Elezioni Presidente della Repubblica bruciato anche Prodi Bersani si è dimesso

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    Due giorni di votazione per il Quirinale. E due fondatori del Pd già bruciati. Perché dopo Franco Marino, ora anche la candidatura di Romano Prodi è caduta Bersani ,dopo Bindi, annuncia le sue dimissioni per dopo l’elezione del Presidente della Repubblica .  La ricostruzione che Positanonews ritiene più completa e affidabile è quella de Il Fatto Quotidiano  . Stamattina Pier Luigi Bersani ha deciso di puntare sul Professore e inizialmente sembrava tornato tutto al proprio posto nel Pd: unità, entusiasmo, fiducia in sé. Ma al termine della seconda giornata è già tutto da rifare. Dopo il terzo scrutinio terminato con un nulla di fatto (valanga di bianche e 250 voti per Rodotà), al quarto il Professore è stato impallinato dai franchi tiratori: si è fermato in fatti a 395 voti, più di cento in meno di quelli che gli avrebbe garantito la coalizione di centrosinistra (498 senza contare i due presidenti delle camere). Hanno invece ottenuto più voti del previsto sia Stefano Rodotà, arrivato a 213, quando gli elettori del Movimento 5 Stelle sono 163, e Anna Maria Cancellieri (78 preferenze), sostenuta da Scelta Civica, che disponeva di 70 voti. Non hanno partecipato alla votazione Pdl e Lega.Al quarto posto è arrivato Massimo D’Alema, con 15 preferenze. E ora è lui a diventare a uno dei nomi più papabili per il Pd, insieme a Giuliano Amato. Perché Prodi è stato bruciato, visto che è rimasto lontanissimo dal quorum di 504. “La sua candidatura non c’è più”, ha sentenziato Matteo Renzi. Se con la candidatura di Prodi il Pd sperava in qualche divisione all’interno di Scelta civica e del Movimento 5 Stelle, l’obiettivo è fallito. A non dimostrare compattezza è stato invece proprio il Pd. Un partito sotto choc, tanto che dopo il quarto scrutinio Bersani ha convocato una riunione con i big democratici. In tutto sono mancati più di cento voti. Potrebbe non avere garantito tutte le sue 47 preferenze anche Sel, che fino al terzo scrutinio aveva votato per Rodotà. Ma Sel smentisce: “Tutti i nostri voti sono andati a Romano Prodi ed erano ‘segnati’”, sostiene il capogruppo di Sel alla Camera Gennaro Migliore, che dice che la loro indicazione era ‘R. Prodi’.

    Ben più compatti sono rimasti gli elettori montiani, che hanno scelto Cancellieri non perché la candidatura di Prodi fosse sbagliata, ma perché “a essere sbagliato è stato il metodo”. E più compatti sono stati anche i 5 Stelle. Tutti uniti attorno al nome di Rodotà. Che continueranno a proporre domani, dopo che oggi hanno lanciato più di un messaggio al Pd. “Perché non Rodotà?” ha chiesto sul suo blog Beppe Grillo, rivolgendosi a Bersani. Un interrogativo che è andato di pari passo con una proposta arrivata dai capigruppo Vito Crimi e Roberta Lombarti: “Se il Pd voterà Rodotà per il Colle si apriranno praterie per il governo”. Una linea portata all’assemblea dei parlamentari grillini. “E’ il presidente dei cittadini e non dei partiti”, per cui qualunque nome indicherà Rodotà per formare un nuovo esecutivo, una volta presidente, “a noi andrà bene”.

    Se ora il Pd non punterà su Rodotà, la scelta potrebbe ricadere su D’Alema, per Grillo “il candidato di Berlusconi”. Su D’Alema potrebbero confluire i voti del centrodestra. Che oggi non ha partecipato al quarto scrutinio per protesta contro la candidatura del Professore, che “divide” il Paese, come hanno accusato diversi esponenti di Pdl e Lega. Tra gesti eclatanti, come quello di Alessandra Mussolini che si è presentata in Aula con una maglietta con scritto “il diavolo veste Prodi”, e un sit-in fuori da Montecitorio in cui oltre a esponenti di Pdl e Fratelli d’Italia erano presenti anche attivisti di CasaPound. Mentre Berlusconi accusava il Pd di mancanza di democraticità.

     

     
     

     

    Cronaca ora per ora

    22.39 – Bersani: “Domani scheda bianca”
    “Domani mattina ci asteniamo e faremo un’assemblea, mi auguro che si trovi una proposta con le altre forze politiche. Noi da soli il presidente della Repubblica non lo facciamo”, ha detto Bersani

    22.35 – Bersani all’Assemblea Pd: “Abbiamo prodotto vicenda di gravità assoluta”
     ”Abbiamo prodotto una vicenda di gravità assoluta, sono saltati meccanismi di responsabilità e solidaretà, una giornata drammaticamente peggiore di quella di ieri”, sono le parole di Bersani alla platea Pd 

    22.32 – Bersani: “Consegno le mie dimissioni dopo voto Colle” 
    “Per me è troppo”, ha detto il segretario Pd 

    22.30 – Grillo: “A casa!”
    Con questo grido Beppe Grillo accoglie da Udine la notizia delle dimissioni di Bersani

    22.24 – Rosy Bindi arriva al Teatro Capranica
    Rosy Bindi all’arrivo al teatro, scelto come luogo di riunione dall’Assemblea Pd, evita i cronisti 


    22.00 – Senatore Esposito su Twitter: “Tra poco le dimissioni di Bersani”
    “Tra pochi minuti @pbersani si dimetterà davanti all’assemblea dei grandi elettori @pdnetwork”, scrive il senatore Stefano Esposito su twitter

    21.58 – Berlusconi lascia palazzo Chigi
    Silvio Berlusconi ha appena lasciato palazzo Chigi dopo un colloquio, durato un’ora con Mario Monti 

    21.41 – Grillo: “Se nominano D’Alema o Amato sono finiti”
    “Ora pensano ad Amato o a D’Alema.Se nominano questi qui, sono finiti. Saranno costretti a votare Rodotà domani e sarà una svolta epocale”. Lo dice Beppe Grillo intervenendo da Udine, in diretta streaming su La Cosa. 

    21.33 – Renzi su Facebook: “Accuse di mio complotto contro Prodi da ridere”
    “Per tutto il giorno sono stato accusato su Facebook di sostenere una candidatura, quella di Romano Prodi. Ora l’accusa è opposta: aver complottato contro la candidatura Prodi. Se non ci fosse di mezzo l’Italia sarebbe da ridere”, scrive in un post il sindaco di Firenze

    21.32 – Domani alle 9.30 nuova riunione gruppo Pdl
    Silvio Berlusconi ha convocato i suoi a Montecitorio per decidere cosa fare in vista del quinto scrutinio per l’elezione del Capo dello Stato

    21.30 – Grillo: “Prodi se ne va umiliato”
    “Prodi se ne va umiliato”. Lo dice Beppe Grillo intervenendo da Udine, in diretta streaming su La Cosa. “Rodotà Presidente – incalza poi  – altrimenti avremo un Presidente salva culo a Berlusconi”

    21.29 – Renzi: “Non ho fatto fuori Prodi, ora Bersani indichi soluzione”

    21.22 – Vendola su Twitter: “Grazie Prodi, garanzia anti inciucio”
    “Grazie Prodi. Il tuo nome era garanzia di libertà dall’inciucio. Ora rivolgo un appello ad ognuno dei parlamentari e dei grandi elettori del Partito Democratico per convergere il proprio su Rodotà”, scrive su Twitter il presidente di Sinistra Ecologia e Libertà 

    21.17 – Casson: “Franchi tiratori? Chiedete a Fioroni e D’Alema”
     ”I franchi tiratori del PD? Provate a chiamare Fioroni e D’Alema, magari scoprite qualcosa di più”, lo dice Felice Casson, senatore del Partito Democratico, al programma di Radio2 “Un Giorno da Pecora”

    21.13 – Berlusconi a palazzo Chigi per incontrare Monti 
    L’incontro servirà per fare il punto su una possibile convergenza del Pdl sul nome di Anna Maria Cancellieri come candidato al Colle. La proposta del ministro dell’Interno è stata avanzata da Scelta Civica

    21.07 – Riunione “di urgenza” Pd
    I gruppi parlamentari del Pd e i delegati regionali si riuniranno alle 22 “urgentemente” per discutere sul voto per l’elezione del Presidente della Repubblica.

     21.05 – Migliore, appello a Pd, ora Rodotà presidente
    “Rodotà Presidente”: è questo l’appello che il capogruppo alla Camera Gennaro Migliore rivolge ai deputati del Pd dopo la rinuncia di Romano Prodi a candidato alla presidenza della Repubblica

     

     
     

     

     

    21.04 – Scelta civica contatta Berlusconi e Bersani, ora votate Cancellieri
    I vertici di Scelta civica stanno organizzando un incontro con Pdl e Pd

    21.02 – Battibecco Civati – esponente M5S
    “Rodotà ha sbagliato tutto”. Queste le parole di Civati all’esponente M5s che gli chiede di appoggiare Rodotà. “Facciamo l’accordo, facciamolo su Prodi. Ma per favore…”, dice Civati. Il grillino resta di sasso ed esclama: “ammazza, si è inc… davvero”.     

    20.55 – Grillo: “Ora costretti a votare Rodotà” 
    L’ex comico genovese è in collegamento telefonico ai simpatizzanti del movimento riuniti a Treviso: “Se propongono Amato o D’Alema – ha concluso – siamo al suicidio politico”

    20.49 – Prodi ritira la sua candidatura 
    Il risultato del voto e la dinamica che è alle sue spalle mi inducono a ritenere che non ci siano più le condizioni – è il congedo dell’ex presidente del Consiglio, che accusa – Chi mi ha portato a questa decisione deve farsi carico delle sue responsabilità”

    20.44 – Rosy Bindi si dimette da Presidente Assemblea Nazionale
    “Non sono stata direttamente coinvolta nelle scelte degli ultimi mesi né consultata sulla gestione della fase post elettorale e non intendo perciò portare la responsabilità della cattiva prova offerta dal Pd in questi giorni”, ha affermato 

    20.01 – Pd, no dimissioni Bersani
    Il Pd smentisce indiscrezioni giornalistiche in base alle quali il segretario del Pd Pier Luigi Bersani si dimette dopo l’esito del voto su Romano Prodi. 

    19.45 – Prodi riflette se ritirare disponibilità
    Romano Prodi sta riflettendo se mantenere o meno la propria disponibilità alla candidatura per la presidenza della Repubblica. Lo riferiscono fonti vicine al Professore che è ancora in Mali. 

    19.40 – Monti: “Bene Cancellieri, attrae voti di altri partiti”
    Mario Monti si rallegra per il risultato – giudicato ottimo – ottenuto da Anna Maria Cancellieri alla quarta votazione per il Quirinale sottolineando come Scelta Civica abbia espresso in modo compatto il proprio sostegno ad una candidata che, già in questa prima occasione, ha dimostrato di poter attrarre il consenso di altre forze. 

    19.30 – Renzi: “Candidatura di Prodi non c’è più”
    “La candidatura di Prodi non c’è più”, sentenzia Matteo Renzi. ”Oggi il segretario del Pd ha chiesto per l’unità del partito di offrire una candidatura molto autorevole. A Prodi tutti hanno detto sì, hanno fatto l’applausone, poi hanno fatto il contrario, il giochino dei franchi tiratori che non è una battaglia a viso aperto”.

    19.11 – Bersani riunisce i big del Pd
    Pier Luigi Bersani è riunito con i capigruppo, Dario Franceschini ed Enrico Letta, tutti sfilati in silenzio verso la stanza. “Sconforto” sono le uniche parole di Anna Finocchiaro. 

    19.07 – Esultanza e abbracci nel Pdl
    Scene di euforia tra le fila del Pdl che ha accolto il mancato raggiungimento del quorum e il risultato decisamente sotto le previsioni di Romano Prodi, con abbracci e ‘dammi il cinque’ di impronta sportiva. Molto soddisfatta Jole Santelli che ha abbracciato due colleghe di gruppo, mentre il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri si è precipitato nel cortile dicendo “ora Prodi se ne deve andare”, accompagnando la sua affermazione lo con un eloquente gesto della mano.

     

     
     

     

     

    19.06 – Prodi 395 voti, Rodotà 213, Cancellieri 78
    Sono 395 i voti che ha ottenutoRomano Prodi nella quarta votazione per l’elezione del presidente della Repubblica. 78 preferenze sono andate a Anna Maria Cancellieri, 213 a Stefano Rodotà e 15 a Massimo D’Alema. I risultati ufficiali sono stati letti dalla presidente della Camera, Laura Boldrini. 

    19.01 – Prodi fermo a 395 voti, cento in meno della coalizione
    Romano Prodi ha ricevuto alla quarta votazione per l’elezione del presidente della Repubblica 395 voti, molto al di sotto del quorum richiesto di 504. I voti del centrosinistra sommati sono di 498 anche in considerazione del fatto che i presidenti di Camera e Senato non votano. 

    18.51 – Prodi non raggiunge quorum
    Romano Prodi non raggiunge il quorum per l’elezione al colle. Quando lo spoglio è ancora in corso il numero dei voti che non sono andati a Prodi hanno superato quota 231, oltre la quale Prodi (considerando anche le assenze del centrodestra) non può più raggiungere i 504 voti per l’elezione. 

    18.42 – Grillo: “D’Alema è candidato di Berlusconi”
    ”Il Pd non riesce a esprimere una persona, mentre Berlusconi sta esprimendo come suo candidato D’Alema”. Lo ha detto Beppe Grillo in un comizio elettorale a Tolmezzo, in Friuli Venezia Giulia. “Questi stanno pensando a D’Alema, che ha regalato le concessioni tv a Berlusconi. Capite in che mondo stiamo vivendo? Il prossimo o è il presidente di garanzia degli italiani o è il presidente di Berlusconi”.

    18.38 – Casini: “Avanti con Cancellieri”
    “La mia valutazione personale è che Scelta civica debba continuare così, con Anna Maria Cancellieri”. Lo ha detto Pier Ferdinando Casini alla Camera, definendo quella di Prodi un’”ottima candidatura fatta nel modo peggiore”, un’”occasione sprecata”.

    18.36 – Gasparri: “Se Prodi non viene eletto, deve sparire”

    ”Se Prodi non viene eletto deve sparire, inviterò il mio partito ad assumere iniziative drastiche nel caso in cui dovesse essere riproposto domani. Non è immaginabile. Se viene eletto ci opporremo politicamente, se non viene eletto deve sparire”. Queste le parole di Maurizio Gasparri (Pdl) a Tgcom24. “Marini ha preso più voti, se domani qualcuno dovesse riproporre Prodi denunceremo questa compressione della democrazia che c’è in Italia a livello internazionale. C’è la prevaricazione di un partito sul Parlamento e questa cosa dovrà essere denunciata”.

    18.33 – Aula si riempie per scrutinio, entra anche il Pdl
    L’Aula della Camera si e’ in granparte riempita in attesa di conoscere l’esito dello spoglio della quarta votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica. Anche il Pdl, che non ha partecipato al voto, ha fatto il suo ingresso nell’emiciclo riempendo lentamente i banchi del gruppo per seguire lo scrutinio. 

    18.22 – Terminata quarta votazione, al via lo spoglio
    Terminata, nell’Aula della Camera, la quarta votazione per l’elezione del presidente della Repubblica. Ha ora inizio lo spoglio delle schede. Per eleggere il nuovo Capo dello Stato da questo scrutinio sono necessari 504 voti. 

    18.00 – ‘Pontieri’ Pd tentano incontro con M5S
    I ‘pontieri’ del Pd tentano un incontro con il Movimento 5 Stelle per provare ad aprire un dialogo sul Quirinale. “Ci stiamo lavorando”, conferma Pippo Civati, mentre dal M5S spiegano che segnali in tal senso sono arrivati in mattinata, “anche se un eventuale incontro – puntualizzano fonti grilline – per noi vorrebbe dire sederci al tavolo soltanto per capire i motivi dietro il loro no a Rodotà”. Anche Civati ammette che la strada del dialogo oggi sembra tutta in salita.

    17.41 – Bindi: “Prodi presidente vittoria per l’Italia”
    ”Io tra i primi a fare il nome di Prodi? Non rivendico primogeniture, chi lo fa sbaglia”, dice Rosy Bindi (Pd). “Penso che Prodi presidente della Repubblica sarà una vittoria per l’Italia. Sarà la persona giusta per costruire quel dialogo anche col centrodestra. Nessuno dubiterà mai che Prodi dialoghi con Berlusconi se non per l’interesse generale e per il bene del paese”.

    17.23 – Sit-in No Prodi, girotondi Fdi e “vaffa” di CasaPound
    In attesa dell’esito della quarta votazione per l’elezione del presidente della Repubblica, in piazza Montecitorio militanti di Casapound e di Fratelli d’Italia gridano, a volte anche in maniera irriverente, il loro ‘no’ a Romano Prodi, candidato del Pd al Colle. Cominciano quelli di CasaPound che dal megafono urlano slogan conditi da ‘vaffa’ a Prodi. Di fronte a loro va in scena il girotondo di Fratelli d’Italia, che termina con ‘Prodi giù per terra’ e i militanti che si siedono in circolo. E anche se sono meno rispetto a ieri, i sostenitori di Stefano Rodotà, candidato al Quirinale di M5S, fanno sentire anche oggi la loro voce.

     

     
     

     

    17.19 – Migliore (Sel): “Speriamo il M5S cambi idea su Prodi”
    ”Spero che ci sia una convergenza, abbiamo preso atto che il Pd non convergeva sulla candidatura di Rodotà e si è ricompattato sulla figura di Prodi che impedisce che ci sia una larga intesa e un accordo con Berlusconi. Per questo speriamo che anche il M5S ci pensi per impedire che il cambiamento si blocchi”. Queste le parole di Gennaro Migliore, capogruppo di Sel alla Camera. “In nostri voti sono decisivi – dice – quindi scegliere di mantenere un atteggiamento come quello che stanno tenendo i grillini rappresentava l’impossibilità da parte di Prodi di raggiungere la maggioranza. L’occasione della quarta votazione non va sprecata. Prodi ha tutte le caratteristiche per garantire i valori della Costituzione e l’unità del paese, la protesta di Berlusconi è pretestuosa”.

    17.17 – Schifani: “Ora urne molto più probabili”
    ”E’ nella logica delle cose che adesso”, dopo che il Pd ha abbandonato il metodo delle larghe intese con il Pdl candidando Romano Prodi al Colle, “sia molto più probabile andare a votare”. Lo dice Renato Schifani, capogruppo del Pdl al Senato, parlando con i cronisti alla Camera. 

    17.12 – Camusso: “Triste che si sia discusso di nomi e non di caratteristiche”
    ”Se c’è un elemento di tristezza è che si è discusso a partire dai nomi e non dalle caratteristiche”. Così il segretario della Cgil Susanna Camusso a proposito dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica, ribadendo di aver indicato la sua “preferenza” per una donna al Quirinale “in tempi non sospetti”. 

    16.54 – Capezzone: “Berlusconi in sintonia col Paese”
    ”Silvio Berlusconi e il Pdl si confermano in sintonia con il Paese”. Lo afferma Daniele Capezzone, coordinatore dei dipartimenti Pdl. “Una larga maggioranza degli italiani è contraria alle prepotenze della sinistra. E’ nostro dovere denunciare l’arroganza di chi vuole issare Prodi al Quirinale, dimenticando che si tratta di una figura che ha caratteristiche divisive e laceranti. Esattamente il contrario di quanto si richiederebbe per la massima carica dello Stato”.

    16.40 – Scelta Civica: “Unanime sostegno a Cancellieri”
    “Si sono riuniti nella tarda mattinata di oggi i gruppi parlamentari di Scelta civica di Camera e Senato alla presenza del presidente del Consiglio, Mario Monti. All’unanimità hanno deliberato di sostenere con il proprio voto, nell’odierna votazione per l’elezione del Capo dello Stato, Anna Maria Cancellieri”. E’ quanto si legge in un comunicato. “Al termine delle votazioni di oggi – prosegue la nota – i gruppi si riuniranno nuovamente per valutare l’esito del voto e per assumere le relative decisioni”. 

    15.59 – Mussolini con maglietta “Il diavolo veste Prodi”
    ”Il diavolo veste Prodi”: questa la scritta sulla maglietta con cui Alessandra Mussolini fa il suo ingresso nell’Aula di Montecitorio con tanto di passerella fino allo scranno della presidenza. Fischi dal Pd, che chiede che la Mussolini venga fatta uscire dall’emiciclo. 

     

     
     

     

    15.58 – Franceschini respinto dai montiani mentre ‘chiede’ voti per Prodi
    Acceso botta e risposta in Transatlantico tra un gruppo di parlamentari di Scelta Civica e l’ex capogruppo del Pd, Dario Franceschini, alla ricerca del sostegno montiano per la scalata di Romano Prodi al Colle. Un tentativo di persuasione andato a vuoto e respinto un po’ ruvidamente dal gruppo dei sette-otto di Sc tra i quali figurano i capigruppo al Senato Mario Mauro e alla Camera Lorenzo Dellai, insieme a Benedetto Della Vedova e Renato Balduzzi. Dateci una mano a eleggere Prodi, è la richiesta di Franceschini alla quale uno del gruppo montiano risponde: “Se non avete voti a sufficienza, oggi rischiate di bruciare pure la vostra candidatura politica (Prodi)”. Franceschini non demorde e insiste. Allora interviene Dellai che taglia corto: “Ci state chiedendo i voti? Perché allora non convincete i vostri franchi tiratori a votare per la Cancellieri?”.

    15.54 – Casini: “Prodi candidato giusto, espresso male”
    ”Non ho nessuna sofferenza nel non votare Prodi – dice il leader Udc Pier Ferdinando Casini -. Ho amicizia verso Prodi che poteva essere il candidato giusto e che è stato espresso nel modo peggiore possibile. Cercavamo un presidente che unisse tutti gli italiani e rischiamo di trovare un presidente che unisce tutto il Pd’’.

    15.43 – CasaPound fuori da Montecitorio, grillini cantano “Bella ciao”
    Un drappello di militanti di CasaPound arriva davanti a Montecitorio e dai manifestanti pro-Rodotà parte “Bella ciao”. E’ accaduto anche questo davanti alla Camera dei deputati dove il caos è adesso completo. Sin da ieri un gruppetto di cittadini grillini e del popolo viola scandiscono slogan a favore di Stefano Rodotà; a questi si sono uniti nel pomeriggio manifestanti del Pdl chiamati a protestare contro l’ipotesi che Romano Prodi possa salire al Quirinale. Quindi, a sorpresa, sono rumorosamente comparsi una trentina di militanti di CasaPound, anche loro schierati contro Prodi. Nessun problema di ordine pubblico. La polizia schierata osserva tranquilla mentre i cameraman e fotografi riprendono la scena

    15.37 – Al via quarta votazione, quorum a quota 504
    Al via la quarta votazione, nell’Aula della Camera, per l’elezione del Presidente della Repubblica. Da questo scrutinio il quorum è a quota 504. 

    15.32 – Fuori da Montecitorio protesta Pdl e Fdi
    Dopo il presidio di grillini e cittadini di centrosinistra in favore di Stefano Rodotà, ora è il turno dei manifestanti di centrodestra che sventolano le bandiere del Pdl e di Fdi, per protestare contro la candidatura emersa da parte del Pd dell’ex premier Romano Prodi, il fondatore dell’Ulivo, a Presidente della Repubblica. “Il Quirinale rappresenta tutti gli italiani – urlano le decine di manifestanti -. Prodi invece è un uomo politico che divide, che segnerà un solco fra gli italiani”.  

    15.29 – Berlusconi: “Pd non democratico”
    ”Noi riteniamo che l’Italia, il nostro Paese, sia più importante degli interessi di fazione della sinistra. Non riconosciamo democraticità e limpidità a questo voto e al comportamento del Partito Democratico”. Lo afferma Silvio Berlusconi alla riunione dei gruppi. “Dinanzi a questa situazione – prosegue – invito i nostri deputati e senatori, e anche gli altri parlamentari e rappresentanti regionali della nostra coalizione, a non partecipare al voto in questa quarta votazione”. 

    15.26 – Grillo a Bersani: “Perché no a Rodotà?”
    ”Troppo colto? Troppo indipendente? Troppo onesto? Troppo popolare? Troppo presidente di tutti? Troppo pericoloso per i processi di Berlusconi? Troppo intransigente verso scandali come MPS?”. Queste le domande rivolte da Beppe Grillo sul suo blog a Pier Luigi Bersani sul mancato voto al candidato del M5S Stefano Rodotà. “Io vorrei una risposta da Bersani, non lo capisco, non riesco a capacitarmi del fatto che il suo partito non voti Rodotà. Proviene dalla sua area politica. E’ un uomo integerrimo”.

    15.06 – Berlusconi: “Pd ha violato parola data. Li ostacoleremo e difenderemo la Carta”
    ”La candidatura di Marini è stata accantonata violando la parola data”. Lo afferma Silvio Berlusconi alla riunione dei gruppi del Pdl in corso alla Camera. “Stanno occupando tutte le istituzioni con il 20% dei voti”, dice il Cavaliere, che aggiunge: “Noi siamo qui per ostacolare la sinistra, difenderemo la nostra Costituzione, la nostra libertà, la nostra democrazia. Lo afferma Silvio Berlusconi alla riunione dei gruppi del Pdl alla Camera”.

    14. 52 – Pdl e Lega non parteciperanno alla quarta votazione
    Il Pdl ha deciso di non votare al quarto scrutinio. Decisione analoga l’ha presa l’assemblea dei grandi elettori della Lega, su proposta del segretario federale Roberto Maroni.

     

     
     

     

     

    14.33 – Voti burla della terza votazione: da Prada a Versace fino a Antognoni e Guccini
    Da Miuccia Prada a Claudio Martelli: anche nel corso della terza votazione per il presidente della Repubblica alcuni Grandi elettori si sono divertiti a scrivere “nomi burla” sulle schede. Così dallo scrutinio escono schede a favore dell’ex agente del Sismi Niccolò Pollari, del portavoce di Anna Finocchiaro e capoufficio stampa del gruppo Pd al Senato, Stefano Sedazzari, del giornalista Fabrizio Rondolino e del cantautore Francesco Guccini. Ma nell’elenco, spuntano anche i nomi di Fiorello, Santo Versace (già votato ieri) e dell’ex calciatore Giancarlo Antognoni. Infine un Grande elettore lancia nella “mischia” dei “papabili” anche Veltroni e, qualcuno più nostalgico, Pietro Ingrao.

    14.18 – Lombardi: “Abbiamo detto a Rodotà che non c’è Prodi”
    “Con Vito siamo andati questa mattina da Stefano Rodotà per dirgli di non fare passi indietro, di guardare all’entusiasmo con cui i cittadini hanno accolto la sua candidatura”. Lo dice la capogruppo alla Camera M5S Roberta Lombardi che spiega le ragioni della visita al loro candidato alla Presidenza. “Lui aveva percepito che ci potesse essere un possibile accordo sul nome di Prodi ed era quindi sul punto di fare un passo indietro: noi gli abbiamo fatto notare quella che è stata la reazione dei cittadini sul suo nome di questi giorni” dice Lombardi che sottolinea: “Prodi è nella nostra rosa ma è un nome dei partiti, Rodotà è invece il nome dei cittadini”. “Abbiamo incontrato Rodotà per conoscerlo – spiegano Crimi e Lombardi – è una persona splendida e lo dimostra questo suo gesto. Avendo ricevuto ieri sera queste notizie falsate, aveva immaginato che ci fosse qualche nostra convergenza su Prodi, pertanto ci ha voluto chiarire che, se era un problema la sua presenza e candidatura, sarebbe stato pronto a farsi indietro. Noi abbiamo chiarito che è il nostro candidato”.

    14.16 – Crimi: “Il Pd spieghi agli elettori perché non Rodotà”
    “Chiediamo ancora una volta con insistenza ai vertici del Pd e al centrosinistra di dire ai suoi elettori e ai cittadini perché Rodotà non vada bene come candidato presidente”. Così Vito Crimi del M5S nello speciale TgLa7 aggiungendo “noi puntiamo su Rodotà e Rodotà ce la può fare”.

    14.04 – M5S a Pd: votate Rodotà e si aprono praterie per il governo
    Se il Pd voterà Rodotà per il Colle” si apriranno praterie” per il Governo. Questa la linea di M5s portata da Crimi e Lombardi all’assemblea dei parlamentari. “E’ il presidente dei cittadini e non dei partiti”. Per cui qualunque nome indicherà Rodotà per formare un nuovo esecutivo, una volta presidente, “a noi andrà bene”. “Chi chiede il cambiamento non può non votare Rodotà, questo è chiaro. E per questo motivo il voto a Rodotà è fecondo e potrebbe essere il momento di svolta per il Governo di cambiamento”, sottolineano i rappresentanti dei parlamentari grillini. Rispetto alla possibilità di un sostegno anche ad un Governo guidato da Pier Luigi Bersani i rappresentanti di M5S si schermiscono: “non è una questione di nomi, ma è chiaro che un nome espresso dal presidente Stefano Rodotà ci andrebbe sicuramente bene”.

    13.57 – Fumata nera nella terza votazione, 250 voti a Rodotà
    Fumata nera anche nella terza votazione per l’elezione del presidente della Repubblica. Le schede bianche sono state 465, Rodotà ha incassato 250 preferenze, D’Alema 34, Prodi 22, Napolitano 12, Cancellieri 9. Per il giurista sostenuto dal Movimento Cinque Stelle è stato il massimo di voti raggiunto da ieri. Da questo pomeriggio per eleggere il nuovo Capo dello Stato basteranno 504 Grandi elettori. La nuova seduta del Parlamento pe

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