Gragnano. Nella loro casa di via Calenda gestivano un vero e proprio droga-shop di cocaina

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    Spaccio, condannati marito e moglie. Rosa Carfora e Antonio D’Aniello hanno patteggiato. Il 59enne va ai domiciliari. Torneranno entrambi a casa. Tra le mura domestiche all’interno delle quali avevano messo in piedi un piccolo business, grazie alla cocaina. Lei, completamente libera, dopo aver patteggiato una pena ad un anno. Il marito, invece, in regime di arresti domiciliari, visto che nel suo caso la pena concordata è stata di tre anni. Il droga-shop casalingo era stato scoperto dai carabinieri a fine gennaio, a via Castellammare, nei pressi dell’incrocio con la Statale per Agerola. La vendita però non avveniva per strada, ma poteva godere della discrezione delle quattro mura di casa dei coniugi Antonio D’Aniello, 59 anni, e Rosa Carfora, 61 anni, entrambi con diversi precedenti per reati legati alla droga. Il meccanismo era più che rodato e funzionava una bellezza. I clienti arrivavano alla palazzina di due piani che si trova in Traversa Calenda, una stradina che si immette sull’arteria principale di via Castellammare. Bussavano al citofono, davano “l’ordinazione” e il marito veniva giù per le scale con la dose appena confezionata, così come richiesto dal cliente di turno. Scambio di soldi all’interno dell’androne del palazzo. E poi, via. Nuovo cliente, nuovo spaccio. Un via vai intenso a tutte le ore del giorno, spesso anche della notte. Notato dai carabinieri della stazione di Gragnano e del nucleo radiomobile della Compagnia di Castellammare. I monitorato i movimenti intorno a quella palazzina. Intercettando un acquirente e seguendone le mosse. Dal pedinamento avevano ricostruito l’ennesimo episodio di spaccio per poi far scattare una perquisizione domiciliare. Appena aperta la porta di casa si erano trovati davanti un piccolo laboratorio di confezionamento della cocaina. Sul tavolo della cucina c’erano già pronti 11 involucri di cellophane termosaldati con dentro la cocaina, ma anche altra droga “sfusa”, il bilancino di precisione e tutto quanto necessario per confezionare le dosi. Inoltre i carabinieri hanno trovato 2.325 euro, tutti in banconote di piccolo taglio, ritenuti provento dell’illecita attività di spaccio. Erano così scattate le manette per entrambi i coniugi: il marito era finito a Poggioreale, mentre la moglie nel pentienziario femminile di Pozzuoli. Nei giorni scorsi entrambi hanno definito la loro posizione processuale, scegliendo la pena concordata tra le parti. Rosa Carfora, assistita dall’avvocato Liborio Di Nola, ha patteggiato un anno, ed è stata scarcerata. Il marito Antonio D’Aniello, assistito dal penalista Alfonso Piscino, si è addossato gran parte della responsabilità: il pm Barbara Aprea ha concordato una condanna a tre anni. entrambe le pene sono state ratificate dal giudice per l’udienza preliminare Elena Conte, che ha disposto anche la scarcerazione della moglie, ora completamente libera, e i domiciliari per il marito.

    GAETANO ANGELOTTI METROPOLIS

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