BERLUSCONI A BRESCIA CONTRO I GIUDICI. GRILLO "E´ UNA MARCETTA.. " FERITO MILITANTE VIDEO

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    BRESCIA – Ci sono stati momenti di tensione a Brescia, fuori l’hotel Vittoria dove era atteso l’arrivo di Silvio Berlusconi. I rappresentanti dei centri sociali sono tenuti distanti dall’hotel da un cordone di forze di polizia. C’è stato qualche spintone, e scambio di insulti. I manifestanti hanno gridato ‘in galera, in galera’.
    Le contestazioni sono proseguite anche all’arrivo in piazza Duomo di Silvio Berlusconi e del ministro dell’Interno Angelino Alfano. All’arrivo delle auto, i manifestanti hanno urlato: «vergogna, vergogna». Diversa l’accoglienza della pizza, che ha salutato il leader del Pdl con un caloroso applauso.

    BERLUSCONI: RESTO QUI «Sono venuto qui in piazza per dirvi tre parole: io sono qui io sono qui e resto qui più determinato e convinto di prima». Lo afferma Silvio Berlusconi nel corso della manifestazione a Brescia. «Se qualcuno pensava di spaventarmi e di intimidirmi si è sbagliato di grosso e resterà deluso. Il nostro amore è più forte della loro invidia e del loro odio». «Dei giudizi non imparziali vogliono eliminarmi», ha continuato. «Vogliono eliminarmi perché da 20 anni sono l’unico ostacolo tra la sinistra e il potere».

    PREGIUDIZIO POLITICO Silvio Berlusconi si sente perseguitato dalla giustizia «A me è accaduto per un pregiudizio politico – dice l’ex premier dal comizio di Brescia – e una invincibile invidia, che sfocia spesso nell’odio, nei miei confronti e nei confronti di quelle classi sociali che noi rappresentiamo con la nostra politica». Poi rilancia la responsabilità civile dei magistrati. «Quelli che fanno bene il loro lavoro non hanno nulla da temere ma chi sbaglia deve risponderne», ha detto parlando a Brescia e auspicando una parità tra accusa e difesa.

    L’IMU «Abbiamo onorato gli impegni da giugno non si pagherà più l’Imu. Dobbiamo essere soddisfatti da ora in avanti la tredicesima non sarà presa come accaduto a dicembre per l’Imu e mai più la casa dovrà essere aggredita come si è fatto con quella tassa». Lo afferma Silvio Berlusconi alla manifestazione di Brescia. «Noi crediamo in questo governo e lo sosterremo lealmente perchè si è impegnato a realizzare quei provvedimenti per noi indispensabili per rilanciare economia».

    MILITANTE PDL AGGREDITO Un militante del Pdl è stato raggiunto da pugni e calci mentre si stava recando alla manifestazione promossa dal partito. E’ stato lo stesso militante a raccontarlo con il viso sanguinante. “Mi hanno colpito a calci e pungi. Se li vedo li riconosco”. L’episodio è avvenuto in piazza Vittoria. L’uomo, che aveva un taglio allo zigomo, ha raccontato di essere intervenuto perchè un gruppo di contestatori stava insultando delle persone anziane. A quel punto, ha raccontato ha ricevuto alcuni calci e pugni, pare da due persone.

    ALFANO: LEALE AL PDL E AL PAESE «Leale al Paese, leale al governo, leale al Popolo della libertà. Per qualcuno è troppo, per me è giusto». Lo scrive su Twitter il segretario del Pdl e ministro dell’Interno Angelino Alfano replicando alle polemiche per la sua presenza oggi a Brescia alla manifestazione del Pdl con Berlusconi .

    GASPARRI, QUALCHE CERVELLO MARCIO Le contestazioni al Pdl a Brescia sono “frutto di maleducazione”, anche perché “ci sono persone con il cervello marcio”: lo ha detto Maurizio Gasparri, che è stato apostrofato con frasi come “fascista”, “vergogna” e “via da Brescia. “Noi – ha aggiunto il vicepresidente del Senato – non lo faremmo mai in manifestazioni di altri”.

    GRILLO: MARCETTA CONTRO LA MAGISTRATURA ”Nel pomeriggio dell’11 maggio 2013, un condannato a quattro anni di evasione fiscale in secondo grado, farà la sua marcetta su Brescia in piazza del Duomo contro la magistratura”, scrive Beppe Grillo sul suo blog. ”I giudici hanno il torto di giudicarlo, per lui dovrebbero voltarsi dall’altra parte come il pdmenoelle o rimanere silenti come le statue di sale delle Istituzioni. Ma, purtroppo per Al Tappone, giudicare è il loro mestiere e i tribunali della Repubblica non sono ancora stati privatizzati. Non un fiato da Capitan Findus Letta, non un sospiro dai vertici del pdmenoelle in nome della “pacificazione”.

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