Amalfi. Lettera aperta di Maria Fronda pro "Tassa di soggiorno"

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    Lettera aperta pro “Tassa di Soggiorno”. È veramente “strano” che alcuni amministratori comunali rifiutino di applicare la tassa di soggiorno nella nostra bella città, le cui bellezze sono invidiate da tutto il mondo. Chi scrive può testimoniare, senza tema di smentita, che la tassa di soggiorno è un salvadanaio colmo di sorprese che potrà servire per il bene dell’intera collettività amalfitana. Resta inteso che la sottoscritta non intende creare né suscitare alcuna polemica intorno al caso ma fornire dei suggerimenti utili atti a creare maggiori iniziative turistiche per lo sviluppo del settore. Per decenni ho seguito l’esazione di questa “Imposta” e quanto essa abbia favorito la realizzazione di importanti iniziative di carattere internazionale. Amalfi, all’epoca, era veramente la “regina” del turismo mondiale. Si presentava agli occhi del turista pulita, ordinata, splendente di luci e di colori perché veniva curata in ogni suo aspetto. Il verde pubblico sorrideva felice al sorgere del sole perché curato nei minimi particolari. I pergolati di glicini e di bouganville erano il biglietto da visita per chi giungeva in città dal lato sud, grazie all’abilità dell’allora giardiniere dell’Azienda di Soggiorno e Turismo, il bravo Filippo Amato. Siamo intorno agli anni ottanta, Amalfi era splendida nei suoi colori, con le sue manifestazioni di grosso respiro mondiale. Oggi Amalfi, invece, dorme il sonno dei beati… Non si fa che ripetere: “Non ci sono soldi”!!! Bella scusa!!! Con i fondi della “Tassa di Soggiorno” si avrebbe più possibilità di organizzazione e programmazione (dice bene l’Avv. Maurizio D’Agostino) e l’Assessore preposto ai beni culturali e turistici di Amalfi potrebbe affrontare con più coraggio la promozione turistica addirittura con due anni di anticipo. Sono fandonie quando si dice che l’applicazione della “Tassa di Soggiorno” potrebbe causare la riduzione di lavoro e di impresa. Sarà invece il contrario. Con l’incremento dell’offerta turistica mediante meeting, convegni, manifestazioni turistiche e culturali di grande validità di richiamo turistico, Amalfi potrebbe lavorare tutto l’arco dell’anno e si creerebbero così posti di lavoro per i tanti giovani bisognosi di occupazione onde evitare che la città si spopoli sempre di più facendola diventare il “paese” dei vecchi e degli abbandonati. Inoltre, con il ricavato della Tassa di Soggiorno si potrebbero attuare i vari progetti offerti gratuitamente da parte di Associazioni del settore per la realizzazione di manifestazioni semplici, spontanee ma di grossa validità pubblicitaria per la stazione di soggiorno senza sentire il bisogno di rivolgersi ad altri Enti, quali Ragione o Provincia snellendone così anche la parte burocratica che si crea nell’attuare quanto voluto e realizzato. Anticipo che in tempi brevi sarà pubblicato i mio libro dal titolo “Amalfi in cinquant’anni di storia”, dove i più giovani potranno scoprire i grandi “eventi” che l’Azienda di Soggiorno e Turismo ha potuto effettuare negli anni decorsi per il buon nome di Amalfi e questi anche grazie alla riscossione dell’Imposta di Soggiorno che serviva soprattutto a sostenere le svariate iniziative del calendario turistico amalfitano. È ora che ci svegliamo un po’ tutti e puntiamo i piedi a terra con fermezza prima che sia troppo tardi! Chi scrive ama Amalfi e la vorrebbe rivedere fiorire. Evitiamo, dunque, le polemiche e le divisioni e cerchiamo di essere uniti e compatti per il buon nome della nostra città che vanta secoli di storia millenaria. Maria Fronda 

    CONTINUA IL SONDAGGIO DI POSITANONEWS PER LA TASSA DI SOGGIORNO AD AMALFI 

     

     

     

     

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