LADRI IN TAXI A POSITANO E MAIORI CONDANNATI I LADRI

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    Rapinarono una banca a Maiori e una Positano in costiera amalfitana , sequestrando i dipendenti e fuggendo in taxi. Ieri tre giovani dell’area napoletana sono stati condannati per quegli episodi con pene che vanno dai tre ai cinque anni. La reclusione più lunga è stata disposta per Domenico Valentino Salvi, 24enne di Giugliano, alla fine del rito abbreviato celebrato ieri mattina davanti al giudice dell’udienza preliminare Sergio De Luca. Lo stesso giudice ha poi ratificato i patteggiamenti a tre anni e quattro mesi per Raffaele Palma, 24enne di Qualiano, e Antonio Marino, 28enne di Villaricca. Furono loro a mettere a segno i colpi del 24 aprile 2012 a Maiori e del 31 maggio a Positano. Il primo “colpo” in costa d’ Amalfi fu messo a segno nella filiale del Banco di Napoli: due giovani, con il volto scoperto, fecero irruzione nell’istituto di credito e bloccarono gli impiegati utilizzando un paralizzatore elettrico, quindi li rinchiusero in locale dell’archivio e si impossessarono di 13.500 euro in banconote di vario taglio. Fuori li aspettava il terzo complice, ma per fuggire non usarono né un automobile rubata né motociclette per divincolarsi nel traffico della Costiera: preferirono dileguarsi a bordo di un taxi che avevano prenotato poco prima, sfruttando il vantaggio di non destare sospetti visto che il personale della banca, ancora sotto chiave, non aveva avuto il tempo di dare l’allarme. Poco più di un mese dopo un analogo copione si ripeteva a Positano, nella filiale del Monte dei Paschi di Siena, da dove i malviventi riuscirono a portar via contanti per 30mila euro e 25mila dollari. Fu la visione dei filmati registrate dalle telecamere a circuito chiuso, e l’analisi del singolare modus operandi dei rapinatori, a consentire ai carabinieri di arrivare, pochi mesi dopo, ai tre giovani dell’hinterland napoletano. Il confronto delle impronte digitali e le verifiche dei flussi telefonici fra i sospettati fecero il resto, consentendo l’emissione delle ordinanze di custodia cautelare. Ieri mattina, al Tribunale di Salerno, la parola fine con la pronuncia del giudice e la definizione delle pene detentive. (c.d.m.)

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