento e Vico Equense. Si attende ora il decreto del presidente del Consiglio per la definitiva entrata in vigore. I distretti costituiscono ‘zone a burocrazia zero’, con vantaggi fiscali, amministrativi e finanziari. “Per la Campania il brand decisivo e’ rappresentato dal turismo e dai beni culturali”, dichiara l’assessore Sommese. “L’obiettivo verso cui la giunta Caldoro intende muoversi – aggiunge – e’ quello di coniugare, al fine di renderle incisive, la valorizzazione del patrimonio turistico e culturale con l’uso delle risorse territoriali”. Ora da interpretare la situazione ma sopratutto da capire perchè non si è fatto nulla, accorparsi con Sorrento? Seguire altre strade? E perchè questa indolenza? Almeno una risposta qualcuno vorrà darla agli imprenditori e ai cittadini?

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