De Magistrisc seppellisce Rivoluzione Civile di Ingroia abbiamo perso

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Allergico al Pd «certo Bersani non ha vinto» e provocatorio: «Napolitano dia l’incarico a Grillo, il Movimento 5 Stelle è il primo partito d’Italia». Ma soprattutto non sfugge alle proprie responsabilità. Scarica Rivoluzione civile e Antonio Ingroia e la pesante sconfitta elettorale se la carica sulle spalle per la sua quota parte con onestà: «Rivoluzione civile non ha perso per colpa del Pd. Quando si perde – dice Luigi de Magistris sindaco di Napoli – bisogna fare autocritica e non dare colpa agli altri. La lista non ha saputo cogliere la voglia di innovazione colta in pieno da Grillo. In Rivoluzione civile c’era ancora troppa vecchia politica, la migliore parte della vecchia politica ma pur sempre facce vecchie. Io l’ho detto prima del voto ma ho continuato a sostenere la lista con onestà intellettuale e mi dispiace che persone come Antonio Ingroia, Antonio Di Luca e Sandro Ruotolo non vadano in Parlamento». Il riferimento alla Seconda Repubblica ad Antonio Di Pietro, Paolo Ferrero e Oliviero Diliberto non è casuale ma fortemente voluto, sono loro la «migliore parte della vecchia politica». Tranchant la chiosa sulla stessa lista: «Il movimento Rivoluzione civile è finito. Il risultato è stato pessimo. Un’esperienza di due mesi con una brutta campagna elettorale. La lista è rimasta schiacciata dal voto utile per la governabilità al Pd e dal voto di rottura per Grillo». A chi gli chiede se è anche una sua sconfitta replica così: «Non la ritengo una sconfitta personale perché mi misuro solo quando mi candido e le due volte che mi sono candidato sono arrivato primo alle Europee e ho la corsa a sindaco di Napoli e quando mi candiderò, ed avverrà perché ho deciso di dedicare la mia vita alla politica, sarò misurato col mio progetto politico». Se si ricandiderà come primo cittadino o tenterà l’avventura nazionale non è ancora chiaro. De Magistris intende fare il sindaco almeno per tutto il mandato. E poi c’è da registrare che il suo partito, l’Idv, anche se da anni non rinnova la tessera e le distanza da Di Pietro sono abissali, è scomparso. De Magistris dunque promette fedeltà a Napoli: «Da oggi farò il sindaco e basta». Tuttavia lo sguardo sul panorama nazionale lo getta perché non può non interessare a chi deve governare la terza città d’Italia: «Non confondiamo politiche e amministrative – dice – c’è un’attenzione spasmodica su Napoli. La città andrà avanti come prima e più di prima. Nella speranza che qualcuno ci dia una mano che accolga le istanze dei comuni e dei cittadini. Rimarrà ancora la legge sul pre-dissesto? Cambierà il patto di stabilità? Io sono preoccupato da scenari di ingovernabilità assoluta che ci sono a livello nazionale». Quindi la sfida a Grillo: «Sono curioso e speranzoso per le istanze che porteranno i parlamentari grillini. Ora si passa dalle piazze ai palazzi delle istituzioni e dovranno portare in quelle sedi la proposta di cambiamento». Secondo de Magistris «c’è un cambiamento epocale nel Paese e dobbiamo cogliere i lati positivi di quanto accaduto. Di positivo non c’è il risultato straordinario di Berlusconi, ma quello incredibile di Grillo sì. C’è voglia di nuovo e lo registro con grande soddisfazione. Le rivoluzioni non si affidano a una persona per sempre, si affidano a una persona a seconda del contesto: è successo con me nella campagna a sindaco, con Grillo alle politiche, domani qualcuno vincerà le europee»  Luigi Roano Il Mattino

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