Vico Equense convitto SS Trinità fra debiti e abusi

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 Vico Equense. Debiti, locali dati in comodato d’uso, qualche probabile abuso edilizio. Questo lo scenario cui si è trovato di fronte il nuovo Consiglio di amministrazione dell’istituto «Santissima Trinità e Paradiso», presieduto da Enzo Esposito e composto da Matteo De Simone e Claudia Scaramellino. «Allo stato il disavanzo relativo a versamenti Inps – si legge nel verbale del consiglio – sarebbe di 268.995,34 euro per sanzioni. Inoltre, l’Amministrazione comunale ha contestato all’ente il mancato versamento delle imposte Ici e Imu per gli anni 2010-2012 per un totale da pagare al 31 dicembre 2012 di 62.748,74 euro e per il triennio 2007-2009 di 113.089,00 euro». Difficile, dunque, la situazione economica e i consiglieri attuali hanno intenzione di andare fino in fondo per capire di chi sono le responsabilità. «Non si rilevano – si continua nel verbale – dagli atti contestazioni di addebito agli amministratori che, per l’articolo 15 dello statuto, sono responsabili personalmente e solidamente verso l’istituto dei danni che a esso possono derivare per la loro colpa o negligenza». Non finisce qui. Altri problemi derivano dall’indisponibilità dei locali. «Non abbiamo nemmeno una stanza dove riunirci – ha affermato Claudia Scaramellino – al consiglio sono rimasti soltanto un locale per la segreteria dell’ente e i debiti. Le stanze, in cui sono stati fatti dei lavori sulla cui legalità ci sono molti dubbi, sono state date tutte con contratti di comodato d’uso ad altri enti». Anche quest’altra situazione appare poco chiara ai nuovi consiglieri. «Oggi l’amministrazione dell’ente – si legge nel verbale – non ha i locali che servono per attuare lo statuto e restituire all’istituto il fine di provvedere all’educazione e all’istruzione di fanciulle appartenenti a famiglie di civile condizione. Vanno verificati gli atti che hanno determinato tutto questo, che sono passibili di annullamento. Infatti, mentre vi sono locali affittati al Comune che hanno permesso di recuperare il deficit dovuto alle cattive gestioni del passato, le recenti cessioni a vario titolo e gli impegni pluriennali per compiti che esulano da quelli dell’istituto, bloccano ogni velleità di perseguire obiettivi nel breve periodo, col rischio dell’alienazione del complesso immobiliare per cessata attività». Per ciò che concerne la progettazione il nuovo consiglio ha le idee chiare. «Ritengo che la nostra unica funzione – ha dichiarato Enzo Esposito – sia di amministrare l’ente attendendoci alle disposizioni dello statuto. Cercheremo di ricostruire il convitto-educandato e destinarlo ad adulti laureati dell’Unione europea nel numero di ospiti che la struttura consentirà, per seminari e scambi fra culture e discipline diverse. Le attività d’istruzione collegate al convitto saranno realizzate nell’ambito di due laboratori di studio e ricerca: quello di architettura e quello di antropologia culturale». 

 

Ilenia De Rosa Il Mattino 

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