COSTA CONCORDIA SI RISCHIA ALTRA TRAGEDIA A OPERAIO INGLESE

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     Rimozione Concordia, altra tragedia sfiorata Operaio inglese resta ferito durante i lavori Grosseto. Un operaio inglese di 30 anni che lavora all’Isola del Giglio, al cantiere per la rimozione della nave Costa Concordia, è rimasto ferito mentre erano in corso operazioni di trivellazione. Secondo una prima ricostruzione l’uomo sarebbe rimasto lievemente schiacciato dai corrimano della passerella di collegamento alla torre di trivellazione, posizionata sulla piattaforma Micoperi 30, dove stava passando. Per motivi ancora incorso di accertamento, infatti, la testa di trivellazione avrebbe urtato la torretta e deformato il corrimano della passerella sui si trovava l’operaio. Soccorso dal medico di cantiere, che ha base sulla piattaforma, è stato immobilizzato e trasferito con una lancia al porto, da lì in ambulanza alla piazzola dell’elisoccorso, quindi con l’elicottero del 118 di Grosseto all’ospedale Le Scotte di Siena. Dagli accertamenti sembra non abbia riportato lesioni gravi e le sue condizioni non destano preoccupazione. Dell’incidente è stata informato il servizio prevenzione sui luoghi di lavoro della Asl 9, per gli eventuali ulteriori accertamenti sulla dinamica. Non è il primo incidente durante le operazioni di rimozione. Il 26 aprile scorso un sommozzatore filippino di 54 anni fu trovato morto nella doccia della sua camera, a bordo del Pioneer, la nave albergo che ospita il personale al lavoro sulla nave da crociera naufragato davanti all’Isola del Giglio. Il cadavere è stato trasferito nell’obitorio dell’ospedale di Orbetello. L’uomo si era immerso l’ultima volta 36 ore prima del decesso anche per la distanza di tempo, l’ultima immersione non sarebbe tra le cause del decesso. L’inchiesta è stata subito aperta. E’ tutto fa pensare all’infarto. E’ l’ipotesi che emerge dopo una prima ispezione sul cadavere del sommozzatore filippino di 54 anni trovato morto a bordo della Pioneer, all’Isola del Giglio, la piattaforma-albergo che ospita il personale al lavoro sulla Costa Concordia. Durante la ricognizione cadaverica non furono trovate tracce che facessero pensare a una morte violenta. Il pm Alessandro Leopizzi – che ha indagato anche sul naufragio della Concordia 

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