NAPOLI JUVE LE PROBABILI FORMAZIONI.IN ATTACCO PANDEV CAVANI
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NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Britos; Maggio, Behrami, Inler, Zuniga; Hamsik; Pandev, Cavani. A disposizione: Rosati, Colombo, Grava, Rolando, Mesto, Donadel, Dzemaili, El Kaddouri, Armero, Insigne, Calaiò. All. Walter Mazzarri.
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Peluso; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Giovinco, Vucinic. A disposizione: Storari, Rubinho, Chiellini, Caceres, Marrone, Isla, Pogba, Padoin, Giaccherini, Quagliarella, Matri, Anelka. All. Antonio Conte.
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Lo slovacco 6 volte a segno coi bianconeri, la punta ne ha fatti 5 agli azzurri. Mazzarri bestia nera Juve (4 k.o.). Occhio a Marchisio: un solo rosso, ma col Napoli. Panchina Juve da applausi, come all’andata (Caceres+Pogba) ma il Napoli in A negli ultimi 5 confronti al San Paolo ha concesso un solo punto
Napoli-Juventus meno uno. La grande sfida dai mille ricordi, come quella del 2011 con il gol dello scorpione di Cavani del venerdì sera al San Paolo, un’occasione, forse l’ultima, offerta alla squadra di Mazzarri per rientrare in piena corsa scudetto, con la Juve avanti di 6 punti. E per la Juve di mettere a segno il colpo del k.o
ATTACCO DA PAURA — Occhio all’attacco azzurro, perché i numeri dicono che i bianconeri hanno un mare di ragioni per essere preoccupati: Pandev (7), Cavani (6) e Hamsik (6) hanno segnato complessivamente ben 19 gol in carriera (non solo con la maglia del Napoli) alla Juve fra campionato e coppe. Bastasse questo. Ma Conte ne ha di ragioni. Anche perché Marekiaro Hamsik ha segnato sempre con gli azzurri.
SOLO UN PUNTO — Da quando le due squadre sono tornate (insieme) in serie A, nel 2007, il Napoli ha concesso solo un punto alla Juve in 5 confronti diretti al San Paolo. Però i bianconeri in assoluto non perdono da 4 partite di campionato contro il Napoli (di queste tre sono state giocate a Torino).
PANCHINA D’ORO — I numeri dicono Napoli per una serie di motivi. Uno è che gli azzurri hanno la miglior serie positiva in corso del campionato, con 9 partite chiuse con 5 vittorie e 4 pareggi. Curiosità: in caso di match ingarbugliato o malmesso, la Juve ha un’arma in più, ovvero la panchina. La squadra di Conte ha infatti segnato 9 gol, più di tutti, con i giocatori entrati a partita in corso. Tanto per fare un esempio: il 2-0 della partita di andata è stato chiuso con i gol di Caceres e Pogba… Più chiaro di così.
OCCHIO A MATRI — Se il Napoli ha tre giocatori che si scatenano contro la Juventus, a Torino c’è chi ha nel mirino il Napoli: Alessandro Matri ha segnato 5 gol alla squadra azzurra, sua vittima preferita in serie A insieme alla Roma.
AHI, MARCHISIO — Marchisio, che a Napoli è diventato antipatico quando definì proprio “antipatico” il Napoli sportivamente, provocando la reazione piccata dei tifosi azzurri e non solo, ha subìto l’unica espulsione in carriera proprio contro il Napoli, nel 2007 in un match giocato in serie B, e viste le recenti polemiche ha gli occhi puntati addosso. Pagherà dazio a un minimo di nervosismo? Anche se va detto che in un’altra intervista Marchisio disse: “Ai napoletani invidio il panorama che vedono ogni mattina aprendo la finestra”.
MAZZARRI TIME — Sì, Napoli, hai l’allenatore giusto: da quando c’è Walter Mazzarri – da ottobre 2009 -, la Juventus ha perso 35 partite fra campionato e Coppa Italia, di cui 4 contro il tecnico toscano, la sua bestia nera, e 4 contro il Milan. Scaramanzia? Saranno solo freddi numeri, però…
Un giovedì cominciato a Castelvolturno a metà mattinata e concluso in tardo pomeriggio. Mazzarri ha preparato la sfida della Juve, studiato ogni minimo particolare da quello tattico a quello psicologico. E ha deciso di far svolgere la rifinitura oggi pomeriggio al San Paolo, per far abituare gli azzurri al nuovo manto erboso. Oltre ovviamente alle scelte con l’undici già deciso per la supersfida contro la Juventus. Già perchè stavolta c’è spazio solo per le certezze, niente dubbi a cominciare da quelli di formazione. Mazzarri si affida ai titolarissimi, agli uomini di tante battaglie, temprati alle grandi partite, quelli della Champions League, gli azzurri che hanno fatto grande il Napoli in questi anni.
C’è Pandev in attacco al fianco di Cavani, mai come stavolta un vero e proprio ballottaggio con Insigne non c’è mai stato. L’ex interista era il prescelto per giocare titolare contro la Juve, anche per questo a Udine è stato impegnato solo nell’ultima mezz’ora. Mazzarri infatti deve fare i conti anche con il dispendio di energie, nelle ultime due settimane gli azzurri hanno giocato nuovamente ogni tre giorni e rispetto alla Juve avranno un giorno e mezzo in meno di recupero. Ecco perchè sulle fasce ci sarà sicuramente un’alternanza, giocano Maggio e Zuniga tenuti a riposo al Friuli, escono Mesto e Armero. Poi tutti i titolarissimi, la difesa con Campagnaro-Cannavaro e Britos. Inler e Behrami coppia centrale e Hamsik in appoggio agli attaccanti.
Il lavoro tattico, lo studio dell’avversario, la grande attenzione per tutte le giocate dei bianconeri, a cominciare da quelle su calci piazzati e dalle ripartenze. Napoli convinto dei propri mezzi ma con l’atteggiamento di grande umiltà, cioè pronto a non lasciare un centimetro di spazio ai bianconeri in ogni zona del campo. Una fase difensiva feroce, questo chiederà Mazzarri, non concedere nulla ma proprio nulla alla Juve e poi provare a colpire con le giocate classiche da Napoli. Insomma il Napoli dei grandi appuntamenti con una concentrazione e una massima attenzione su ogni pallone. E poi l’aspetto psicologico. Il lavoro sul gruppo e sui singoli, il rafforzamento dell’autostima, soprattutto la tranquillità conferita a tutti, a cominciare dagli attaccanti. Niente apprensione e guai a intestardirsi, il gol arriva facendo le solite giocate, con naturalezza. Ed ecco perchè più che mai modulo e meccanismo saranno quelli che Mazzarri ha portato avanti i questi quattro anni di Napoli con grande successi. E non caricare troppo la sfida perchè le motivazioni sono già tante. Una partita che dovrà essere vissuta come una finale, come sempre, come dovranno essere vissute le prossime partite, tutte finali da qui al termine del campionato. Questa è la metodologia di lavoro del tecnico, così ha affrontato tutte le vigilie importantissime come quelle di Champions. Concentrazione e convinzione sulle giocate da fare in campo e fiducia ma senza lasciarsi prendere dalla pressione.
Gli azzurri hanno recepito, sono pronti. Così Behrami a Radio Marte: «Sarà una gara emozionante, il San Paolo pieno ci darà una spinta in più. Ora è il momento di capire se possiamo lottare per qualcosa di più importante oppure per tenerci stretto questo secondo posto. Maradona? Un simbolo della città di Napoli e sicuramente le sue parole ci hanno confortato».Fonte:ilmattino
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Come si prepara una partita del genere?
«Le motivazioni sono già fortissime: un allenatore non ha bisogno di caricare ulteriormente i suoi calciatori anzi da un certo punto…
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