Piano di Sorrento, il mistero dei capannoni di via casa rosa WWF vuol vederci chiaro su rimozione amianto foto

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inserito da salvatore caccaviello

Il WWF vuole vederci chiaro circa la rimozione dell’amianto dai capannoni in prossimità del centro.

Riceviamo e pubblichiamo Prima Parte – Il WWF Penisola Sorrentina in data 26/02/2013 segnalò con immediatezza le operazioni in corso di rimozione delle lastre in eternit del capannone a tre falde in via Casa Rosa a Piano di Sorrento.Vista l’enorme quantità dei materiali contenenti amianto in “matrice compatta” (dichiarati per complessivi mq. 1000 e Kg. 16.000!!!) e la portata altamente tossica delle fibre e della polvere di asbesto, estremamente pericolose per la salute umana, il WWF chiese di accertare e garantire il rispetto di ogni precauzione ed obbligo di legge nelle operazioni di rimozione, imballaggio, trasporto e smaltimento delle lastre in eternit allo scopo di evitare, qualora le operazioni di smantellamento non fossero effettuate con ogni cautela, di andare a contaminare l’ambiente circostante!!!

La Rimozione dell’amianto comportando un rischio estremamente elevato, anche per i lavoratori addetti a tale operazione, necessita infatti tutta una serie di specifiche cautele come prescritto dal  D.M. 6 settembre 1994 “Normative e metodologie tecniche di applicazione dell’art. 6, comma 3, e dell’art. 12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n° 257, relativa alla cessazione dell’impiego dell’amianto.”

Le operazioni si sono concluse in tempi rapidi ma ci si chiede se siano state attuate tutte le misure di sicurezza prescritte, in particolare in relazione alla segnalazione dell’area di cantiere, alla prevenzione del rischio di caduta degli operai e alle manipolazione delle lastre, che dovevano essere per legge costantemente bagnate, per limitare la dispersione eolica delle polveri e delle fibre. Ma non sappiamo se l’imbibizione del materiale sulla superficie esterna (con agenti surfattanti o impregnanti) sia stata sempre effettuata correttamente.

E’ stato osservato e fotografato come l’imbibizione del materiale, con agenti di colore rosso, è stata inizialmente effettuata solo sul lato interno (ovvero dal di sotto) della superficie da movimentare del primo capannone. Successivamente, e dopo l’allarme lanciato dagli abitanti dei palazzi limitrofi, si è proceduto stranamente a bagnare le coperture in amianto, con sostanze di colore rosso, anche dal lato superiore.Inoltre si è avuta l’impressione che gli operai osservati al lavoro sugli alti ponteggi non fossero provvisti di moschettoni e/o imbracature a protezione dal rischio di caduta. “Ormai le tonnellate di lastre in amianto che dalle foto apparivano alterate negli anni a causa degli agenti atmosferici, della pioggia e della grandine, sono sparite – dichiara Claudio d’Esposito Presidente del WWF Penisola Sorrentina – ci auguriamo per essere smaltite e rese inoffensive definitivamente a norma di legge!!! Resta il dubbio se si siano adottate tutte le misure e le cautele idonee a salvaguardare la salute umana e dell’ambiente o se invece, in relazione ai fatti osservati, non sussistano eventuali responsabilità in relazione al pericolo procurato proprio durante le operazioni di smantellamento messe in essere a tempo di record”. – Fine Prima parte.

Meta 29.03.2013

 

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