Torre del Greco. Proiettili in una busta indirizzata al sindaco, il quale dichiara di non lasciarci intimidire

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Torre del Greco. «Si tratta di un episodio certamente sgradevole, ma non è il caso di esaltare eccessivamente certi gesti». A 24 ore dalle minacce ricevute sotto forma di lettera anonima – accompagnata da quattro proiettili calibro 9×21 – l’avvocato penalista alla guida della città del corallo mantiene il profilo basso sul «messaggio» recapitato a palazzo Baronale. Il volto è tirato, il nodo della cravatta allentato per la tensione. Ma la voglia di portare avanti la battaglia per il diritto alla casa è la stessa: «Non so chi li abbia mandati, non so se debba preoccuparmi E adesso nemmeno mi interessa – spiega il primo cittadino – Io voglio solo aiutare la mia gente: non per la paura dei proiettili, ma perché da sindaco di Torre del Greco ho un’emergenza sul tavolo. Un’emergenza gravissima: le ruspe abbattono case, generano senzatetti, alimentano questioni di ordine pubblico. Lo so: sono cittadini che hanno agito nell’illegalità, ma molti l’hanno fatto perché non avevano scelta. Non è gente che si è arricchita con la speculazione. Sono famiglie che si sono date un tetto. Ora è giusto che lo difendano». Concetti che adesso saranno all’attenzione del prefetto di Napoli, chiamato a tenere in debita considerazione il crescente stato di agitazione sotto il Vesuvio e non solo. «Stiamo lavorando notte e giorno per individuare una soluzione», conclude il sindaco. Mentre, intanto, proseguono le indagini degli investigatori per individuare il mittente della busta minatoria inviata a palazzo Baronale: qualche indizio potrebbe arrivare dalla grafi a dell’autore – il messaggio è stato scritto a mano – e da eventuali impronte sui proiettili. (Metropolis)

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